Novara, 10 maggio 2013
Hotel La Bussola
Nuovi traguardi nella diagnosi, cura e chirurgia in cardiologia: dagli stent bioassorbibili alla terapia antitrombotica con esordienti anticoagulanti orali, dal trattamento non convenzionale di aneurisma della coronaria destra alla gestione di pazienti complessi.
Tutto in una giornata densa di appuntamenti e di novità assolute. Il Simposio del ciclo “Sulle sponde del Ticino”, quest'anno dedicato a “ll nuovo cardiologo” riunirà a Novara i migliori specialisti in cardiologia per uno scambio di esperienze destinato all'attenzione di medici e infermieri.
L'iniziativa, organizzata dal dott. Angelo Sante Bongo (direttore della struttura complessa Cardiologia II dell’Azienda ospedaliero-universitaria "Maggiore della Carità” di Novara), si pone l'obiettivo di delineare la figura del nuovo cardiologo con maggiori competenze in grado di soddisfare la complessità assistenziale attualmente richiesta.
“Per il nuovo cardiologo – spiega il dott. Bongo – è imperativo spaziare in settori abitualmente di competenza di altre specialità coinvolte nella gestione del cardiopatico acuto, come anestesia, nefrologia, ematologia, medicina interna, geriatria… Scambio e interattività sono quindi gli elementi qualificanti di questo Simposio, sia sotto il profilo specialistico, sia nell'aspetto strettamente geografico. Sulle sponde del Ticino vuole appunto eliminare i confini geografici per lasciare circolare liberamente le informazioni tra zone di eccellenza nelle tematiche da noi trattate”.
In questa nuova era, di cui il simposio si fa portatore, l'intensità di cura rappresenta il criterio principale per gestire efficacemente il paziente, con l'aiuto di innovazioni molto promettenti. I relatori ne sono testimoni diretti e porteranno quindi la loro esperienza soprattutto attraverso presentazioni di casi clinici rilevanti.
Tra le relazioni più interessanti spicca quella del dott. Antonio Colombo, direttore della Cardiologia Interventistica dell'Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano. Il tema “Gli stent bioassorbibili” sarà sviluppato portando l'esperienza dei centri internazionali che hanno esteso l'utilizzo di questo stent a lesioni coronariche complesse, con risultati molto soddisfacenti.
“Il fatto che uno stent coronarico sia considerato una protesi permanente contrasta con la vera funzione che tale dispositivo deve avere. – afferma il dott. Antonio Colombo, direttore del Laboratorio di Emodinamica EMO GVM Centro Cuore Columbus – Lo stent coronarico dovrebbe mantenere la condizione di normale apertura del lume secondo le dimensioni pianificate dall'operatore, garantendo un rimodellamento del vaso. Dopo che il processo di endotelizzazione si è completato e il vaso ha riassunto le dimensioni date dallo stent, la sua presenza non appare più necessaria. Ecco perché l'utilizzo di stent bioassorbibili risulta molto importante, se non addirittura necessario”.
Di grande interesse anche l'intervento del dott. Leonardo Bolognese, Direttore Dipartimento Cardiovascolare e Neurologico dell'Azienda Ospedaliera di Arezzo, intitolato “Come misurare la qualità delle cure nell'infarto miocardico acuto”.
“Oggi è imperativo del medico erogare prestazioni d'eccellenza, in termini di tempestività e qualità di cura. La finalità del cardiologo deve essere la riduzione della mortalità e delle complicanze. Se manca una buona qualità di cura spendiamo in modo esagerato”.
La giornata accoglie anche il simposio “ll nuovo infermiere di cardiologia” che fornisce le linee essenziali per operare in un settore di alta complessità assistenziale, quale quello della cardiologia.
Brochure 10 maggio 2013