Senza titolo 2Senza titolo 2

Nel giorno in cui cade l’anniversario di nascita di Florence Nightingale, considerata la fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna e si celebra la Giornata internazionale dell’infermiere, la dott.ssa Cristina Torgano, responsabile della Direzione delle professioni sanitarie dell’azienda ospedaliero-universitaria di Novara, ricorda come si è modificata la professione ai tempi del Covid-19.

«Il rapporto con il malato è cambiato per prima cosa a causa dei dispositivi di protezione – spiega – Non c’è più il rapporto diretto, bisogna imparare a “leggere” i suoi occhi per interpretare le sue sensazioni».

«Abbiamo dovuto confrontarci con un altro tipo di sofferenza – aggiunge la dott.ssa Torgano – Vedere tante persone, molte delle quali anziane, morire senza la vicinanza dei familiari fa molto male: in una società come la nostra, dove le relazioni interpersonali hanno un ruolo molto importante, dove abbiamo bisogno l’uno dell’altro, abbiamo dovuto imparare a convivere con le nostre emozioni senza poterle condividere».

«Abbiamo dovuto fare un passo indietro – continua – essere magari meno “tecnologici” ma più attenti all’aspetto umano, ad approcciarci al paziente con più attenzione all’aspetto comunicativo. In tempo di Coronavirus è stato necessario fornire un’assistenza emotiva e spero che questo approccio possa essere ormai considerato acquisito e fornito anche in futuro».