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4 Novembre 2021

Premiata ricerca dell’AOU di Novara sul post Covid

Novara, 4 novembre 2021 – Un progetto di ricerca del prof. Mattia Bellan (della struttura complessa Medicina interna 1, diretta dal prof Mario Pirisi, dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara) ha ricevuto un importante riconoscimento: il premio “Recti eques – Paladini italiani della salute” e ha ricevuto l’attestato dalle mani del prof. Walter Ricciardi, presidente della Federazione Mondiale di Sanità Pubblica e consulente del Ministero della salute.

Nella motivazione si legge che il premio è « ringraziamento per l’impegno a tutela della salute pubblica».

«La ricerca – spiega il prof. Bellan – ha valutato la presenza di sequele psicofisiche del covid a 4 mesi dalla dimissione dal nostro ospedale su 238 pazienti della cosiddetta “prima ondata”; il lavoro è stato pubblicato sulla rivista JAMA Network Open a gennaio 2021 e da allora ha ricevuto numerose citazioni su riviste scientifiche. L’ultimo riconoscimento certifica ulteriormente la qualità di questo progetto di ricerca, la cui forza è stata rappresentata dal suo spirito altamente collaborativo e multidisciplinare».

«Non sarebbe stato possibile condurre questo studio senza il supporto dell’Aou – continua il prof. Bellan – che ha sponsorizzato il progetto, oltre che di tutti i co-sperimentatori. Ci tengo in particolar modo a ringraziare il dott. Piero Emilio Balbo e il dott. Filippo Patrucco (Malattie dell’apparato respiratorio), le prof.sse Patrizia Zeppegno e Carla Maria Gramaglia (Psichiatria), il dott. Alessio Baricich (Medicina fisica e riabilitativa), il prof. Giuseppe Patti (Cardiologia 1) e il prof. Vincenzo Cantaluppi (Nefrologia – centro trapianti rene), oltre che ovviamente il prof. Mario Pirisi, che ha supportato costantemente questo lavoro».

«Un ringraziamento speciale – conclude – lo vorrei riservare a tutti i medici in formazione che hanno partecipato attivamente ed entusiasticamente a questo progetto; il loro contributo sia nella gestione clinica dell’emergenza Covid, che nella ricerca ad essa correlata, è stato fondamentale, e senza la loro collaborazione, non avremmo mai potuto portare a termine questo lavoro»

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3 Novembre 2021

Dalla “Cena tricolore” una donazione alla Pediatria

Novara, 3 novembre 2021 – La “Cena tricolore”, evento organizzato lo scorso settembre da amministratori locali del Novarese, aveva lo scopo di raccogliere fondi per la Pediatria dell’azienda ospedaliero-universitaria di Novara.

Motori dell’iniziativa benefica sono stati il consigliere delegato al Marketing territoriale della Provincia di Novara Ivan De Grandis, il consigliere comunale (ed ex-sindaco) di Galliate Davide Ferrari, il sindaco di Recetto Lido Beltrame e la presidente della Pro Loco di Novara Caterina Zadra.

Insieme con la “Confraternita del Buon Bere” di Carpignano Sesia, collaboratore d’eccezione è stato il novarese Antonio Colasanto, ventiseienne dottorando in Food, Health and Longevity all’Università del Piemonte Orientale noto al grande pubblico per essere stato protagonista e finalista della decima e ultima edizione di “MasterChef Italia”. Attraverso pietanze costruite ad arte è stato predisposto un particolare menù con l’obiettivo di utilizzare e valorizzare i prodotti locali.

La serata ha goduto del patrocinio della Provincia, dei Comuni di Novara, Carpignano Sesia, Galliate e Recetto, della Pro Loco di Novara, della Confraternita del Buon Bere e dell’Aou di Novara.

Dichiara la prof.ssa Ivana Rabbone, direttore della Struttura di Pediatria dell’Aou di Novara: «Anche a nome di tutto il personale medico, infermieristico e amministrativo della nostra struttura, ringrazio quanti hanno contribuito per la raccolta di fondi che verranno utilizzati per migliorare la qualità dell’assistenza verso i nostri piccoli pazienti e le loro famiglie».

Ribadisce il direttore generale dell’Aou, il dott. Gianfranco Zulian: «E’ una donazione particolarmente gradita perché proviene da tutto il territorio, a conferma di come l’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara possa contare su una rete di collaborazione ad ampio spettro».

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2 Novembre 2021

Il DG Gianfranco Zulian: «Grave danno di immagine nell’operato della nostra dipendente alla guida dei “No Green Pass”

Il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara, il dott. Gianfranco Zulian, interviene dopo la manifestazione di sabato a Novara di un gruppo di “no Green pass” (travestiti da internati nei campi di sterminio nazisti) guidato da una dipendente dell’ospedale, Giusy Pace.
«Pur rispettando il diritto di chiunque di manifestare – afferma il dott. Zulian – non possiamo non rilevare i contenuti vergognosi e indegni di una società civile quale la nostra. Paragonare le norme sul “green pass” ai campi di sterminio è un abominio che dimostra anche l’assoluta mancanza di conoscenza di quel terribile periodo storico».
«Nel comportamento della nostra dipendente, tra l’altro stigmatizzato anche dal suo sindacato di riferimento – conclude il dott. Zulian – rileviamo un grave danno d’immagine nei confronti dell’Aou. Valuteremo nei prossimi giorni se e quali provvedimenti adottare».

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29 Ottobre 2021

Giornata mondiale dell’Ictus ‘i minuti possono salvare vite’

La Cupola di San Gaudenzio si colora di verde per ricordare che oggi venerdì  29 ottobre si celebra la Giornata mondiale contro l’ictus cerebrale.

Per l’edizione 2021 la World stroke organization ha voluto accendere i riflettori su quanto sia importante il riconoscimento tempestivo dei sintomi, lanciando il tema ‘Minutes can save lives‘: ‘i minuti possono salvare vite’, perché quando si tratta di ictus ogni perdita di tempo può causare problemi.

La Stroke Unit della struttura di Neurologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità, diretta dal professor Roberto Cantello, è il fulcro del quadrante del Piemonte orientale (province di Novara, Biella, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola) della rete regionale tempo dipendente dell’ictus.

La stretta collaborazione attivata in azienda tra neurologi, medici urgentisti del Pronto Soccorso/DEA, neuroradiologi e radiologi interventisti rappresenta la strategia fondamentale nell’affrontare questa grave patologia soprattutto nelle prime cruciali ore” afferma il  dottor Roberto Tarletti, responsabile della Stroke Unit di Novara  sottolineando non solo la necessità di riconoscere con immediatezza i sintomi per poter intervenire tempestivamente ed evitare o quanto meno limitare i danni ma anche l’importanza di prevenire l’ictus assumendo corretti stili di vita.

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27 Ottobre 2021

Un importante dono all’ambulatorio della struttura Cure palliative

Novara, 26 ottobre 2021. Un dono in memoria di Francesca. L’Ambulatorio di Cure Palliative situato all’Ospedale San Giuliano, sede distaccata dell’Ospedale “Maggiore della Carità” di Novara è, da oggi, in grado di realizzare ecografie ancora più efficaci e precise, grazie alla dotazione di una licenza d’uso dell’elastosonografia; applicazione per l’ecografo portatile, donata all’Ambulatorio grazie alla generosità della famiglia e degli amici di Francesca Grosso; giovane novarese scomparsa lo scorso febbraio, a soli 33 anni, a causa di un tumore.

In memoria di Francesca, infatti, famiglia e amici hanno scelto di organizzare, attraverso la Fondazione Comunità Novarese onlus, una raccolta fondi in favore dell’associazione IdeaInsieme e del progetto PalliActive e il risultato è stato di una generosità tale da consentire l’acquisto di una licenza d’uso di questa speciale indagine clinica con cui si misura l’elasticità dei tessuti o degli organi, in grado di rilevare noduli o formazioni anomale valutando il modo in cui i tessuti duri e molli vengono compressi.

Come ha spiegato il Dott. Simone Piazzal’ecografo portatile è uno strumento fondamentale perché consente ai pazienti che si muovono con fatica di ricevere tutte le cure necessarie nello stesso luogo e in tempi stretti. Questo ecografo con ecodoppler, oggi, grazie alla donazione in memoria di Francesca Grosso, è stato dotato dell’elastosonografia e consente esami ancora più precisi, efficaci ed efficienti anche in uno stato avanzato di malattia”.

Le Cure Palliative – ha spiegato la Dott.ssa Elvira Catania che dirige la Strutturasi occupano dei pazienti nella loro completezza; non soltanto nel loro essere malati. Ciò si riscontra anche in quella che noi chiamiamo Sala dell’Accoglienza in cui si trovano tanti ricordi dei pazienti. Tracce che richiamano il loro essere persone. Da qualche tempo, gli studenti di Medicina del sesto anno affrontano un tirocinio qui nell’Ambulatorio, con l’obiettivo di diventare più attenti e sensibili, a questa parte del lavoro”.

Oggi, sempre di più – ha aggiunto il Direttore Generale dell’Ospedale “Maggiore” di Novara, Dott. Gianfranco Zulianla medicina si sta “umanizzando”, affiancando la cura del corpo a quella dell’anima. Gesti di solidarietà come questo consentono di migliorare le possibilità di cura dei pazienti più fragili; sono doni davvero preziosi”.

La donazione è stata effettuata in favore dell’Associazione IdeaInsieme, presieduta da Margherita Zanetta: “Crediamo che le sinergie tra famiglie dei pazienti, medici e istituzioni – ha detto – siano un frutto importante del lavoro sulla comunità, in termini di cultura del dono. Quando si parla di cure palliative non si può parlare di guarigione ma si può sempre migliorare la qualità degli interventi”.

Da anni, l’Associazione IdeaInsieme è sostenuta da Fondazione Comunità Novarese onlus che, anche in questa occasione, ha fatto da collettore: “Ci sono momenti – ha commentato il Presidente di FCN, Prof. Davide Maggiin cui le parole non servono più e quindi si lascia spazio allo spirito. Il dono di questa famiglia è un gesto d’amore verso la comunità e non posso far altro che dire grazie. Ciò che hanno saputo fare la famiglia e gli amici di Francesca è stato proprio creare amore; l’unica cosa che non muore mai”.

“Ci teniamo a ringraziare tutti – ha detto Chiara Grosso, sorella di Francesca, presente insieme alla mamma Antonella, al papà Ciriaco, alla sorella Federica e al marito Simonequesto è stato un momento doloroso in quanto il ricordo di Francesca è ancora così vivo ma, allo stesso tempo, ricco di emozioni perché ci ha permesso di toccare con mano il frutto della raccolta in sua memoria e il risultato dell’enorme generosità di tutte le persone che hanno partecipato. In uno scritto di Francesca, che abbiamo trovato dopo la sua morte, lei aveva espresso tra i suoi desideri in vita, quello di poter aiutare il prossimo e si lamentava di non esserci ancora riuscita. In un certo senso, in questo modo ci è riuscita e da una tragedia così grande almeno è scaturito qualcosa di buono. La scelta di una raccolta fondi per IdeaInsieme è nata per ringraziarli del lavoro meraviglioso che fanno, del supporto che riescono a dare in momenti devastanti sia per il malato, sia per la famiglia. C’è professionalità ma c’è anche empatia, sensibilità, attenzione. Si prendono cura anche della dimensione umana e spirituale del malato e questo non ha eguali”.

A cura di
Barbara Bozzola
Fondazione Comunità Novarese onlus

 

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21 Ottobre 2021

Approvate le nuove linee guida internazionali per la diagnosi del tumore al seno

Novara, 21 ottobre 2021 – Sono state pubblicate su Annals of Oncology le nuove linee guida globali (ESMO Clinical Practice Guideline), approvate il 19 ottobre 2021, per la diagnosi, la stadiazione ed il trattamento delle pazienti con carcinoma mammario metastatico.

La pubblicazione segna un passo fondamentale nell’applicazione dei recenti risultati della ricerca, dei miglioramenti pratici per la cura dei pazienti nell’era della medicina di precisione.

Il documento comprende tutti i principali sviluppi degli ultimi anni e offre un quadro completo dello stato dell’arte nella gestione avanzata del cancro al seno.

Le linee guide son state sviluppate da un gruppo di 28 tra i più importanti esperti in questo campo, e vedono come prima firma  quella della professoressa Alessandra Gennari, direttore della struttura Oncologia dell’ Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara e professore associato di oncologia al Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale a Novara, affiancata a quella dell’oncologa Nadia Harbeck dell’Università di Monaco.

«Si tratta di linee guida globali che hanno visto la partecipazione dei maggiori esperti di tutto il mondo (dagli USA all’Australia) del tumore della mammella, che hanno messo la paziente al centro e che hanno seguito i più elevati livelli metodologici di evidenza – spiega Alessandra Gennari –. Hanno preso in considerazione da una parte quali sono i trattamenti migliori, comprese le ultimissime novità come quelle garantite dai farmaci agnostici, ma anche considerato tutte le opzioni alternative possibili nel caso alcuni farmaci in alcuni paesi non siano disponibili. In sostanza una paziente in qualsiasi parte del mondo può ricevere i trattamenti migliori per quelle che sono le disposizioni regolatorie e la disponibilità della cura. Questa è una grande innovazione rispetto alle precedenti linee guida.»

Rispetto al 2012 la digitalizzazione e la tecnologia si sono enormemente evolute e anche i medici e i ricercatori sono sempre più esperti nell’ analisi dei dati.

«Tutto questo consentirà una gestione efficace e immediata di queste nuove norme per gli oncologi, da subito disponibili – conclude Gennari –. Da oggi, quindi, le nuove Linee Guida valgono per tutto il mondo. Ogni paziente avrà il miglior trattamento possibile per il suo tipo di tumore e nel luogo  dove vive. Una rivoluzione per i medici ma soprattutto per le donne».

Link alla pubblicazione su Annals of Oncology.

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13 Ottobre 2021

PBC in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta – Dalla rete ai dati internazionali

Venerdì 15 ottobre 2021, presso l’Aula magna dell’Università del Piemonte Orientale, in via Solaroli, 17, si svolgerà l’evento   “PBC in Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta: dalla rete ai dati Internazionali”. L’evento accreditato ECM si rivolge ai medici chirurghi specializzati in gastroenterologia, allergologia e immunologia clinica, malattie infettive e medicina interna. Gli obiettivi principali del corso sono lo scambio di informazioni e conoscenza in campo diagnostico e terapeutico della colangite biliare primitiva (PBC) e la condivisione dei dati che la rete PBC del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria ha prodotto.

La colangite biliare primitiva è una malattia cronica autoimmune del fegato che interessa i piccoli dotti biliari e colpisce maggiormente la popolazione femminile tra i 40 e 60 anni di età.

La dottoressa Cristina Rigamonti, epatologa della struttura Medicina Interna 1, dell’AOU “Maggiore della Carità” di Novara, diretta dal professor Mario Pirisi, ha coordinato la creazione di un registro multicentrico con i centri coinvolti nella diagnosi e cura della colangite biliare primitiva in Piemonte – Liguria – Valle d’Aosta, con le finalità di descrivere il profilo clinico-epidemiologico della PBC in queste tre regioni e di mettere in atto strategie condivise per implementare il “referral” e la diagnosi dei pazienti affetti da questa epatopatia. Durante l’evento del 15 ottobre verranno presentati i dati preliminari del registro e discusse le ultime novità scientifiche sulla gestione e trattamento dei pazienti affetti da colangite biliare primitiva.

Brochure

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8 Ottobre 2021

H-Open Day salute delle ossa – 20 ottobre 2021

Fondazione Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, in occasione della Giornata Mondiale dell’Osteoporosi (20 ottobre 2021), coinvolge gli ospedali con i Bollini rosa per offrire servizi gratuiti ed informativi, conferenze e distribuzione di materiale informativo.

Anche l’Azienda ospedaliero – universitaria “Maggiore della carità” aderisce all’iniziativa grazie alla disponibilità della struttura Ortopedia e traumatologia, che organizza un incontro aperto alla popolazione con presentazione degli aspetti traumatologici scheletrici. L’evento avrà luogo   mercoledì 20 ottobre 2021, dalle ore 16.00 alle 17.00, presso l’Aula Magna dell’A.O.U. con ingresso da corso Mazzini, 18.

Prenotazione obbligatoria al numero 0321 3732201, attivo da lunedì a venerdì   dalle ore 08.30 alle 12.00. Disponibili 50 posti. Per poter accedere all’incontro sarà necessario presentare il green pass.

L’osteoporosi consiste in una condizione silente e asintomatica di deterioramento dell’architettura ossea e di riduzione della massa minerale, con conseguente aumento della fragilità dell’osso e maggior rischio di fratture spontanee o a seguito di traumi di minima entità. Sebbene insidiosa, può essere facilmente diagnosticata attraverso esami strumentali che misurano la densità minerale ossea e soprattutto può essere prevenuta.

Obiettivo di questa iniziativa, giunta alla sua sesta edizione, è sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione primaria, attraverso l’adozione di corretti stili di vita fin dalla giovanissima età e un corretto introito di calcio e vitamina D, secondo un’alimentazione equilibrata e adeguata. Nell’ambito della prevenzione gioca un ruolo strategico anche la diagnosi precoce per impedire il verificarsi delle fratture da fragilità che rappresentano la complicanza più temibile e invalidante dell’osteoporosi.

Tutti i  servizi offerti nella giornata del 20 ottobre sono consultabili a partire dall’ 11 ottobre sul sito www.bollinirosa.it con indicazioni su date, orari e modalità di prenotazione: entra nel sito e clicca sul banner in homepage “consulta i servizi offerti”. Potrai visualizzare l’elenco dei presidi aderenti e i servizi che offrono.

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5 Ottobre 2021

Manager ambientale per la gestione dei rifiuti radioattivi in ambito sanitario, industriale e di ricerca

Presso il dipartimento di Scienze della salute dell’Università degli studi del Piemonte Orientale, è stato attivato il master di primo livello in Manager ambientale per la gestione del decommissioning e dei rifiuti radioattivi in ambito sanitario, industriale e di ricerca.”

Il corso che insegna come smaltire i rifiuti nucleari delle centrali come degli ospedali, dei laboratori e dell’industria vede la presenza nel corpo docente di molti specialisti dell’A.O.U. di Novara: il dottor Marco Brambilla, direttore della struttura Fisica sanitaria in qualità di vicedirettore del corso;  il professor Marco Krengli (Radioterapia oncologica);  il professor Francesco Della Corte (Anestesia e rianimazione 1);  il professor Alessandro Stecco (Neuroradiologia); il dottor Gianfranco Loi (Fisica sanitaria ASL VC); la dottoressa Roberta Matheoud (Fisica sanitaria).

Il master è patrocinato dall’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara e dall’Azienda ospedaliera “SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria e   si rivolge sia a giovani laureati desiderosi di specializzarsi sulle tematiche del “decommissioning” e della sicurezza nelle attività di gestione dei materiali radioattivi sia ad imprese, istituzioni e professionisti, provenienti da ambiti diversi, interessati ad approfondire queste tematiche.

E’ percorso di alta formazione di eccellenza che integra l’attività didattica a esercitazioni operative nei siti della società italiana responsabile dello smantellamento nucleare.

Il corso della durata di un anno avrà inizio nel mese di gennaio 2022 ed è articolato in moduli che possono essere fruiti anche singolarmente.

 Tutte le informazioni utili alla presentazione della domanda di ammissione che dovrà essere consegnata entro le ore 12.00 del 22 novembre 2021,  sono reperibili sulla seguente brochure:

 https://www.uniupo.it/it/corsi/master/master-di-i-livello/manager-ambientale-la-gestione-del-decommissioning-e-dei-rifiuti-radioattivi-ambito-sanitario-0

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5 Ottobre 2021

All’AOU di Novara intervento con robot per tumore al pancreas

Novara, 5 ottobre 202 – Continua lo sviluppo della chirurgia robotica all’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara. Oltre alla chirurgia del fegato l’applicazione della metodologia robotica anche per intervenire sul pancreas consentendo di superare i limiti delle tecniche chirurgiche, grazie alla visualizzazione 3D in alta definizione e ai bracci finemente articolati.

Il robot in uso presso l’Aou di Novara rappresenta la piattaforma più avanzata per la chirurgia mini-invasiva disponibile oggi a livello mondiale.

A guidare i bracci robotici, sui quali vengono montati gli strumenti necessari per eseguire l’intervento di resezione pancreatica, il dott. Raffele Romito e la sua equipe.

La paziente, una donna di 76 anni, era affetta da un tumore della parte centrale del pancreas (corpo pancreatico) scoperto in modo totalmente fortuito e che in breve tempo era cresciuto dimensionalmente.

«L’intervento si è svolto senza alcun problema e la paziente, dopo un rapido decorso post-operatorio è stata dimessa in quinta giornata – afferma il dott. Romito, direttore della Chirurgia generale 2  – In effetti il successo in oncologia è spesso frutto di una concatenazione di eventi ordinati secondo 3 fattori: conoscenza, organizzazione e tecnologia. Fondamentale è il ruolo della prevenzione (cioè la scoperta del tumore nelle sue fasi più precoci) e della diagnosi che deve essere tempestiva; ma lo è parimenti anche la pianificazione attenta sia delle scelte terapeutiche che della tempistica con cui queste ultime vengono poste in atto. In questo senso, l’uso del robot, limitando il danno prodotto dalla chirurgia, rende il recupero post-operatorio del paziente molto più rapido, agevolando in caso di necessità l’attivazione di eventuali terapie complementari (chemio, radioterapia) e migliorando quindi, l’aspettativa di vita dei pazienti».

Presso l’AOou di Novara il programma di chirurgia robotica del fegato e del pancreas, coordinato dalla Chirurgia generale 2 diretta dal dott. Romito, è parte di un più complesso progetto di chirurgia robotica che comprende diverse specialità chirurgiche. Il progetto è coordinato dal prof. Alessandro Volpe, direttore della struttura di Urologia,

Grazie all’attività del Nucleo Operativo Gestionale delle sale operatorie, che pianifica l’attività operatoria e ottimizza le risorse, quest’anno, nonostante la pandemia, sono stati effettuati circa 250 interventi robotici.

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