Mercoledì 10 aprile 2019, dalle ore 10.00 alle 15.00, presso l’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara (spazio adiacente al padiglione E) sarà presente un punto informativo allestito dal Centro di rianimazione dell’Azienda in collaborazione con l’AIDO e l’AVIS con l’obiettivo di favorire l’informazione e la promozione della donazione di organi finalizzata al trapianto.
L’evento organizzato nell’ambito della “Giornata nazionale per la donazione degli organi”, indetta domenica 14 aprile dal Ministero della Salute, vuole richiamare l’attenzione sul concetto di “dono biologico” inteso come atteggiamento di disponibilità totale per la donazione di ciò che è nelle nostre disponibilità fisiologiche, da soggetti viventi e da deceduti, ovviamente nei limiti di tali disponibilità, con particolare riferimento alla donazione degli organi e dei tessuti, del sangue cordonale, del midollo, delle cellule staminali ed emopoietiche, del sangue e degli emocomponenti.
Il 2018 è stato il secondo anno più positivo per i trapianti. Non solo in Piemonte ma in tutta Italia si è mantenuto sostanzialmente l’aumento dei trapianti che si era verificato nel 2017, a fronte di una tenuta delle donazioni. Nel 2018, per il secondo anno consecutivo, si è registrata, a livello nazionale, una riduzione delle liste di attesa, attualmente 8.713 pazienti.
Nonostante l'incremento nelle donazioni registrato nell'anno 2018, il numero di persone in lista d'attesa è ancora molto elevato (solo in Piemonte al 31 dicembre 2018 erano in lista attiva in attesa di un organo: 377 (rene), 45 (fegato), 47 (cuore), 7 (pancreas), 53 (polmone).
La popolazione del quadrante Nord-Est del Piemonte (Novara, Vercelli, Biella e Verbano-Cusio-Ossola) risulta essere ben disposta a riguardo della donazione di organi e tessuti (la percentuale dei donatori – per milione di abitanti – è: Italia 24,5 , Piemonte 36,5, Quadrante Nord-Est del Piemonte 50,0), ma ancora troppe opposizioni derivano dal fatto che sono molte le persone che non si esprimono apertamente attraverso i molti mezzi messi a loro disposizione (al momento del rinnovo della carta d'identità, all'ASL, col tesserino, attraverso le associazioni di settore…).
Ne consegue che diventa imprescindibile per i sanitari la consultazione dei familiari aventi diritto (moglie-marito/convivente, figli, genitori) proprio in un momento di grande difficoltà, come quello immediatamente successivo al decesso del loro congiunto.
In Piemonte nel 2018 le non opposizioni alla donazione si sono suddivise come segue: decisione in vita 46% (attraverso AIDO, Comune, ASL, testimonianza verbale/scritta), decisione familiari aventi diritto 46%, assenza di aventi diritto 8%.
Da qui la necessità della diffusione di una informazione corretta non solo a riguardo della donazione ma anche di concetti chiave come il concetto di morte encefalica e la sua certificazione.