30 Novembre 2023

Giornata mondiale contro l’Aids

Nel corso degli ultimi anni in Europa e anche in Italia si sta registrando una graduale riduzione delle nuove diagnosi di infezione da HIV.

Dopo il 2022 in cui a Novara sono stati riscontrati ben 22 nuove diagnosi dovute soprattutto ad un cluster di casi collegati tra di loro, nell’anno corrente i dati sono più in linea con gli anni precedenti, ad oggi infatti solo 13 persone hanno scoperto di avere l’infezione da HIV nel 2023.

Queste sono persone che non si considerano a rischio, uomini e donne di età al di sotto dei 50 anni  e che si sottopongono al test perchè hanno già sintomi suggestivi di infezione (come dimagrimento, febbre persistente o linfadenopatie) oppure perchè hanno delle vere e proprie manifestazioni della malattia conclamata, cioè l’AIDS.

Se una volta avere la diagnosi di AIDS corrispondeva ad una condanna, oggi, se diagnosticata in tempo e trattata tempestivamente l’infezione da HIV decorre in modo cronico. La terapia antiretrovirale che deve essere assunta con costanza e per tutto il resto della vita, garantisce una prospettiva e una qualità di vita sempre più simile alla popolazione generale. L’Ambulatorio di Malattie Infettive dell’Aou Maggiore della Carità di Novara segue attualmente oltre 650 pazienti ed è il secondo centro in Piemonte. Le persone che vivono con HIV oggi presentano frequentemente patologie croniche legate anche all’invecchiamento ma che si manifestano in età precoce, per questo, nella nostra Azienda, sono stati stabiliti dei percorsi di cura con team multidisciplinari avvalendoci, ad esempio, degli specialisti in Nefrologia e Neuropsicologia clinica.

Ricordiamo ancora una volta come il primo passo per contrastare la diffusione dell’HIV è la prevenzione: innanzitutto l’utilizzo del preservativo nei rapporti sessuali che rimane l’arma principale in quanto protegge anche da altre infezioni sussualmente trasmissibili come sifilide e gonorrea. In aggiunta a questo nei soggetti ad alto rischio si può avviare una profilassi pre esposizione (detta PrEP). La PrEP consiste nell’assumere quotidianamente oppure al bisogno la terapia antivirale sotto stretto controllo medico ed è da poco stata resa gratuita anche in Italia.

Ugualmente importante è la diagnosi precoce tramite il test HIV, sia per garantire al paziente una buona prospettiva di vita che per interrompere la catena di contagio. E’ infatti ormai stabilito che le persone che vivono con l’infezione da HIV non trasmettono più il virus se assumono con regolarità la terapia.

Ricordiamo infine che nell’ambulatorio di Malattie infettive il test HIV può essere effettuato gratuitamente, senza prenotazione nè impegnativa del medico curante, anche in anonimato, dal lunedì al venerdì dalle ore8.00 alle 12.00.

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30 Novembre 2023

Soluzioni tecnologiche per il Wi-Fi nelle strutture sanitarie: il caso dell’Ospedale Maggiore di Novara

L’ospedale universitario piemontese ha deciso di rendere disponibile una doppia connettività Wi-Fi che copra tutta la struttura. Basandosi su soluzioni innovative, ha segmentato la rete wireless dedicando una parte al trasporto di un segnale Internet gratuito cittadino (Novara WiFi) per i pazienti e l’altra parte alla diagnostica e a tutte le attività sanitarie.

Nel cuore dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara si sta giocando una sfida avvincente: la trasformazione digitale della logistica sanitaria.

In particolare, è stato deciso di portare i servizi informatici in tutta la struttura in modo più capillare attraverso la tecnologia Wi-Fi.

La sede centrale dell’Ospedale è costituita da una parte storica (XII secolo) adibita a zona uffici, ed una più moderna (XIX e XX secolo) in cui si concentra l’attività sanitaria.
L’Azienda, con le difficoltà logistiche di una struttura cresciuta in periodi storici differenti seguendo progettualità di edilizia sanitaria disomogenee e ormai inadatte agli attuali modelli assistenziali, sta quindi abbracciando la modernità in un contesto architettonico complesso.
L’ospedale piemontese è infatti caratterizzato da una struttura orizzontale, un’architettura radicata nel passato che contrasta con l’approccio moderno dei più recenti presidi, che invece tendono a svilupparsi verticalmente. E questo comporta una serie di problemi.

La struttura dell’Ospedale Maggiore di Novara comprende tre grandi sedi principali e altri due piccoli presidi.
La sede principale è costituita da diverse palazzine (alcune di valore architettonico), con caratteristiche costruttive che rendono difficile la diffusione di un segnale Wi-Fi. Pareti spesse, che in alcuni punti superano i 50 centimetri, insieme a strutture di cartongesso sorrette da gabbie metalliche, creano un ambiente ostile alla copertura Wi-Fi uniforme.

“Così, quando 13 anni fa abbiamo deciso di avviare un progetto di copertura dell’intera struttura con una rete wireless, ci siamo trovati ad affrontare sfide significative – ha affermato Andrea Guido, che è parte del team dei sistemi informativi dell’Ospedale –. Infatti, nonostante un’accurata survey iniziale, la variabilità del comportamento delle antenne e degli access point ha portato a risultati inattesi”.

Il progetto, iniziato con un prima copertura a macchia di leopardo della sede principale delle zone con maggiori esigenze, ha avuto una sua evoluzione negli ultimi cinque anni quando al refresh tecnologico si è aggiunta la volontà di arrivare ad avere una copertura capillare della rete in tutta l’Azienda.

In quest’ultima fase, la sfida principale è stata la coesistenza di due soluzioni Wi-Fi: quella esistente, oramai obsoleta e basata sulla tecnologia di un altro fornitore, e il nuovo sistema.

Nell’ affrontare questa sfida, il team dei sistemi informativi ha pianificato il progetto in più fasi, iniziando con l’uso degli access point dell’ospedale per rendere disponibile ai pazienti il segnale di Novara Wi-Fi, la connettività gratuita offerta dal comune di Novara.

Successivamente, il focus si è spostato verso le esigenze sanitarie, con il supporto al processo di terapie al letto del paziente e, a breve, con il supporto necessario all’implementazione della nuova cartella clinica. L’obiettivo era fornire strumenti avanzati sia per i pazienti sia per i medici, a cui viene data la possibilità di accedere direttamente ai dati diagnostici.

Il traffico Internet dei pazienti e quello dei dati clinici convivono sullo stesso network grazie a una completa segmentazione delle due reti che separa nettamente i due segnali e garantisce riservatezza e disponibilità del traffico per le esigenze sanitarie rispetto al resto.

Tale progetto prevede l’installazione di 600 access point in tutta la struttura ospedaliera, gestiti da access controller che garantiranno la continuità operativa 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

L’obiettivo è continuare a veicolare in modo sicuro sia il traffico meno critico, come l’accesso a Internet per i pazienti, sia il traffico vitale per la produzione sanitaria. Sicurezza e gestione della qualità del servizio  sono elementi chiave per garantire un funzionamento ottimale della rete.

Guardando al futuro, il progetto prevede l’integrazione di ulteriori tecnologie, come la geolocalizzazione dei pazienti e delle apparecchiature. Ma, soprattutto, la totale eliminazione dei telefoni tradizionali sostituiti da telefoni Ip wireless.

La timeline del progetto è stata caratterizzata da sfide, tra cui il rallentamento dovuto alla pandemia Covid-19 e i tempi lunghi per l’approvvigionamento dei prodotti dovuti alla burocrazia. La fornitura dei prodotti utili alla realizzazione del progetto è avvenuta in due tranche che, a causa dei tempi tecnici delle gare e della pandemia, sono risultate distanti circa 5 anni l’una dall’altra.
“Così, ci siamo trovati a dover gestire nello stesso progetto prodotti che differivano di alcune generazioni – ha sottolineato Andrea Guido –, con quello che ne consegue in termini di diversità di caratteristiche e prestazioni.

L’’Ospedale Maggiore della Carità di Novara sta dimostrando come la tecnologia possa migliorare l’esperienza dei pazienti e rendere più efficienti le operazioni sanitarie.
E, in futuro, la tecnologia sarà sempre più centrale nella pratica medica dell’Ospedale, offrendo ai medici la possibilità di dedicare più tempo ai pazienti.

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29 Novembre 2023

Tutti insieme per l’Oncoematologia pediatrica dell’AOU di Novara

Novara, 29 novembre 2023 – Un ambiente più colorato e accogliente per l’oncoematologia pediatrica (di cui è direttore la prof.ssa Ivana Rabbone) dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara. E una saletta di accoglienza rinnovata e arredata dove i piccoli pazienti possono giocare: è l’intervento frutto della collaborazione tra Ugi Novara, l’associazione Gabry Little Hero, l’associazione Emmaland e “Ospedali dipinti”.

L’Associazione Gabry Little Hero ha donato infatti gli arredi della sala di accoglienza, arredi colorati e moderni, ma soprattutto funzionali e adatti alle particolari esigenze di un ambiente ospedaliero pediatrico.

L’associazione Emmaland si è occupata di alcuni complementi di arredo ma soprattutto ha dipinto e abbellito le pareti della sala di accoglienza, del day hospital e dei corridoi grazie allo splendido operato di Silvio Irilli di “Ospedali Dipinti” che ha ideato e creato il “Giardino di Emma”, che con i suoi colori e la sua magia incanta i piccoli pazienti trasportandoli in un mondo gioioso e fatato che allevia la pesantezza delle lunghe giornate ospedaliere.

«Ugi Novara – afferma il presidente Andrea Locarni – nasce nel 2005 grazie a un gruppo di genitori toccati dalla dolorosa esperienza oncologica di un loro bambino con lo scopo di dare sostegno ai bambini e alle famiglie oncologiche residenti nella zona che si recano per i controlli e le terapie presso il reparto di Pediatria dell’Aou di Novara.

I volontari Ugi si occupano di accogliere le famiglie sin dal momento della diagnosi, illustrando tutti i servizi presenti in ospedale e quelli offerti dall’associazione, favorendo la comunicazione fra le famiglie e l’equipe curante e intrattenendo con discreta presenza i pazienti e le loro famiglie nelle lunghe giornate di controlli e di terapie.

L’associazione offre inoltre importanti servizi sempre volti ad alleggerire il pesante percorso di malattia, come il servizio trasporti, l’offerta di alloggio presso Casa Valeria per le famiglie distanti da Novara, contributi economici e molto altro ancora».

Tanti i progetti in questi anni in cui l’associazione si è impegnata a collaborare attivamente con l’Azienda Ospedaliera al fine di migliorare l’assistenza medica e sociale dei bambini affetti da tumore.

Alla fine del 2015 grazie anche a un significativo contributo di Ugi Novara  è stata inaugurata un’ala del reparto dove trovano attualmente posto locali dedicati ai bimbi: un day-hospital, un ambulatorio, una sala d’aspetto, ma anche locali per la scuola in ospedale e per altri servizi ospedalieri pediatrici come la neuropsichiatria infantile.

Nel 2017 e nel 2020 ha provveduto ad arredare, grazie anche al sostegno di privati benefattori,  due stanze a basso contenuto batterico nel reparto di degenza destinate al ricovero di bambini in situazione di spiccata immunodeficienza in tutta sicurezza

Dal 1° novembre 2018, grazie anche alle forti richieste da parte delle famiglie e di Ugi Novara, la Pediatria dell’Aou di Novara può contare su un centro Spoke di oncoematologia pediatrica che, in collaborazione e sinergia con  il Regina Margherita di Torino, permette ai piccoli pazienti di poter beneficiare non solo di trattamenti terapeutici e di supporto, ma anche di poter soddisfare altri bisogni (scuola, attività ludiche e di socializzazione) il più possibile vicino al proprio domicilio.

Nel 2021 per rendere sempre più ospitale e sicura la sistemazione dei piccoli pazienti si è spostato l’ambulatorio visite, di fianco al quale è stato allestito un ambulatorio per i prelievi e le terapie rapide.

«L’associazione è nata per non ricordare Emma e non disperdere la sua preziosa eredità, fatta di coraggio, amore, determinazione, voglia di fare festa. L’obiettivo è cercare di alleggerire la vita di bimbi e genitori che devono affrontare il difficile percorso di guarigione da malattie onocoematologiche pediatriche. Il nostro motto è: il coraggio nasce da un sorriso.

Così, dopo il pronto soccorso pediatrico dell’ospedale di Borgomanero abbellito a Natale 2021 grazie all’opera di Silvio Irilli, abbiamo deciso di donare un nuovo volto anche al reparto di oncoematologia pediatrica dell’Aou di Novara, luogo che in diverse occasioni è stato di supporto alla terapia di Emma – dichiarano Claudia e Michele, presidente e vicepresidente di Emmaland   – Siamo emozionati ed assolutamente fiduciosi che questo progetto sarà di grande aiuto per tutti coloro i quali si troveranno, loro malgrado, a dover trascorrere del tempo in questi luoghi. Siamo sicuri che Silvio ed Ospedali Dipinti faranno nascere più di un sorriso grazie alla loro opera».

L’associazione Gabry Little Hero da sempre ha avuto rapporti di collaborazione e aiuto reciproco con Ugi Novara.

«Fin da quando cercavamo il gemello genetico di Gabry che senza il trapianto di midollo non avrebbe potuto essere ancora qui con noi oggi – spiega Patrizia Federico biologa nutrizionista oltre che cofondatrice dell’ associazione – Ugi ci ha sostenuto e aiutato a lanciare l’appello ad iscriversi al registro dei donatori di midollo osseo. Dopo la pandemia l’ esigenza di rifare e rivedere gli spazi della saletta di accoglienza dell’oncoematologia pediatrica ci ha subito suscitato il desiderio di essere di aiuto e così abbiamo pensato di sostenere il progetto e finanziarlo..

Tra i vari progetti e raccolte fondi organizzati per realizzare tale progetto il più importante per me, è stato scrivere un libro di ricette sane per i bambini il cui ricavato è stato destinato appunto all’acquisto degli arredi della saletta. Pensare di poter dare un minimo sollievo in un ambiente nuovo, colorato e consono a un bimbo che purtroppo dovrà iniziare un percorso di cure ci riempie il cuore».

Sostiene Silvio Irilli: «“È stato un grande privilegio per me ritrovarmi, per il secondo anno di seguito, a portare con il progetto “Ospedali Dipinti® il messaggio di Emma ai bambini che lottano contro la malattia. Mi piace pensare che Emma continui a esserci e che, per arrivare più vicino ai bambini, abbia scelto di parlare la loro lingua trasformandosi in una creatura fatta di colore, sorriso, speranza, un dolcissimo “cartoon” che vive in un Giardino speciale che accoglie e porta un po’ di gioia anche qui, nella sala giochi del reparto di oncoematologia. Ringrazio l’Associazione Emmaland che ha voluto ancora una volta rendermi parte della magia di Emma, ringrazio tutto il reparto di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara che ha accolto con entusiasmo questo progetto, e ringrazio tutti quanti lo hanno reso possibile. Tanti infatti i sostenitori, fra i quali ricordo Mariagiulia Bertucci e Marco Secchi, i viaggiatori di Out Of Place che hanno dedicato il loro viaggio in Panda tra Milano e le isole Lofoten in Norvegia a raccogliere fondi per “Il Giardino di Emma”, come ha fatto anche il Centro Infanzia Lilliput di Volpiano, che ha mostrato una forte vicinanza fra i bambini del loro asilo e i loro coetanei meno fortunati in ospedale: tenacia, empatia e generosità, ingredienti vincenti come il messaggio di Emma».

Aggiunge la professoressa Rabbone: «È con immensa gioia che inauguriamo  i nuovi arredi della sala giochi dei bambini che afferiscono al nostro ambulatorio di oncoematologia donati dalle associazioni Emmaland e Gabri little hero insieme al patronato di Ugi Novara. In qualità di direttore della Struttura di pediatria dell’Aou di Novara, insieme alle dottoresse Miriam Gatto e Sandra Esposito, referenti dell’ambulatorio di oncoematologia pediatrica di questa struttura e che quotidianamente si occupano dei nostri piccoli eroi, ringrazio di cuore  tutte le persone che ci sostengono nella nostra professione volta a curare la patologia e a migliorare la qualità di vita dei bambini e delle loro famiglie anche durante la loro permanenza in ospedale».

Per il direttore generale dell’Aou, il dottor Gianfranco Zulian, «si tratta di un intervento che ci consente di migliorare l’accoglienza dei nostri piccoli pazienti. E soprattutto conferma il fatto che da soli si può tanto, ma insieme si può molto di più».

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29 Novembre 2023

25° anniversario del Centro Trapianti Renali della AOU Maggiore della Carità di Novara

In concomitanza del 25° anniversario del Centro Trapianti Renali dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara, diretto dal professor Vincenzo Cantaluppi, mercoledì 6 dicembre 2023, alle ore 13.30, presso l’Aula magna dell’Azienda, avrà luogo la Lettura Magistrale del professor Antonio Amoroso “La medicina dei trapianti tra passato e futuro”.

Il professor Amoroso, dell’Università di Torino, precedentemente responsabile del Centro Regionale Trapianti Piemonte, in occasione di un momento di festeggiamento per il suo collocamento a riposo, guiderà i presenti tra il passato ed il futuro dell’attività di donazione e trapianto d’organi.

Il professor Amoroso ha dato negli ultimi 25 anni un contributo fondamentale all’organizzazione ed allo sviluppo dei programmi di donazione e trapianto d’organi solidi e cellule staminali in Regione Piemonte portando i centri regionali a livelli di eccellenza riconosciuti a livello nazionale e internazionale, con una visione ampia e moderna, anticipando alcuni degli sviluppi futuri di un territorio di frontiera della scienza medica quale è la trapiantologia.

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24 Novembre 2023

Continua l’impegno dell’AOU di Novara nella lotta contro le violenze di genere.

Novara, 24 novembre 2023 – In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Direzione sanitaria dei presidi ospedalieri dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara in collaborazione con il Comune di Novara e l’Associazione Integrando onlus organizza un evento di sensibilizzazione dal titolo “Il coraggio delle donne – momenti di riflessione per riconoscere, prevenire e contrastare la violenza sulle donne”

L’iniziativa avrà luogo giovedì 30 novembre 2023, alle ore 17.30 presso la Sala dell’Arengo del Broletto di Novara.

Continua l’impegno dell’AOU di Novara contro la violenza di genere che si concretizza attraverso la presenza, all’interno dell’ospedale, di una equipe multiprofessionale specializzata nell’accoglienza e nella presa in carico delle donne vittime di violenza, a cui viene fornita una concreta assistenza, messa in atto mediante l’utilizzo di specifici protocolli sanitari nel rispetto della privacy.

Grazie all’intervento della Rete aziendale delle vittime di violenza, in particolare all’infermiera professionale, dottoressa Cora Bellato e alla mediatrice culturale di lingua franco-araba, dottoressa Rim Maatoug e alla struttura Gestione tecnica ed economale, diretta dall’ingegner Vincenzo Bruno è stata riverniciata la panchina rossa ubicata nello spazio di fronte al padiglione E.
Sulla panchina sono evidenziati slogan contro ogni violenza scritti nelle lingue più diffuse sul territorio novarese ed è dato risalto al “1522”, il numero antiviolenza e stalking,  attivo 24 ore su 24, accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile.

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22 Novembre 2023

III congresso regionale Piemonte Valle D’Aosta “Save the date!”

Novara 22 novembre 2023 – Sabato 2 dicembre 2023,  presso l’Aula Magna di Palazzo Bellini, via Solaroli 17, si terrà a Novara, il III congresso regionale (Piemonte e Valle D’Aosta) della Società Italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmissibili (responsabili scientifici dell’evento: professoressa Paola Savoia, direttore della struttura complessa a direzione universitaria Dermatologia e venerologia e la dottoressa Elisa Zavattaro, responsabile struttura semplice “Dermatologia e Venereologia” Galliate).

L’obiettivo del congresso è quello di favorire l’incontro e il confronto delle differenti realtà dermatologiche di Piemonte e Valle D’Aosta sulle principali tematiche dermatologiche, incluse le malattie neoplastiche (melanoma e non-melanoma skin cancer) e le malattie infiammatorie croniche, con un focus specifico su psoriasi e dermatite atopica e sulle principali novità in ambito terapeutico.

Ciascuna sessione prevederà anche la presentazione di casi clinici e di esperienze dei singoli centri, per favorire la partecipazione interattiva dell’uditorio.

Programma

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22 Novembre 2023

Centro prelievi dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara chiuso nei giorni 28 e 29 novembre 2023

Al fine di consentire l’esecuzione  di tutti gli interventi necessari per la sostituzione di una grande apparecchiatura diagnostica del laboratorio d’analisi con uno strumento più performante di ultima generazione, nei giorni 28 e 29 novembre i centri prelievi di Novara – Viale Piazza D’Armi e di Galliate – Presidio Ospedaliero non effettueranno prestazioni.

In caso di prelievi urgenti sarà possibile riferirsi al centro prelievi dell’Asl di Novara.

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20 Novembre 2023

Due Premi di Laurea per gli/le studenti/esse dell’Università del Piemonte Orientale

Novara, 20 novembre 2023 –  Grazie al Fondo Erogativo “Enrico Badà” costituito in Fondazione Comunità Novarese onlus nel 2021,  l’Associazione UPO Alumni, nell’ambito di un accordo triennale, ha approvato l’assegnazione di due Premi di Laurea.

“La Fondazione – commenta il Presidente di Fondazione Comunità Novarese onlus, Prof. Davide Maggi – accoglie con favore il ruolo di connettore tra i rappresentati del Fondo Enrico Badà e l’Università del Piemonte Orientale, attraverso l’Associazione UPO Alumni. La sensibilizzazione di insegnanti e studenti sull’ importanza di creare collegamenti efficaci tra il mondo dell’istruzione, a tutti i livelli, e il mondo del lavoro e dell’impresa, ricalca l’impegno che il consiglio della Fondazione ha individuato come uno dei vettori strategici più significativi per creare opportunità per le giovani generazioni. Coloro che frequentano l’università sono tra i catalizzatori più efficaci per avviare nuovi processi; quindi, insieme agli altri attori che partecipano a questa iniziativa, siamo lieti di poter premiare giovani studentesse e studenti per il lavoro che hanno portato a termine e, soprattutto, dare loro un incentivo che permetta di proseguire la costruzione del loro futuro personale e professionale”.

Nello specifico, due le borse di studio che saranno assegnate:

1) un Premio di Laurea riservato alle tesi relative a corsi di Laurea Triennali afferenti al Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa dell’Università del Piemonte Orientale del valore di 1.500 euro. Le tesi devono essere state discusse nell’a.a. 2022/2023, avere come argomento principale il diritto del lavoro o l’organizzazione del lavoro e aver ricevuto una votazione finale non inferiore a 100/110. La domanda di partecipazione deve
pervenire entro il 10 gennaio 2024.

2) un Premio di Laurea riservato a tesi relative a corsi di Laurea Magistrali o Magistrali a Ciclo Unico afferenti al Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa dell’Università del Piemonte Orientale, del valore di 1.500 euro. Le tesi devono come argomento principale il diritto del lavoro o l’organizzazione del lavoro e la laurea deve essere stata conseguita nell’anno accademico 2022/2023.

La domanda di partecipazione deve pervenire entro il 10  gennaio 2024 e la votazione finale non deve essere inferiore a 100/110.

“Ringrazio per questa bellissima opportunità sia Fondazione Comunità Novarese onlus, sia la famiglia Badà – commenta la Prof.ssa Stefania Cerutti, Presidente di Associazione UPO Alumni – perché è occasione preziosa per trovare e rafforzare nuove modalità di fare Rete e, contemporaneamente, premiare studenti la cui carriera si sta aprendo a nuovi orizzonti. Un Premio di Laurea, infatti, è diretto a chi, terminata la Triennale potrebbe essere motivato a proseguire nella Laurea Magistrale mentre per chi, invece, ha terminato entrambi i percorsi, il Premio di Laurea può diventare uno stimolo ad entrare nel mondo del lavoro, affiancandosi alle attività dell’Ordine Professionale. Iniziative come queste hanno il significato di mantenere il senso di comunità tra chi ha frequentato l’Università non solo in qualità di alunno ma anche di docente, creando ponti di collaborazione tra i Dipartimenti così che il rapporto non si sviluppi solo in termini affettivi ma anche di opportunità di lavoro e sviluppo. Queste borse di studio nascono proprio per collegare il mondo universitario a quello della professione”.

“Questa iniziativa – aggiunge Eliana Baici, Professore Ordinario di Politica Economica – è un’opportunità per i ragazzi e le ragazze che si trovano al termine del proprio percorso di studi e che possono, così, riflettere sul tema del lavoro. Il mondo del lavoro sta cambiando sempre più velocemente e ci sono temi su cui è importante ragionare come, ad esempio, i flussi di professionisti in entrata e in uscita che mostrano come lascino l’Italia sempre più persone con competenze e non si rispecchi, purtroppo, la qualità nell’ingresso poiché molti studenti scelgono altri Paesi per i propri orizzonti lavorativi. Ciò che ripeto spesso ai miei studenti e alle mie studentesse è di operare per creare un mondo del lavoro sempre più inclusivo. Tutti devono poter esprimere se stessi, anche nella propria professione ed esercitare in qualità di cittadini responsabili”.

Entrambe le commissioni di valutazioni per i Premi di Laurea saranno nominate dal Consiglio Direttivo dell’Associazione UPO Alumni e saranno composte da quattro persone: un rappresentante di UPO Alumni, un rappresentante della famiglia Badà, un rappresentante di UPO, un rappresentante di Fondazione Comunità Novarese Onlus.

L’iniziativa ha il sostegno dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro: “Il nostro Ordine – commenta la Dott.ssa Annalisa Coda Zabetta, Presidente Consiglio Provinciale Ordine Consulenti del Lavoro Novara – è nato in virtù di una legge nel 1979 e, agli inizi, era caratterizzato da un forte ambito di familiarità; si può quasi parlare di diritto successorio. Già da tempo, invece, le cose sono cambiate: l’età media dei professionisti è scesa e si aggira intorno ai 40 anni e, l’iniziativa dei Premi di Laurea ha un prezioso valore simbolico poiché, grazie al sostegno di chi ricorda, in famiglia, uno dei grandi colleghi che ha fatto molto per il riconoscimento della professione sul territorio, si dimostra che
questo lavoro può essere aperto anche a chi non ha un trascorso familiare.

Per gli studenti e le studentesse di oggi è un bene recuperare il concetto del “si può fare” e dell’importanza dell’accompagnamento da chi opera già da anni così come per noi è fondamentale motivare il futuro”.

Le informazioni sui Premi di Laurea di trovano sul sito https://upoalumni.uniupo.it/ o scrivendo una mail a alumni@uniupo.it.

 

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20 Novembre 2023

Accademia di Medicina di Torino: convegno sul tema “Il fine vita”

Giovedì 30 novembre dalle ore 17 alle ore 20 nel Teatro Collegio San Giuseppe di Torino, in via San Francesco da Paola 23, il sodalizio “Dumsedafe” organizza un convegno sul tema “Il fine vita”, con il patrocinio, fra altri enti, dell’Accademia di Medicina di Torino.

Il tema merita sempre più di essere approfondito ed esaminato in tutti i suoi diversi aspetti e si prende con soddisfazione atto che – a fronte dell’ennesimo caso, quello inglese, al quale, nei giorni scorsi, i media hanno dedicato particolare attenzione – la locuzione “fine vita” ha raggiunto le case di tutti noi.

Il recente caso, come sopra assurto agli onori della cronaca, conferma che è doveroso prendere coscienza di un problema di enorme pregnanza troppo spesso disatteso e discriminato.

Con specifico riferimento al contesto torinese, si riconosce alla Fondazione Faro di essersi presa, e di continuare a prendersi, cura in modo globale ed ottimale dal punto di vista sanitario dei pazienti nel percorso terminale della malattia e, con essi, delle loro rispettive famiglie letteralmente travolte da quanto accade.

Cinque autorevoli relatori hanno accettato l’invito a comunicare la loro esperienza in ordine agli aspetti sanitari, legali, etici e spirituali che sottendono al “fine vita”. Si tratta di Mario Maritano, Primario Emerito, Città della salute e della scienza di Torino, Alessandro Valle, Direttore sanitario Fondazione Faro, Torino, Giulia Facchini, Avvocato, esperta in diritto civile, Paolo Mirabella, Professore di Bioetica, Università Cattolica del Sacro Cuore, Sede Cottolengo, Torino, don Paolo Fini, Delegato arcivescovile per gli assistenti spirituali e religiosi delle aree sanitarie e sociosanitarie. Saranno moderati dalla professoressa Maria Pia Schieroni, che ha avuto modo di maturare un’esperienza professionale specifica in questo ambito e che ha curato la scelta degli argomenti di ciascun intervento.

a cura di
Accademia di Medicina di Torino

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20 Novembre 2023

“Giornata mondiale della prematurità”

Il 17 di novembre  si celebra la “Giornata mondiale del prematuro”, istituita nel 2008 e riconosciuta dal parlamento Europeo grazie all’impegno della “Eutopean Foundation for the Care of Newborn Infants(EFCNI) con lo scopo di sensibilizzare le persone sul tema dei neonati prematuri ed aumentare la consapevolezza sulle sfide che devono affrontare questi piccoli guerrieri.

Nel mondo 1 bambino su 10 nasce prematuro, cioè prima della trentasettesima  settimana di gestazione; a volte anche dopo solo sei mesi di gravidanza. In Italia sono circa 35.000 pretermine nascono ogni anno.

L’assistenza ai bambini pretermine, specie se di età gestazionale molto bassa, è particolarmente complessa e, nonostante i miglioramenti tecnologici, restano molte le complicazioni alcune potenzialmente fatali, altre che si rendono visibili anche dopo anni. Risorsa importantissima nell’assistenza del pretermine è costituita dai genitori che, inizialmente disorientati ed impauriti, acquisiscono nel tempo sicurezza e competenza divenendo parte fondamentale nella cura del loro bambino.

Proprio a sottolineare questo aspetto il tema di quest’anno della giornata è “Gesti semplici per grandi risultati: contatto immediato pelle a pelle per ogni neonato ovunque”.  

Presso la Terapia intensiva neonatale dell’ospedale di Novara, diretta dalla dottoressa Maria Rita Gallina, dove vengono ricoverati questi piccoli super-eroi del nostro territorio, la presenza dei genitori è favorita dall’apertura 24/24 ore del reparto e dalla promozione della Kangaroo-Mother-Care, detta anche marsupio-terapia. Non appena le condizioni cliniche lo consentono il neonato viene posto a contatto “pelle pelle” tra i seni della madre o sul petto del papà: le carezze, gli odori, il suono della voce e del battito cardiaco sono tutti stimoli positivi che agevolano il benessere del neonato e rinforzano il legame reciproco. Diversi studi hanno inoltre dimostrato effetti benefici sullo sviluppo neurologico; tali dati scientifici ci supportano nel favorire sempre di più il coinvolgimento dei genitori nell’assistenza personalizzata ai loro bambini.

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