5 Ottobre 2021 10:56
Novara, 5 ottobre 202 – Continua lo sviluppo della chirurgia robotica all’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara. Oltre alla chirurgia del fegato l’applicazione della metodologia robotica anche per intervenire sul pancreas consentendo di superare i limiti delle tecniche chirurgiche, grazie alla visualizzazione 3D in alta definizione e ai bracci finemente articolati.
Il robot in uso presso l’Aou di Novara rappresenta la piattaforma più avanzata per la chirurgia mini-invasiva disponibile oggi a livello mondiale.
A guidare i bracci robotici, sui quali vengono montati gli strumenti necessari per eseguire l’intervento di resezione pancreatica, il dott. Raffele Romito e la sua equipe.
La paziente, una donna di 76 anni, era affetta da un tumore della parte centrale del pancreas (corpo pancreatico) scoperto in modo totalmente fortuito e che in breve tempo era cresciuto dimensionalmente.
«L’intervento si è svolto senza alcun problema e la paziente, dopo un rapido decorso post-operatorio è stata dimessa in quinta giornata – afferma il dott. Romito, direttore della Chirurgia generale 2 – In effetti il successo in oncologia è spesso frutto di una concatenazione di eventi ordinati secondo 3 fattori: conoscenza, organizzazione e tecnologia. Fondamentale è il ruolo della prevenzione (cioè la scoperta del tumore nelle sue fasi più precoci) e della diagnosi che deve essere tempestiva; ma lo è parimenti anche la pianificazione attenta sia delle scelte terapeutiche che della tempistica con cui queste ultime vengono poste in atto. In questo senso, l’uso del robot, limitando il danno prodotto dalla chirurgia, rende il recupero post-operatorio del paziente molto più rapido, agevolando in caso di necessità l’attivazione di eventuali terapie complementari (chemio, radioterapia) e migliorando quindi, l’aspettativa di vita dei pazienti».
Presso l’AOou di Novara il programma di chirurgia robotica del fegato e del pancreas, coordinato dalla Chirurgia generale 2 diretta dal dott. Romito, è parte di un più complesso progetto di chirurgia robotica che comprende diverse specialità chirurgiche. Il progetto è coordinato dal prof. Alessandro Volpe, direttore della struttura di Urologia,
Grazie all’attività del Nucleo Operativo Gestionale delle sale operatorie, che pianifica l’attività operatoria e ottimizza le risorse, quest’anno, nonostante la pandemia, sono stati effettuati circa 250 interventi robotici.