26 Luglio 2024 13:10
La Giornata mondiale dell’epatite, che si celebra il 28 luglio (data di nascita di Baruch Blumberg, premio Nobel per la scoperta del virus dell’epatite), è stata indetta con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’epatite virale.
L’epatite virale è un’infiammazione del fegato in risposta a infezioni da specifici virus, che sono cinque, indicati in termini alfabetici: A, B, C, D ed E. Le due infezioni gravate da complicanze croniche come cirrosi e cancro sono quelle causate dai virus B e C: si stima che nel mondo questi due virus causino 1,3 milioni di morti e 2,2 milioni di nuove infezioni all’anno. Per entrambe le infezioni sono a disposizione eccellenti metodiche diagnostiche e terapeutiche molto efficaci e ben tollerate, in grado di controllare e, per quanto riguarda il virus C, eliminare l’infezione.
In Italia è stato attivato un programma di screening gratuito per l’epatite, ma sono ancora poche le persone che vi accedono. È necessario un impegno collettivo per far conoscere questa opportunità a favore della salute.
La struttura complessa a direzione universitaria “Medicina interna 1”, diretta dal professor Mario Pirisi, accreditata per il trattamento farmacologico, con terapie oggi molto più efficaci e semplici rispetto al passato, offre una diagnostica completa e aggiornata delle epatiti, grazie all’innovativo FibroScan di ultima generazione.
“Il tema di quest’anno è ‘Tempo di Agire’ – afferma il professor Pirisi – Spero che questa chiamata all’azione mobiliti tutti noi: medici, specialisti e chiunque sia a conoscenza della propria condizione di epatite. Non sottovalutate i rischi: la cura è possibile e accessibile”.