Il 12 di luglio scorso è stato pubblicato sulla rivista scientifica Eurosurveillance (tra le prime sei per importanza nell’ambito delle malattie infettive) un articolo dal titolo “Japanese Encephalitis Virus RNA detected in Culex pipiens mosquitos in Italy” (consultabile integralmente al sito http://www.eurosurveillance.org/ViewArticle.aspx?ArticleId=20221 ).
Nell’articolo si riporta la prima segnalazione italiana ed europea di identificazione di RNA virale appartenente al virus della Encefalite Giapponese (JEV).
Questo risultato è nato dalla collaborazione tra i laboratori delle strutture complesse di Anatomia patologica (prof. Boldorini, dott.ssa Allegrini. dott. Miglio), di Microbiologia (Virologia Molecolare; dott. Ravanini, dott.ssa Ilaria, dott.ssa Crobu, dott.ssa Nicosia, dott. Servino), di Epatologia (dott.ssa Minisini, dott. Magri) dell’ Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” e i Dipartimenti universitari di Scienze della salute e Medicina traslazionale di Novara, il laboratorio di Anatomia patologica dell’Università di Modena e Reggio Emilia (prof. Rivasi) e quello di Infection Biology Reserch Programme Haartman Institute Faculty of Medicine University of Helsinki (dott.ssa Huhtamo, prof. Vapalahti), ciascuno dei quali ha contribuito in relazione alle proprie competenze alla effettuazione della ricerca.
In sintesi, nell’estate del 2010 e del 2011 sono state catturate zanzare mediante trappole ad anidride carbonica collocate nell’Appennino emiliano (aree rurali nei pressi di Sasso Marconi, Pontecchio Marconi e Pianoro), nell’ambito di uno studio preliminare di screening per la ricerca ed identificazione di Flavivirus ad RNA veicolati da zanzare pianificata dal professor Rivasi. Queste sono state suddivise manualmente da un entomologo in relazione alla specie (identificazione morfologica), data e sito di raccolta ottenendo così 62 pools. Successivamente è stato estratto RNA, e ricercata la regione conservata del gene NS5 tipico dei Flavivirus. Le sequenze genomiche ottenute sono state confrontate con le sequenza genomiche depositate nel database GenBank per la caratterizzazione molecolare. Dei 62 pools, 5 sono risultati positivi per RNA di Flavivirus, comprendenti 2 pools contenenti sequenze relative a Flavivirus insetto-specifici (ISF), 2 relative a Usutu Virus (USUV), entrambe precedentemente riportate da analoghe raccolte italiane, e una sequenza relativa al virus dell’encefalite giapponese mai riportata né in Italia né in Europa. In particolare quest’ultimo è stato identificato in zanzare della specie Culex Pipiens raccolte a Sasso Marconi.
In relazione alla eccezionalità del caso, i risultati ottenuti relativi all’encefalite giapponese sono stati confermati amplificando due volte a partire dal materiale di origine e sequenziati in tre laboratori distinti (Anatomia patologica e Virologia molecolare di Novara, e Virologia di Helsinki).
Dal confronto con le sequenze di GenBank è emersa una uguaglianza del 100% con il genotipo III di encefalite giapponese isolato precedentemente in Cina da pipistrelli.
Il caso da noi descritto rappresenta la prima segnalazione della identificazione di sequenze genomiche virali di encefalite giaponese (JEV) al di fuori di aree endemiche dell’Asia.
Il dato ovviamente necessita di ulteriori indagini che lo possano confermare e possano stabilire la eventuale diffusione di questi virus in Italia, ad esempio aumentando il numero di raccolte di zanzare non solo nelle aree nelle quali il virus è stato isolato ma anche in aree simili dal punto di vista ambientale tenendo conto che alcune specie animali quali maiali od uccelli migratori possono costituire serbatoi di infezione.
JEV come noto è endemico in Asia dove causa circa 30.000-50.000 infezioni all’anno, in prevalenza subcliniche ma con potenziali serie complicanze neurologiche ed è particolarmente diffusa nelle aree risicole ed acquitrinose ricche di zanzare, del tutto simili a quelle che circondano le città di Novara, Vercelli e Pavia.
Questa segnalazione – importante dal punto di vista sanitario e del controllo ambientale – rappresenta un ottimo esempio di risultato scaturito da una collaborazione scientifica e in sinergia tra gruppi di ricerca di diversa estrazione culturale che operano in ambito ospedaliero ed universitario senza contrapposizione ma con comuni finalità scientifico-assistenziali.
Professor Renzo Boldorini, dott. Paolo Ravanini
Strutture Complesse di Anatomia Patologica e di Microbiologia