L’acquisizione del nuovo neuronavigatore Curve Dual Display craniale per la struttura complessa Neurochirurgia “Enrico Geuna”, diretta dal dottor Gabriele Panzarasa, conferma ancora una volta l’eccellenza tecnologica del “Maggiore” ed è stata resa possibile grazie al generoso sostegno economico (€ 200.000,00) della Fondazione Banca Popolare di Novara per il Territorio, presieduta dall’avvocato Franco Zanetta.

 
La tecnica di neuronavigazione
 
La tecnica di neuronavigazione è diventata supporto routinario dell’attività di Neurochirurgia a Novara sin dal 2007, anno in cui è avvenuta l’installazione del sistema Kolibrì.
 
La metodica, meglio definita come IGS – Image Guided Surgery - chirurgia guidata dalle immagini – offre al chirurgo la possibilità di lavorare visualizzando su un monitor la ricostruzione tridimensionale reale dell’anatomia del paziente, realizzata a partire dai set di dati TAC o Risonanza magnetica preoperatorie.
Trattandosi di una tecnologia “computer-based” ad altissimo livello necessita di un aggiornamento tecnologico periodico, solitamente quantificato in un periodo di 10 anni, al fine di garantire al paziente l’accesso costante agli ultimi sviluppi hardware-software.
 
Il sistema consta di due unità: un computer dotato di due monitors e una telecamera a raggi infrarossi.
Il computer legge i dati bi-dimensionali TAC (o RMN) preoperatori e li ricostruisce tridimensionalmente.
La telecamera è il lettore ottico che localizza la posizione intraoperatoria del paziente grazie ad uno strumento dedicato e consente al chirurgo di muoversi sulla mappa anatomica in 3 dimensioni. Facendo un parallelo con realtà meglio note, si può immaginare il neuronavigatore come un navigatore GPS per l’auto dove la mappa stradale viene sostituita dalla mappa anatomica del singolo paziente, l’itinerario stradale diventa il percorso chirurgico scelto dall’operatore e il satellite è rappresentato dalla telecamera che vede la posizione degli strumenti rispetto alla anatomia e indica al chirurgo come meglio muoversi per ottimizzare la procedura.
 
I vantaggi possono essere così riassunti:
– minimizzare e ottimizzare l’accesso chirurgico
– visualizzare in tempo reale le criticità
– localizzare e identificare le lesioni tumorali con accuratezza sub-millimetrica
– valutare intraoperatoriamente i volumi asportati.
 
 
Negli interventi sulla colonna vertebrale l’utilizzo dell’apparecchiatura riduce l’esposizione radiologica per il paziente, per i chirurghi e per gli strumentisti.
Unici limiti, propri di tutti i neuronavigatori sono il brain-shift e il vertebral-shift che possono essere corretti in maniera completa soltanto dalla TAC o dalla RMN intraoperatoria.
                                                                                                                                                                                      
La nuova apparecchiatura di neuronavigazione, ora acquisita, consente anche un’integrazione con il microscopio operatorio “Zeiss Pentero 900” e con l’ecografo “BK Medical”, entrambi già in dotazione.
Poter relazionare microscopio operatorio e neuronavigatore significa consentire al chirurgo di visualizzare le informazioni del navigatore all’interno dell’oculare del microscopio senza distogliere lo sguardo dal campo chirurgico, disponendo di fatto di un contenuto informativo di completezza assoluta.
L’integrazione ecografo e neuronavigazione, fondendo le immagini ecografiche in tempo reale con quelle TAC o RMN preoperatorie, permette a sua volta di valutare con buona approssimazione il cosiddetto  brain-shift (ossia lo spostamento del parenchima cerebrale a seguito dell’accesso chirurgico con relativa deliquorazione) e, per contro, aiuta ad interpretare il dato ecografico cerebrale attuale, di per sé arduo da interpretare e limitato ad una piccola area cerebrale.
 
L’acquisizione del neuronavigatore Curve Dual Display craniale, oltre a rappresentare un evidente miglioramento, mette i neurochirurghi nella condizione di potersi interfacciare in futuro con la TAC intraoperatoria “AIRO”, una TAC mobile che rappresenta l’attuale “gold standard” per l’imaging neurochirurgico intraoperatorio.
 
Il contributo a favore dell’acquisto del nuovo navigatore è uno dei più importanti erogati dalla Fondazione Banca Popolare di Novara per il territorio nel 2015” – dichiara il Presidente, avvocato  Franco Zanetta – “non solo per l’importo, ma anche per la rilevanza ai fini della migliore efficacia e precisione delle prestazioni della struttura complessa di Neurochirurgia. Sono, inoltre, lieto che vada a incrementare le capacità e la qualità dei servizi di un reparto di eccellenza del nostro ospedale, guidato da un primario di grande valore ed esperienza quale il dottor Gabriele Panzarasa. Questo intervento non fa che confermare l’attenzione particolare, peraltro doverosa, riservata dalla Fondazione BPN sin dalle proprie origini all’Azienda Ospedaliero Universitaria “Maggiore della Carità””.
 
La Struttura Complessa Neurochirurgia “Enrico Geuna”
 
 Il ringraziamento per la donazione ricevuta fornisce anche l’occasione ufficiale per intitolare, come previsto dal nuovo Atto aziendale dell’A.O.U. Maggiore della Carità di Novara,  la Struttura Complessa “Neurochirurgia” alla memoria del professor Enrico Geuna, il fondatore della neurochirurgia novarese, mancato il 21 agosto 2011.
 
E’ la prima volta che un reparto ospedaliero a Novara viene dedicato ad un medico che con la sua opera scientifica e la sua personalità ha contrassegnato un’epoca fondamentale per lo sviluppo e l’affermazione su vasta scala dell’Ospedale Maggiore della Carità.
 
Il professor Geuna , un luminare nel suo campo, originario del capoluogo piemontese, dopo aver svolto la sua attività a Cagliari e al Policlinico di Milano, arrivò a Novara nell’ottobre 1968 e iniziò, da solo, l’attività di neurochirurgia presso l’allora Ospedale Maggiore della Carità.
Due  giovani  collaboratori,  il dottor  Carlo  Bellotti  e  il  dottor Gianni Formaggio, affiancarono poi il professor Geuna dopo pochi mesi e fu quest’ultimo a dotare il nosocomio novarese di un reparto di neurochirurgia pilota per  tutto il Piemonte.

 

Nell’arco di pochi anni, grazie a doti non comuni di professionalità, umanità e generosità d’animo, seppe  creare una scuola di validi neurochirurghi e portare la sua struttura di Neurochirurgia ad altissimi livelli, riconosciuti in Italia e all’estero.
 
La “scuola novarese” di neurochirugia, è assurta più volte alle cronache nazionali non solo per aver avuto tra i propri pazienti personaggi famosi dello sport e del mondo dello spettacolo, ma per essere stata riconosciuta come realtà d’eccellenza italiana – un prestigio che ha saputo mantenere grazie alle competenze dei medici che tuttora vi lavorano – per le innovative tecniche chirurgiche utilizzate dall’equipe nel campo delle malformazioni vascolari, della chirurgia dei tumori e della chirurgia spinale.
Il reparto è stato tra i primi in Italia a usare le placche di Roy-Camille per gli interventi di fissazione vertebrale.
 
E’ stato per tutti noi che l’abbiamo conosciuto Maestro non solo di neurochirurgia ma anche di vita” – afferma il dottor Gabriele Panzarasa, direttore della struttura di Neurochirurgia -“Ci ha trasmesso la serietà professionale, ossia la consapevolezza della necessità di una preparazione professionale solida, lo spirito di sacrificio per saper dedicare agli ammalati tutto il tempo necessario in sala operatoria e in corsia, la serenità dell’ambiente di lavoro perché tutti, medici e infermieri, si sentissero in una grande famiglia. Il professor Geuna ha dato moltissimo alla neurochirurgia, a questa Azienda, alla città di Novara e a tutto il Piemonte. Come giusto riconoscimento e onore a Lui dovuto, è doveroso  intitolare al Suo nome la “Sua” divisione di Neurochirurgia.”
 
Geuna fu anche, nel 1990, Novarese dell’anno.
 
Presenzierà alla cerimonia di intitolazione della struttura di Neurochirurgia anche il professor Roberto Villani, già direttore del dipartimento universitario di Scienze Neurologiche dell’Università degli Studi di Milano e collaboratore e amico del professor Geuna.