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Novara, 24 marzo 2021 – Un nuovo intervento di cardiologia interventistica è stata effettuato, per la prima volta in Piemonte, all’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara. Riguarda la riparazione della valvola mitrale con una tecnica percutanea chiamata “Pascal”, senza apertura del torace e senza circolazione extracorporea.

«Oggi è possibile riparare la valvola mitrale anche in pazienti che hanno un rischio troppo alto per l’intervento cardiochirurgico tradizionale – precisa il prof. Giuseppe Patti, direttore del Dipartimento Toraco-Cardio-Vascolare – I pazienti più fragili sono i candidati più indicati per questa procedura e possono essere dimessi dopo pochi giorni dall’intervento, con un beneficio immediato per la loro sintomatologia».

«L’intervento prevede l’impianto di una piccola graffetta all’interno del cuore in grado di ripristinare il funzionamento della valvola mitrale  – sintetizza – La novità e la caratteristica peculiare di questa tecnica risiedono nel fatto che il cardiologo opera separatamente sulle diverse strutture che compongono la valvola, per impedire il rigurgito di sangue dal cuore verso i polmoni».

La riuscita dell’intervento è stato il risultato di un importante lavoro multidisciplinare e di equipe, che ha coinvolto il prof. Patti ed il dott. Marco Mennuni come operatori della procedura, la dott.ssa Anna Degiovanni per l’assistenza ecocardiografica, oltre al personale anestesiologico, infermieristico e tecnico.

«Il grande vantaggio di tale metodica – conclude il prof. Patti – risiede nella possibilità di riparare la valvola mitrale senza eseguire un’operazione cardiochirurgica a ‘cuore aperto’. Quest’intervento si pone all’interno del programma di implementazione tecnologica continua dell’Aou di Novara, che si conferma struttura “hub” di riferimento del quadrante nord-orientale del Piemonte e centro di eccellenza per la cura delle patologie cardiache secondo le più moderne tecnologie, coniugando un risultato ottimale in termini di efficacia della procedura con la massima sicurezza per il paziente».