WIFI

L’ospedale universitario piemontese ha deciso di rendere disponibile una doppia connettività Wi-Fi che copra tutta la struttura. Basandosi su soluzioni innovative, ha segmentato la rete wireless dedicando una parte al trasporto di un segnale Internet gratuito cittadino (Novara WiFi) per i pazienti e l’altra parte alla diagnostica e a tutte le attività sanitarie.

Nel cuore dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara si sta giocando una sfida avvincente: la trasformazione digitale della logistica sanitaria.

In particolare, è stato deciso di portare i servizi informatici in tutta la struttura in modo più capillare attraverso la tecnologia Wi-Fi.

La sede centrale dell’Ospedale è costituita da una parte storica (XII secolo) adibita a zona uffici, ed una più moderna (XIX e XX secolo) in cui si concentra l’attività sanitaria.
L’Azienda, con le difficoltà logistiche di una struttura cresciuta in periodi storici differenti seguendo progettualità di edilizia sanitaria disomogenee e ormai inadatte agli attuali modelli assistenziali, sta quindi abbracciando la modernità in un contesto architettonico complesso.
L’ospedale piemontese è infatti caratterizzato da una struttura orizzontale, un’architettura radicata nel passato che contrasta con l’approccio moderno dei più recenti presidi, che invece tendono a svilupparsi verticalmente. E questo comporta una serie di problemi.

La struttura dell’Ospedale Maggiore di Novara comprende tre grandi sedi principali e altri due piccoli presidi.
La sede principale è costituita da diverse palazzine (alcune di valore architettonico), con caratteristiche costruttive che rendono difficile la diffusione di un segnale Wi-Fi. Pareti spesse, che in alcuni punti superano i 50 centimetri, insieme a strutture di cartongesso sorrette da gabbie metalliche, creano un ambiente ostile alla copertura Wi-Fi uniforme.

“Così, quando 13 anni fa abbiamo deciso di avviare un progetto di copertura dell’intera struttura con una rete wireless, ci siamo trovati ad affrontare sfide significative – ha affermato Andrea Guido, che è parte del team dei sistemi informativi dell’Ospedale –. Infatti, nonostante un’accurata survey iniziale, la variabilità del comportamento delle antenne e degli access point ha portato a risultati inattesi”.

Il progetto, iniziato con un prima copertura a macchia di leopardo della sede principale delle zone con maggiori esigenze, ha avuto una sua evoluzione negli ultimi cinque anni quando al refresh tecnologico si è aggiunta la volontà di arrivare ad avere una copertura capillare della rete in tutta l’Azienda.

In quest’ultima fase, la sfida principale è stata la coesistenza di due soluzioni Wi-Fi: quella esistente, oramai obsoleta e basata sulla tecnologia di un altro fornitore, e il nuovo sistema.

Nell’ affrontare questa sfida, il team dei sistemi informativi ha pianificato il progetto in più fasi, iniziando con l’uso degli access point dell’ospedale per rendere disponibile ai pazienti il segnale di Novara Wi-Fi, la connettività gratuita offerta dal comune di Novara.

Successivamente, il focus si è spostato verso le esigenze sanitarie, con il supporto al processo di terapie al letto del paziente e, a breve, con il supporto necessario all’implementazione della nuova cartella clinica. L’obiettivo era fornire strumenti avanzati sia per i pazienti sia per i medici, a cui viene data la possibilità di accedere direttamente ai dati diagnostici.

Il traffico Internet dei pazienti e quello dei dati clinici convivono sullo stesso network grazie a una completa segmentazione delle due reti che separa nettamente i due segnali e garantisce riservatezza e disponibilità del traffico per le esigenze sanitarie rispetto al resto.

Tale progetto prevede l’installazione di 600 access point in tutta la struttura ospedaliera, gestiti da access controller che garantiranno la continuità operativa 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

L’obiettivo è continuare a veicolare in modo sicuro sia il traffico meno critico, come l’accesso a Internet per i pazienti, sia il traffico vitale per la produzione sanitaria. Sicurezza e gestione della qualità del servizio  sono elementi chiave per garantire un funzionamento ottimale della rete.

Guardando al futuro, il progetto prevede l’integrazione di ulteriori tecnologie, come la geolocalizzazione dei pazienti e delle apparecchiature. Ma, soprattutto, la totale eliminazione dei telefoni tradizionali sostituiti da telefoni Ip wireless.

La timeline del progetto è stata caratterizzata da sfide, tra cui il rallentamento dovuto alla pandemia Covid-19 e i tempi lunghi per l’approvvigionamento dei prodotti dovuti alla burocrazia. La fornitura dei prodotti utili alla realizzazione del progetto è avvenuta in due tranche che, a causa dei tempi tecnici delle gare e della pandemia, sono risultate distanti circa 5 anni l’una dall’altra.
“Così, ci siamo trovati a dover gestire nello stesso progetto prodotti che differivano di alcune generazioni – ha sottolineato Andrea Guido –, con quello che ne consegue in termini di diversità di caratteristiche e prestazioni.

L’’Ospedale Maggiore della Carità di Novara sta dimostrando come la tecnologia possa migliorare l’esperienza dei pazienti e rendere più efficienti le operazioni sanitarie.
E, in futuro, la tecnologia sarà sempre più centrale nella pratica medica dell’Ospedale, offrendo ai medici la possibilità di dedicare più tempo ai pazienti.