Era il 19 ottobre 1968, un sabato, quando avvenne l’inaugurazione del nuovo complesso “Ospedale dei bambini Eletto Lualdi”, frutto dell’intesa federativa tra ospedale di Novara e Opera Pia Eletto Lualdi dove trovarono posto le divisioni pediatriche.
Un evento di grande rilievo per tutta la città e non solo: all’inaugurazione intervenne l’allora ministro della sanità Ennio Zelioli Lanzini e con lui c’erano il deputato novarese ministro dei trasporti (e futuro presidente della Repubblica) Oscar Luigi Scalfaro e altri parlamentari novaresi.
Di Ospedale dei bambini si parlava da tempo, più di quarant’anni, esattamente da quando Eletto Lualdi, due anni prima di spirare, l’aveva citato come sua espressa volontà in relazione alla donazione fatta all’ospedale. Il testamento venne redatto nel 1922. “Istituisco erede universale di tutte le rimanenti mie sostanze l’erigendo Ospedale dei bambini poveri, legittimi e no, di Novara, sobborghi e aggregati… Detto Ospedale sarà nominato ‘Eletto Lualdi’ e costituito in ente morale autonomo” c’era scritto letteralmente.
La Fondazione si avviò ufficialmente nel 1929 e poteva contare su un valore stimato attorno ai 9 milioni di lire, ma crisi, guerre e altre vicende portarono la Fondazione a cambiare il progetto iniziale: non più la costruzione di un ospedale ma (era il 1958) la stipula di un patto federativo con l’ospedale Maggiore della Carità di Novara: l’accordo prevedeva che la Fondazione contribuisse in maniera sostanziale alla costruzione di un nuovo padiglione ospedaliero, destinato alla cura dei bambini.
Ci vollero dieci anni perché l’opera venisse realizzata: un immobile di 6800 mq (2300 coperti), costituito da tre corpi che si innestavano su un elemento centrale; due i piani fuori terra e uno seminterrato. Venne finanziato per 350 milioni dalla Fondazione: i costi finali furono di 650 milioni.
I progettisti (gli architetti Gian Antonio ed Emiliano Bernasconi, Cesare Mercandino e Wilelmo Torri) destinarono il piano rialzato agli ambulatori di medicina e chirurgia pediatrica e alla direzione sanitaria; il primo piano alla Pediatria medica e il secondo alla Pediatria chirurgica.
L’anno successivo nel seminterrato verranno installati il laboratorio di ricerche cliniche, quello di microbiologia e virologia e l’anatomia patologica.
Un mese dopo l’inaugurazione, il piano rialzato venne occupato dalla divisione di Neurochirurgia, istituita dal prof. Enrico Geuna: nel giugno del 1981, Neurochirurgia verrà trasferita al Padiglione B, nell’attuale sede, per far posto alla nefrologia e al successivo Centro trapianti di rene.
All’inizio del 1997 avvenne il trasferimento al secondo piano del Lualdi dell’ostetricia e ginecologia in precedenza ospitata in viale Piazza d’Armi, dopo la chiusura nel 1979 dell’Ospedale San Giuliano, un fatto che permise di dare completezza all’Ospedale dei bambini e che era da tempo richiesto dalla città e dalle mutate esigenze sanitarie.
Nel 1998 iniziarono una serie di importanti lavori di ampliamento del padiglione, sulla base del progetto del prof. Vincenzo Borasi, grazie ai finanziamenti ministeriali ex art. 20: nuovo polo oncologico, ampliamento dell’ostetricia e ginecologia e trasferimento della chirurgia pediatrica.
Nel 2010 si mise mano alla ristrutturazione dell’ala est per la realizzazione degli spazi dove hanno trovato sede la nuova Dialisi, la Terapia intensiva neonatale, le nuove sale operatorie di Ginecologia, le nuove sale parto, per un impegno di spesa di oltre 4 milioni di euro.

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