Nel mese di agosto è stato installato e collaudato nel blocco operatorio DEA del “Maggiore” il sistema robotico “Da Vinci Xi”. Rappresenta l’evoluzione di una tecnologia ormai consolidata a livello mondiale e ha consentito all’inizio di settembre all’Azienda Ospedaliero Universitaria “ Maggiore della Carità” di effettuare per prima in Italia e all’avanguardia in Europa interventi chirurgici mini invasivi con il più recente sviluppo del dispositivo “Intuitive”.

 

Il robot “Da Vinci Xi” garantisce un’elevata qualità di cura e una ridotta invasività: in questo modo si va incontro all’esigenza di assicurare il meglio ai pazienti, come richiesto a un ospedale d’eccellenza qual è il “Maggiore”, punto di riferimento per un’area (il Piemonte nord orientale) di oltre un milione di abitanti. E va nell’ottica anche di porre un baluardo alla mobilità dei pazienti verso la Lombardia, una regione particolarmente “aggressiva” dal punto di vista dell’offerta sanitaria.

L’acquisizione del nuovo sistema robotico, sostenuta dall’Assessorato regionale alla sanità proprio perché rappresenta un naturale sviluppo tecnologico dell’attività chirurgica specialistica, ha portato a una maggiore integrazione interdisciplinare di professionisti medici: infatti permette di intervenire in urologia, chirurgia generale, ginecologia, otorinolaringoiatria.

«Il nuovo sistema robotizzato “Da Vinci” dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara che consente di effettuare interventi di chirurgia robotica rappresenta un’assoluta eccellenza della sanità regionale ed un motivo di orgoglio per tutto il nostro sistema sanitario» afferma l’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta. «Lavoriamo per fare in modo che, pur in un contesto generale difficile soprattutto per i vincoli imposti dal Piano di rientro, tutta la sanità piemontese, grazie alla capacità professionale e all’abnegazione degli operatori, possa aumentare il proprio livello di qualità e di risposta ottimale alla domanda di salute dei cittadini» conclude Saitta.

La chirurgia robotica rappresenta la nuova frontiera della chirurgia mini-invasiva: si possono infatti superare i limiti al momento legati alla difficoltà di trattare, con la laparoscopia, patologie in sedi anatomiche difficili da raggiungere, estendendo ad interventi complessi (con la stessa qualità ed efficacia della chirurgia tradizionale) i benefici della mini-invasività: ridotto tempo operatorio, con maggior precisione e sicurezza per il paziente in termini di sanguinamento e conseguente richiesta di trasfusioni, pressoché assenza di esiti cicatriziali. Senza contare la velocizzazione dei tempi di ospedalizzazione e di recupero del paziente

Per il corretto ed efficace utilizzo del robot, il “Maggiore” ha formato un team multidisciplinare di specialisti: urologi, ginecologi e chirurghi hanno seguito negli ultimi anni corsi residenziali di formazione in un centro di fama mondiale l’Olv Vattikuti Robotic Institute di Aalst (Belgio), sotto la guida del prof. Alexandre Mottrie. Grazie all’intervento della Fondazione Tempia di Biella (ancora una volta prezioso supporto all’azienda ospedaliero-universitaria) a proseguire le attività di formazione al “Maggiore” è stato chiamato il dott. Pinuccio Spinoglio, esperto di rilievo internazionale nel campo della chirurgia robotica (è il presidente della Società mondiale di chirurgia robotica).

Nell’AOU di Novara nei primi giorni di settembre è partito, dopo i collaudi e gli ultimi training in loco con la super visione dei tecnici di “Intuitive”, l’utilizzo del robot “Da Vinci Xi”. Sono stati effettuati dall’equipe urologica diretta dal prof. Carlo Terrone tre interventi sulla prostata, che hanno avuto risultati altamente positivi. In settimana proseguirà l’attività robotica in chirurgia generale.
Si stima che nel corso del 2015 si possa arrivare a 150 interventi, per attestarsi ai 200 negli anni successivi, suddivisi tra le varie specialità che potranno usufruire di questa innovativa tecnologia.