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Novara, 25 marzo 2021 – Negli ultimi anni i trattamenti mini-invasivi stanno progressivamente sostituendo le tecniche chirurgiche tradizionali, in quanto si associano agli stessi risultati ma con incisioni molto meno demolitive, che garantiscono un decorso post-operatorio più breve e con un dolore correlato con la procedura praticamente trascurabile. Questi vantaggi risultano ancor più evidenti quando il paziente è molto anziano e/o sofferente per altre patologie associate. Le tecniche mini-invasive consentono l’accesso a terapie potenzialmente salva-vita anche a categorie di pazienti che per motivi di fragilità non potrebbero tollerare i trattamenti tradizionali.

Nell’ambito dei trattamenti mini-invasivi (quelli con incisioni molto meno demolitive, che garantiscono un decorso post-operatorio più breve) delle patologie cardiache valvolari un ruolo rilevante ha la sostituzione valvolare trans-catetere che può essere effettuata per via endovascolare o trans-apicale.

Avendo ad oggi eseguito centinaia di procedure mini-invasive per patologie cardiache e polmonari, il Dipartimento toraco-cardio-vascolare dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara diretto dal prof. Giuseppe Patti è centro hub di riferimento per il quadrante del Piemonte nord-orientale per il trattamento mini-invasivo delle patologie cardiache valvolari e coronariche, grazie alla Cardiologia interventistica diretta dal prof. Giuseppe Patti ed alla Struttura Complessa di Cardiochirurgia diretta dal dott. Giovanni Casali, e per il trattamento mini-invasivo delle neoplasie del polmone grazie alla Struttura complessa di Chirurgia Toracica, diretta dal prof. Ottavio Rena.

Nella scorsa settimana, il Dipartimento ha gestito in maniera perfettamente integrata e multidisciplinare il caso complesso di un paziente ultrasettantenne, che si era presentato per una severa disfunzione della valvola cardiaca mitralica, a seguito della degenerazione di una protesi valvolare precedentemente impiantata in altro centro pochi anni or sono. Gli era stata diagnosticata recentemente anche una neoplasia al lobo inferiore del polmone sinistro. A causa della sua fragilità e dell’associazione della patologia cardiaca con quella polmonare, entrambe severamente impattanti per la prognosi, si è optato per un trattamento sequenziale di entrambe per via mini-invasiva.

Attraverso una piccola incisione di 4 cm a livello della parete toracica laterale sinistra, le equipe di Cardiologia e Cardiochirurgia coordinate dal prof. Patti e dal dott. Casali, insieme al dott. Mario Commodo e alla dott.ssa Roberta Rosso, hanno effettuato il posizionamento della nuova valvola protesica all’interno della precedente valvola danneggiata attraversando la parete del cuore battente con un catetere introduttore sotto guida radiologica. In sequenza all’intervento di correzione del vizio valvolare cardiaco il paziente è stato poi sottoposto, da parte del prof. Rena della Chirurgia Toracica, ad asportazione del lobo polmonare sinistro contenente il tumore, attraverso la stessa incisione chirurgica con tecnica video-toracoscopica senza divaricazione costale. Il recupero post-operatorio è stato rapidissimo; il paziente alcuni giorni dopo il duplice intervento è stata trasferito presso una struttura di recupero e riabilitazione funzionale, come previsto per tutti i pazienti sottoposti a chirurgia valvolare e polmonare oncologica.

«L’ottimo risultato – affermano il prof. Rena, il dott. Casali e il prof. Patti – ottenuto tra l’altro su un paziente particolarmente fragile e provato dalla patologia cardiaca e tumorale progressivamente evolutiva, è stato garantito dalla completa sinergia in fase di pianificazione ed esecuzione delle procedure da parte delle strutture specialistiche del Dipartimento Toraco-Cardio-Vascolare coinvolte, che si conferma come polo di eccellenza nazionale per il trattamento mini-invasivo delle patologie cardio-polmonari. Un doveroso ringraziamento va alle equipe anestesiologiche e al personale delle sale operatorie per il contributo al successo delle procedure».