Novara, 28 luglio 2016 – Sono stati eseguiti i primi due interventi di chirurgia bariatrica all’azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità”: due pazienti sono state sottoposte nella struttura complessa Chirurgia generale 1, diretta dal professor Sergio Gentilli, rispettivamente ad intervento di bypass gastrodigiunale e di sleeve gastrectomy, entrambi con tecnica laparoscopica, con la collaborazione del servizio di Scienza dell’alimentazione e dietetica, di Endocrinologia, di Psichiatria e Psicologia clinica e di Gastroenterologia.
L’obiettivo dell’Azienda ospedaliero-universitaria è quello di ridurre la mobilità passiva verso altre regioni dei pazienti piemontesi affetti da obesità patologica. Così è iniziato un percorso che ha portato all’addestramento di tutta l'equipe, chirurgica, anestesiologica, ed infermieristica di reparto e di sala operatoria, avvenuto in più centri italiani di riferimento. E un chirurgo tra i maggiori esperti italiani di chirurgia bariatrica ha affiancato l’equipe per questi due primi interventi.
Spiega il professor Sergio Gentilli, direttore della struttura di Chirurgia generale 1: « Il bypass gastrico consiste nella riduzione di volume della tasca gastrica ( la restante porzione dello stomaco rimane esclusa) associata ad una deviazione del transito alimentare verso il primo tratto dell'intestino.
La capacità gastrica normalmente è di circa 2500 ml ed in questo intervento viene ridotta a circa 20 ml. Al neo-stomaco viene collegato direttamente il digiuno escludendo dal transito alimentare il rimanente stomaco.
Il by pass gastico è un intervento proposto in pazienti gravemente obesi o grandi mangiatori di dolci e/o disturbi del comportamento alimentare; viene proposto anche come intervento successivo in caso di fallimento di interventi restrittivi.
La sleeve gastrectomy consiste nella sezione di circa 2/3 di stomaco che vengono asportati sulla guida di una sonda calibratrice. Si viene a creare quindi uno stomaco tubulare, lungo e stretto, che determina riduzione della quantità di cibo che può essere ingerita e senso di sazietà precoce.
Si creano inoltre alterazioni ormonali che determinano riduzione del senso di fame ed un drastico miglioramento dell'eventuale diabete associato.
La sleeve gastrectomy è indicata nei pazienti di media obesità anche con patologie associate quali appunto il diabete poco compensato oppure come primo tempo di interventi successivi più complessi (bypass o diversione)».
Aggiunge il dottor Federico D’Andrea, direttore della struttura di Scienza dell’alimentazione e dietetica: «L’obesità è come è noto una patologia sempre più diffusa tanto da essere definita come l’epidemia del XXI secolo. In Italia il sovrappeso e l’obesità interessano il 35% della popolazione determinando una spesa annua di oltre 30 miliardi di euro per le patologia ad esse correlate. Purtroppo la terapia dietetica dell’obesità è molto difficile e gravata da un alto indice di recidive con ripresa del peso. Il problema è particolarmente grave in quei pazienti che presentano una cosiddetta obesità grave con BMI > 40 (BMI = indice di massa corporea peso /altezza in metri al quadrato). In Italia circa il 10% della popolazione presenta una obesità di questo tipo che aggrava ulteriormente il rischio di mortalità e di malattia.
Per tali motivi sono state da tempo introdotte tecniche chirurgiche, la cosiddetta chirurgia bariatrica, che consentono un rapido calo ponderale e un mantenimento più facile del peso a lungo termine.
La struttura di Scienza dell’alimentazione e dietetica che da tempo segue questo tipo di pazienti presso un ambulatorio dedicato, coordina la gestione dell’attività. Ad essa infatti afferiscono i pazienti che vengono opportunamente valutati, insieme alla SCDU Chirurgia, e indirizzati al tipo di intervento più idoneo dopo aver tentato inutilmente le comuni opzioni terapeutiche.
In effetti le caratteristiche del nostro centro per la grande obesità e la chirurgia bariatrica sono quelle di poter mettere a disposizione, nello stesso ambito aziendale, tutte le figure specialistiche necessarie per la corretta gestione di una patologia molto complessa. Oltre al dietologo e alla dietista e naturalmente al chirurgo, sono infatti presenti nel team lo psicologo e lo psichiatra per le opportune consulenze pre e post- operatorie, l’endocrinologo, il gastroenterologo, il chirurgo plastico per gli interventi eventualmente necessari dopo il calo ponderale, l’anestesista particolarmente formato per la presa incarico di questi pazienti, e tutti gli eventuali altri specialisti che possono essere necessari.
Ma il lavoro della SC di Scienza dell’alimentazione e dietetica non si ferma ovviamente all’intervento, ma prosegue nel follow up del paziente che può protrarsi per mesi od anni e che permette di ottenere i massimi risultati dall’intervento.
Cali ponderali di 50-60 Kg ed oltre sono ottenibili e mantenibili con questa organizzazione. Tutto ciò comporta un netto miglioramento della qualità di vita per il paziente che molto spesso “guarisce” dalle sue malattie (diabete e ipertensione per esempio) con netto vantaggio per la sua aspettativa di vita e per le casse del SSN».