27 Agosto 2021

Cena benefica a favore dell’ospedale Maggiore

Novara, 27 agosto 2021 – Sono aperte le iscrizioni alla “Cena tricolore”, un evento benefico organizzato a favore dell’Aou Maggiore della Carità che si terrà sabato 4 settembre 2021 nel quadriportico del ristorante Le Grandi Volte in via Tornielli a Novara.

L’evento, organizzato dalla Confraternita del Buon Bere e patrocinato da Provincia di Novara, Comune di Novara, Pro Loco di Novara,  Comune di Recetto, Comune di Galliate, Comune di Carpignano, Comune di Briona, avrà come ospite d’onore Antonio Colasanto, finalista dell’ultima edizione di Masterchef Italia.

Antonio realizzerà per la serata un menu di quattro portate a base di prodotti del territorio.

Il menù di Antonio:
L’uovo si è fatto biondo”: uovo cotto a bassa temperatura su crema di cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto, pasta kataifi, caramello di cipolla alla birra;
Risotto tricolore”: risotto camouflage tricolore (toma, pesto e pomodoro);
Una paniscia da leccarsi i baffi”: lingua di vitello, riduzione di paniscia, verza al limone e cotenna soffiata (In alternativa alla lingua, il filetto di maiale);
Nuaracake”: cheesecake scomposta al gorgonzola, frolla al cacao e riso Artemide, composta di uva fragola.

Il ricavato della serata sarà totalmente devoluto all’Ospedale Maggiore della Carità di Novara.

All’evento potranno partecipare un massimo di 80 commensali.

Per iscrizioni e pagamenti consultate il sito www.cenatricolore.it

Leggi di più

26 Maggio 2021

Dall’AVIS quattro computer donati all’AOU

L’Avis provinciale e l’Avis comunale di Novara hanno donato all’azienda ospedaliero-universitaria di Novara quattro computer per il Servizio trasfusionale dell’Aou.

«E’ un gesto – hanno dichiarato il presidente Avis provinciale Gianfranco Borsotti e il presidente dell’Avis Comunale, Giorgio Dulio – che vuole manifestare la vicinanza dell’Avis al Servizio trasfusionale e vuole essere l’occasione per ricordare l’importanza della donazione di sangue e il suo ruolo fondamentale per l’assistenza ospedaliera».

Alla consegna dei computer erano presenti il direttore generale dell’Aou, il dott. Gianfranco Zulian, il dott. Pierangelo Bescapè, direttore facente funzioni della Medicina trasfusionale, il dott. Gennaro Mascaro, che ha retto il servizio fino al raggiungimento dell’età pensionabile.

Leggi di più

26 Maggio 2021

Ospedalizzazione a domicilio, l’AOU e il progetto CANP premiati a Torino

“CANP – La CAsa Nel Parco”, progetto per l’ospedalizzazione a domicilio è il vincitore del Premio IR20 Piemonte Innovazione e Ricerca, istituito dalla Regione Piemonte per valorizzare un sistema fondamentale per lo sviluppo del territorio.

La premiazione si è svolta il 24 maggio nel Museo Egizio di Torino.

L’ Azienda ospedaliero-universitaria di Novara è stata coinvolta come partner del progetto e in particolare il Centro SLA (di cui è responsabile la dott.ssa Letizia Mazzini) della Struttura complessa di Neurologia, diretta dal prof. Roberto Cantello, ha proposto uno studio mirato a sperimentare un nuovo modello assistenziale, integrato e complementare agli standard di cure già in atto per i pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica.
«Il progetto – spiega la dott.ssa Mazzini, che ha coordinato l’iniziativa con la dott.ssa Raffaella Garone – è risultato fondamentale nell’anno di pandemia da COVID-19, perché ha permesso la gestione a distanza di pazienti fragili e complessi, limitandone l’accesso in ospedale, evitando l’esposizione al rischio infettivo, ma al tempo stesso monitorando e rispondendo alle necessità clinico-assistenziali dei pazienti».

«Il premio a CANP, di cui il Centro Sla è partner fondamentale – afferma il direttore generale dell’Aou, il dott. Gianfranco Zulian – è un importante riconoscimento che va a premiare il costante impegno dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara nella ricerca e innovazione, aspetti decisivi per un approccio sanitario moderno ed efficace».

Leggi di più

26 Maggio 2021

Giornata nazionale del sollievo 2021: Sollievo e Neuromodulazione

La Giornata del Sollievo è stata istituita nel 2001 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri allo scopo “di promuovere e testimoniare la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso di vita”. Nel corso degli anni, andando incontro ai bisogni reali dei cittadini, la mission della Giornata si è estesa alla diffusione ed alla cultura del sollievo dalla sofferenza in tutte le condizioni di malattia ed esistenziali.

Quest’anno la XX giornata nazionale del Sollievo cade il 30 maggio 2021 e purtroppo, l’eccezionalità del momento legata all’emergenza Covid-19, non consentirà la sua celebrazione con eventi pubblici in presenza, come di consueto.
Nell’ottica dello spirito della Giornata è stato attivato di recente presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Maggiore della Carità” di Novara un Centro di Neuromodulazione multimodale.

La neuromodulazione è una terapia che può aiutare a ripristinare la funzionalità del tessuto nervoso compromesso da una patologia attraverso la somministrazione di impulsi elettrici o di farmaci e che viene erogata quando le terapie convenzionali risultano inefficaci nel garantire un’adeguata gestione del paziente con patologie che tendono a cronicizzarsi.

Lo scopo di questo Centro, multispecialistico poiché coinvolge diversi specialisti afferenti alle diverse aree terapeutiche per cui questa terapia è indicata, è quello di arrecare sollievo dalla malattia di Parkinson e dai disturbi del movimento, dalla spasticità, dal dolore cronico, dall’epilessia farmaco resistente e dall’incontinenza. Ciò è possibile grazie all’approccio multidisciplinare che i diversi pazienti ricevono, data la loro elevata complessità assistenziale, ed alla rete di collaborazione che si crea con il territorio.

Gli specialisti coinvolti afferiscono a diverse strutture, quali la Neuropsichiatria infantile, la Neurochirurgia, la Psicologia Clinica, la Neurologia, l’Urologia, la Terapia del Dolore e la Fisiatria e sono contattabili dai medici e dai pazienti via mail (neuromodulazione@maggioreosp.novara.it).

Leggi di più

26 Maggio 2021

Ambulatorio di genetica clinica: test BRCA

Sottoporsi a test genetico per verificare se si è portatori di mutazioni dei geni BRCA1 o BRCA2 è un passo importante sia a livello di prevenzione oncologica che di terapia medica.

Presso l’ambulatorio di Genetica clinica dell’AOU “Maggiore della Carità” di Novara è attivo un servizio di visita e consulenza genetica oncologica dedicato alla gestione e al supporto delle persone “ad alto rischio” di sviluppare forme tumorali con una componente ereditaria. Oltre alla consulenza in ambito oncologico, l’ambulatorio accoglie i pazienti con sospetta condizione genetica in età pediatrica e adulta e fornisce assistenza anche in epoca preconcezionale e prenatale. All’ambulatorio di Genetica hanno accesso sia i pazienti dell’AOU “Maggiore della Carità” su richiesta specialistica sia i pazienti esterni che possono prenotare la visita al CUP regionale (800 000 500) con impegnativa del curante per “prima visita genetica”.
La consulenza di carattere onco-genetico da parte di medici specialisti dà la possibilità di pianificare un percorso di prevenzione e di cura più mirata ed efficace. Durante un primo colloquio conoscitivo, sulla base della storia personale e familiare, i medici specialisti valutano l’opportunità di effettuare un test genetico che ricerca la presenza di mutazioni in particolare nei geni BRCA1 posto sul cromosoma 17, e BRCA2 posto sul cromosoma 13. Le mutazioni a carico di questi geni conferiscono un aumentato rischio di sviluppare un tumore della mammella e/o un tumore dell’ovaio, rischio che, in alcuni casi, può arrivare fino all’80 per cento. La stima media del rischio può cambiare di molto in funzione della variante, della storia familiare e di altri fattori ancora poco noti. I tumori mammari associati a mutazioni genetiche (5-7% del totale) spesso, anche se non esclusivamente, si caratterizzano per un’insorgenza più precoce rispetto alla popolazione generale e interessano donne giovani in piena progettualità di vita, di studio o professionale, con importanti ricadute anche sulla vita sessuale e sulla fertilità.
I geni BRCA1 e BRCA2 (BR per breast = seno e CA per cancer = cancro) controllano la proliferazione cellulare e il riparo del DNA, agendo da freno sulla moltiplicazione incontrollata delle cellule anomale che possono causare l’insorgenza dei tumori. Per questo sono chiamati geni oncosoppressori e la loro funzione si esprime principalmente su seno e ovaio. Avere ereditato un gene BRCA1 o BRCA2 mutato determina un aumentato rischio di sviluppare un tumore alla mammella o all’ovaio, ma non rappresenta un evento certo: altri fattori genetici e ambientali possono contribuire all’insorgenza del tumore stesso.
Sebbene il rischio sia inferiore, la presenza di mutazione BRCA ha un impatto anche nei soggetti di sesso maschile. Si è visto, per esempio, che nel maschio, soprattutto le mutazioni nel gene BRCA2, comportano un rischio consistente di tumore della mammella e della prostata (spesso a insorgenza giovanile prima dei cinquant’anni e biologicamente più aggressivo), di melanomi e di tumori del pancreas.
I campioni da testare sono analizzati direttamente presso l’AOU di Novara. Presso il laboratorio analisi – spiega il professor Umberto Dianziani, direttore della struttura complessa a direzione universitaria Biochimica clinica – è attivo un settore di diagnostica genetica. Il settore è diretto dalla professoressa Mara Giordano ed è in grande crescita per venire incontro alle sempre maggiori richieste dell’ospedale e del territorio. Da alcuni mesi – prosegue il professor Dianziani – è stata anche iniziata l’analisi dei geni BRCA che ormai è diventata fondamentale per la gestione dei tumori mammari e di altri tumori. Il nostro laboratorio si è così affiancato al centro di riferimento regionale di genetica situato all’ospedale Molinette di Torino”.
Occorre tenere presente che i test genetici BRCA possono essere richiesti esclusivamente dal medico genetista o dall’oncologo di riferimento ai pazienti che rientrino nei criteri di accesso al test che individuano i soggetti che hanno una probabilità di mutazione uguale o maggiore al 10%.

La dottoressa Alice Spano, medico specialista in genetica medica dell’ambulatorio di Genetica Clinica spiega in cosa consistono il servizio di consulenza oncogenetica e il test genetico BRCA.

Che cos’è la consulenza genetica oncologica?
La consulenza genetica oncologica consiste in un colloquio che, nella fase pre-test, mira a ricostruire, anche attraverso l’acquisizione della relativa documentazione, la storia personale e familiare del paziente con il fine di valutare l’indicazione a eseguire il test genetico. Si cerca di identificare quale sia il soggetto della famiglia più “informativo” cioè quel soggetto in cui è più probabile identificare una mutazione dei geni BRCA e si spiegano al paziente le implicazioni dell’analisi per lui e la sua famiglia sulla base dei possibili risultati. Durante la consulenza post-test si fornisce una spiegazione dettagliata del risultato, del suo significato in termini di rischio e possibilità di prevenzione e si valuta l’indicazione a estendere l’analisi ai familiari a rischio.

Quando è necessario rivolgersi a uno specialista?
È consigliabile in caso di storia personale caratterizzata da una ricorrenza dello stesso tipo di tumore in più familiari e/o dall’insorgenza della patologia oncologica in età precoce.

Qual è l’obiettivo del test genetico BRCA?
L’obiettivo è identificare la presenza di varianti patogenetiche correlate a un’alta probabilità di sviluppare il tumore per individuare all’interno di un nucleo familiare i soggetti ad alto rischio e permettere loro di accedere a un percorso mirato di prevenzione.

Che tipo di campione è richiesto?
Un semplice prelievo di sangue. Il campione è direttamente analizzato presso il nostro ospedale.

Quali sono i vantaggi del test?
L’esecuzione del test consente di poter fare scelte importanti in termine di prevenzione o di terapia.

Quali sono i limiti del test?
Un test negativo non esclude la presenza di altri fattori genetici non identificati, perché magari si trovano in altre parti del gene o in altri geni, che possono comunque aumentare il rischio personale o familiare di sviluppare il tumore al seno o all’ovaio. Talvolta inoltre non è possibile testare il soggetto più informativo della famiglia per esempio perché non è disponibile a fare il test oppure è deceduto e in questo modo si riduce la possibilità trovare la mutazione familiare e avviare cosi l’indagine “a cascata” nei soggetti a rischio. Può capitare anche di identificare varianti di incerto significato di cui, in base alle conoscenze attuali, non sappiamo con certezza se siano associate o meno a un alto rischio e la cui interpretazione non è chiara e deve essere rivalutata nel tempo. Quest’ultima condizione può essere difficile dal punto di vista psicologico per chi ne è portatore.

Che cosa succede in caso di test positivo?
Si accede alla consulenza post test in cui si spiegano tutte le implicazioni e sono segnalati i familiari che si ritengono opportuni informare della presenza della mutazione per consentirgli a loro volta di accedere a una consulenza genetica. In seguito il paziente è avviato alla successiva gestione clinica di tipo multidisciplinare che coinvolge in particolare i reparti di Oncologia, Senologia e Ginecologia. Il paziente ha quindi accesso a un percorso di follow up mirato oppure a interventi di chirurgia profilattica come per esempio la mastectomia bilaterale o l’asportazione delle ovaie e delle tube.

A cura di Sara Bovio

Leggi di più

17 Aprile 2019

Al “Maggiore” l’apparecchio che contrasta la caduta dei capelli nelle pazienti in chemioterapia

Novara 17 aprile 2019 – Il primo obiettivo è stato raggiunto: grazie al contributo di tanti piccoli e grandi donatori, Lilt Novara Onlus ha potuto realizzare il progetto di acquisto…1

Leggi di più

11 Aprile 2019

Importante donazione alla struttura Chirurgia 1

Novara 10 aprile 2019 -  Una Colonna Laparoscopica (costituita da video processore, fonte luce, telecamera full hd, monitor, insufflatore ed elettrobisturi con pedale e carrello) andrà a potenziare il laboratorio…1

Leggi di più

8 Aprile 2019

La “Giornata nazionale per la donazione degli organi” all’ ospedale Maggiore di Novara

Mercoledì 10 aprile 2019, dalle ore 10.00 alle 15.00, presso l’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara (spazio adiacente al padiglione E) sarà presente un punto informativo allestito dal Centro…1

Leggi di più

4 Aprile 2019

Medici e ospedali nei secoli XVIII e XIX: una prospettiva storica tra Italia e Svizzera

 Domani, venerdì 5 aprile 2019, dalle ore 8.30 alle 13.30, presso l'aula Magna dell'AOU Maggiore della Carità, si svolgerà il convegno internazionale dal titolo "Medici e ospedali nei secoli XVIII…1

Leggi di più

3 Aprile 2019

“Stanza fragilitá”: rifugio per le donne che subiscono violenza

Novara, 3 aprile 2019 - La “Stanza fragilità” dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara si pone come punto di partenza di un percorso riservato alle vittime di violenza, definito da un gruppo…1

Leggi di più