26 Marzo 2020 18:27
In questi ultimi giorni hanno partorito presso l’azienda ospedaliero-universitaria di Novara le prime due donne Covid positive. I parti sono avvenuti senza complicanze e in entrambi i casi mamma e bambino stanno bene.
Come ha riferito il dott. Alberto De Pedrini, attuale responsabile della Struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia, una donna Covid+, che nel precedente parto aveva effettuato un taglio cesareo, ha partorito spontaneamente una bella bimba mentre per un’altra paziente Covid+ è stato necessario un taglio cesareo (è nato un maschietto) ma per cause non correlate all’infezione da Coronavirus.
Continua il dott. De Pedrini: «Nelle scorse settimane abbiamo steso una procedura operativa con la quale sono stati definiti i percorsi delle donne covid positive che si ricoverano presso la nostra struttura per patologie della gravidanza o per partorire. È stato inoltre definito il percorso del neonato e la gestione dell’allattamento. Abbiamo allestito una sala parto dedicata separata dalle altre sale parto. Tutto ciò permette di garantire un parto sicuro alle future madri e ai loro bambini oltre che alle altre donne e a tutti gli operatori sanitari, medici, ostetriche e operatori socio-sanitari. E’ l’occasione per ringraziare tutti quanti hanno collaborato con grande partecipazione alla redazione della procedura integrando le attività di ostetriche, ginecologi, neonatologi ed equipe di sala operatoria e poi allestendo la sala parto dedicata, a partire dalla coordinatrice ostetrica del Dipartimento materno-infantile Angela Maccagnola».
«E’ andato tutto molto bene – conclude il dott. De Pedrini – nonostante non sia stato facile per le ostetriche assistere il travaglio e il parto indossando i dispostivi di protezione per molte ore. Soprattutto ha richiesto un maggior impegno nello stabilire la relazione di empatia, sostegno e fiducia che l’ostetrica instaura con una donna durante il travaglio e il parto. Speriamo tutti che in un momento così difficile queste nascite portino speranza e fiducia riportandoci alla vita!».