In occasione della Giornata Mondiale alzheimer 2025, celebrata lo scorso 21 settembre, la struttura Neurologia dell’A.o.u. Maggiore della Carità di Novara ha promosso un’importante iniziativa rivolta alla cittadinanza: una giornata di screening gratuito e senza prenotazione, pensata per chi convive con un familiare affetto da decadimento cognitivo o demenza, per chi sospetta un disturbo della memoria o, semplicemente, per chi desidera informazioni su come prevenire il declino cognitivo.
L’appuntamento, svoltosi venerdì 7 novembre con ambulatori aperti per l’intera giornata, ha ricevuto un’ampia e sentita partecipazione. Tutti i neurologi e gli specializzandi del Centro Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) – insieme al direttore, professor Cristoforo Comi – hanno messo a disposizione la propria competenza per offrire valutazioni rapide ma accurate. Fondamentale anche il contributo del servizio di Psicologia clinica, diretto dal dottor Luca Binaschi e del personale infermieristico del Day Hospital – Neurologia, coordinato dalla dottoressa Cinzia Fenini, che ha accompagnato con attenzione e sensibilità il percorso dei partecipanti.
Grazie a un’organizzazione attenta e multidisciplinare, la giornata ha permesso di effettuare primi inquadramenti clinici e, quando necessario, di indirizzare immediatamente le persone verso approfondimenti diagnostici o percorsi assistenziali dedicati.
Negli ultimi mesi il CDCD dell’A.o.u. di Novara ha ulteriormente potenziato le proprie attività, con l’obiettivo di rispondere alla crescente domanda di salute e garantire ai cittadini l’accesso alle nuove terapie per la malattia di alzheimer, che saranno a breve disponibili per pazienti selezionati. Un impegno che conferma la volontà dell’Azienda di essere sempre più vicina alle persone e alle famiglie che affrontano le sfide delle malattie neurodegenerative.
La giornata di screening non è stata soltanto un’opportunità clinica, ma anche un prezioso momento di ascolto e informazione: un segnale concreto dell’attenzione del Centro verso la comunità, in un ambito in cui la precocità della diagnosi e il sostegno ai caregiver possono davvero fare la differenza.