14 Aprile 2021 9:37
Novara, 13 aprile 2021– I pazienti cosiddetti “fragili” sono coloro che presentano un maggiore rischio di incorrere in complicanze, se colpiti da Covid-19 e proprio per questo è importante che siano vaccinati il prima possibile.
Nel caso dei pazienti dializzati e trapiantati, seguiti dalle Strutture di Nefrologie-trapianti di rene (diretta dal prof. Vincenzo Cantaluppi) e Nefrologia-Dialisi (diretta dalla dott.ssa Doriana Chiarinotti), l’azienda ospedaliero-universitaria ha già raggiunto l’obiettivo.
«Su 162 trapiantati seguiti dal nostro ambulatorio – spiega il prof. Cantaluppi – tutti coloro le cui condizioni lo consentivano sono stati vaccinati. Bisogna infatti attendere 3 mesi dal trapianto e quando sono finite le terapie per poter inoculare il vaccino: per tutti questi si procederà nel tempo».
Lo stesso dicasi per i dializzati: «Avevamo in carico 136 pazienti – afferma la dott.ssa Chiarinotti – e ne abbiamo vaccinati un centinaio, ovvero tutti quelli che potevano essere sottoposti al trattamento. Alcuni sono purtroppo deceduti e altri non hanno, al momento, le condizioni per poter essere vaccinati ma lo saranno non appena sarà possibile».
Per Roberto Cantoni, delegato della sezione novarese di Aned, l’associazione emodializzati, dialisi e e trapianti, «va riconosciuto la grande efficienza dell’Aou di Novara, così come va riconosciuto il grande ruolo della nostra associazione nell’aver portato il ministero a riconoscere trapiantati di rene e dializzati come pazienti fragili. Resta un altro problema importante, ovvero la vaccinazione per i familiari dei dializzati e trapiantati, i cosiddetti caregiver».