Il sostegno della Fondazione BPN per il Territorio ha permesso all’ Azienda ospedaliero-universitaria Maggiore della Carità di acquisire una nuova apparecchiatura “Gamma Camera” destinata alla struttura complessa di Medicina Nucleare di cui è responsabile il Dott. Gian Mauro Sacchetti.

Si tratta di  un nuovo traguardo nell’ambito del progetto “Nuove tecnologie ed attività di eccellenza nell’Azienda ospedaliera universitaria Maggiore della Carità di Novara”, avviato con la collaborazione della Fondazione BPN per il Territorio, presieduta dal Avvocato Franco Zanetta.
 
Con questo contributo i finanziamenti della Fondazione BPN a favore dell’Azienda di Novara hanno raggiunto negli ultimi anni la cifra complessiva di 6.000.000 di euro.
 
L’acquisizione della nuova apparecchiatura rinnova l’attenzione su questa disciplina estremamente sofisticata, fondamentale nel trattamento di molteplici patologie, anche di interesse oncologico.
Infatti, già nell’anno 2004 la Fondazione aveva donato un tomografo PET di nuova generazione, ponendo all’avanguardia la struttura di Medicina Nucleare di Novara.
Solo nell’ultimo anno sono state eseguite oltre 2.600 indagini PET finalizzate alla diagnosi di patologie oncologiche.
 
La branca specialistica in questione, per poter operare, necessita di un costante adeguamento tecnologico di tutti gli strumenti in uso presso il reparto, rappresentati, oltre che dal tomografo PET, anche da apparecchiature pesanti di diagnostica definite “gamma camera”, finalizzate a rilevare la distribuzione del tracciante nell’organismo dei pazienti trattati.
 
Presso la Struttura di Medicina Nucleare è stata messa fuori uso una delle tre gamma camera a causa di un danno irreparabile.
 
L’oggetto dell’attuale donazione da parte della Fondazione BPN è appunto rappresentato da una apparecchiatura diagnostica denominata “gamma camera”, destinata alla struttura complessa di Medicina Nucleare.
 
Questa apparecchiatura multifunzionale permette l’esecuzione di tutte le tipologie possibili di esami medico nucleari (scintigrafie), ma le avanzate caratteristiche tecnologiche di cui è dotata la rendono in particolare adatta anche ad effettuare importanti  esami di tipo cardiologico denominati “scintigrafie miocardiche di perfusione”.
 
La malattia delle arterie coronariche (coronaropatia) è una delle principali cause di morte nel mondo occidentale e in Italia.
 
La scintigrafia miocardica di perfusione rappresenta uno strumento importante e fondamentale  nella diagnosi e nella prevenzione delle malattie coronariche.
Infatti questa tecnica di immagine medico nucleare, è un metodo affidabile per individuare i pazienti a rischio di coronaropatia in fase iniziale.
Consente di evidenziare con quale efficienza il sangue raggiunge il muscolo cardiaco attraverso le arterie coronarie e permette di valutare in maniera molto accurata il rischio di complicanze come l’infarto miocardico.
All’inizio della procedura il paziente è sottoposto ad un’iniezione endovena di una piccola quantità di tracciante radioattivo.
Il tracciante è trasportato dal sangue ed è captato dal muscolo cardiaco proporzionalmente al flusso sanguigno.
I tessuti cardiaci sani mostreranno una omogenea captazione del tracciante; al contrario il tessuto miocardico che risulti danneggiato o alimentato da coronarie ammalate, in cui il lume risulti parzialmente o totalmente occluso dalla presenza di placche trombotiche, mostrerà ridotta o assente concentrazione di tracciante.
Per ottenere queste immagini dettagliate del cuore viene utilizzata la “gamma camera” che acquisisce immagini in base alle radiazioni gamma emesse dal tracciante.
 
La scintigrafia miocardica di perfusione può inoltre essere utilizzata dopo un infarto miocardico per stabilire se il tessuto miocardico infartuato non perfuso sia completamente necrotico e quindi irrecuperabile o sia soltanto in uno stato definito di “ibernazione” suscettibile di una ripresa funzionale mediante trattamenti di rivascolarizzazione miocardica quali l’angioplastica o l’esecuzione di un bypass aorto – coronarico.
 
Grazie al contributo di 340.000 euro dalla Fondazione BPN per il Territorio è stato possibile avviare una gara ad evidenza pubblica per l’acquisizione di una nuova gamma camera “Dual Head” che sostituirà nell’estate 2015 quella già messa fuori uso e mai sostituita.
 
L’elevato costo dell’apparecchiatura è sicuramente giustificato dai risultati delle immagini che si potranno ottenere, dal risparmio di tempo nell’eseguire le scintigrafie miocardiche e, non da ultimo, dalla riduzione della dose radiogena da somministrare al paziente necessaria per l’esecuzione delle indagini diagnostiche.
 
L’iniziativa della Fondazione BPN per il Territorio riveste un notevole interesse non solo per la popolazione del nostro territorio, ma per un ambito più vasto di circa un milione di residenti poiché l’Azienda ospedaliera universitaria di Novara  vedrà rafforzato il suo ruolo di “Hub” di riferimento della rete ospedaliera del Piemonte nord orientale che comprende anche le Province di Biella, Vercelli e VCO nell’ottica di una risposta sanitaria appropriata ed efficiente ai bisogni di salute.