Novara, 15 settembre 2017 - Un importante accordo di collaborazione è stato siglato dall’azienda-ospedaliero universitaria (rappresentata dal commissario Mario Minola, dal prof. Gianni Bona, direttore della struttura complessa a direzione universitaria Pediatria, dal dott. Francesco Cadario, come responsabile del servizio di Diabetologia Pediatrica) e il prestigioso Diabetes Research  Institute della Università di Medicina di Miami (Florida) rappresentato dal direttore, prof. Camillo Ricordi. L'eccellenza del Centro di ricerca in America è legata indiscutibilmente al personaggio stesso di Camillo Ricordi, che ha costruito e realizzato la tecnica e le strutture per il trapianto di insule pancreatiche nell'adulto con diabete. E' attualmente, oltre che un ricercatore italiano di grande prestigio, un interprete di un moderno approccio alla ricerca scientifica.
Si deve all’Agd (Associazione giovani diabetici) del presidente Fabio Braga se il prof. Ricordi (invitato a un convegno lo scorso maggio) abbia preso contatti con l’Aou; da qui l’accordo di collaborazione.
L’accordo prevede di collaborare in un network sulla ricerca sul diabete del bambino, con scambio di dati ed elaborazione di comuni protocolli di ricerca. Infatti, preso atto di una particolare eccellenza nel settore dell’Aou di Novara, il prof. Camillo Ricordi ha ritenuto di invitare Novara nel network da lui presieduto a Miami,  condividendo dati, progetti, e azioni da cui si possa trarre un comune vantaggio.
L'oggetto specifico è elaborare un approccio di cura, all'esordio di diabete autoimmune, per preservare una funzione di secrezione autonoma di insulina.
Il diabete tipo 1 è una malattia cronica, in aumento progressivo, che coinvolge soprattutto bambini e d adolescenti. Comporta una cura attenta, con somministrazione di insulina e continuo monitoraggio della glicemia. Oltre che la potenziale gravità all'esordio, solo una terapia attenta e continua permette un livello di vita normale, una normale inserimento in ambito scolastico e sportivo, e poi nel lavoro. E, cosa molto rilevante, il diabete è gravato da effetti a lungo termine, noti come complicanze. Retinopatia e nefropatia conseguenti a diabete possono essere estremamente invalidanti, e rappresentano la causa più frequente di perdita visiva e di insufficienza renale acquisita. Queste complicanze, cosiddette micro-angiopatiche, unitamente ad un aumentata aterosclerosi, nota come macroangiopatia diabetica, costituiscono un grosso problema individuale e sociale.
Con ciò l'interesse comune è nel studiare un approccio terapeutico "non farmacologico" all'esordio di diabete, compatibile con la specifica età pediatrica, quando si realizza la cosiddetta "luna di miele del diabete", dopo l'avvio della terapia insulinica, in cui la secrezione insulinica riprende e il fabbisogno insulinico si riduce. 
Si vorrebbe consolidare questa "luna di miele", contrastare la ripresa del processo autoimmune e la definitiva perdita di secrezione insulinica endogena, con terapia di vitamina D e apporto di acidi grassi omega 3. Un protocollo di studio è stato intrapreso a Miami e un altro a Novara. Ad un anno i primi risultati.