Novara 15 marzo 2017- Rendere la saletta di accoglienza del Day Hospital oncologico dell’A.O.U “Maggiore della Carità” di Novara più confortevole: questo l’obiettivo del progetto “Rinnoviamo l’Oncologia” che ha visto la collaborazione tra Fondazione della Comunità del Novarese Onlus, (nello specifico grazie al Fondo Rino D’Imprima), Lilt Novara Onlus e le strutture di Oncologia e Radioterapia dell’Azienda ospedaliero-universitaria.

L’ambiente dell’ospedale, le sale d’attesa e i corridoi sono elementi fondamentali per “l’umanizzazione” delle cure. Alcuni studi parlano, persino, di “effetto placebo architettonico”, ovvero di una vera e propria capacità dei luoghi di cura di contribuire alla guarigione. Questi studi dimostrano che qualsiasi sforzo terapeutico può ottenere risultati migliori se gli spazi all’interno degli ospedali sono organizzati e luminosi, colorati e accoglienti. Ciò sembra ancor più vero quando il nemico è aggressivo e la battaglia è tormentata e lunga, come spesso accade con le malattie oncologiche.

Grazie alle disponibilità del Fondo Rino D’Imprima, costituito presso la Fondazione della Comunità del Novarese onlus in memoria di Rino D’Imprima dai suoi famigliari, oggi la sala d’attesa del reparto di oncologia/radioterapia (padiglione C piano 4) dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” si presenta rinnovata. Le pareti sono state tinteggiate, sono stati sostituiti alcuni elementi dell’arredamento (libreria, tavolino e poltroncine) ed è stato acquistato un televisore.

«Abbiamo cercato, in questi anni, di proseguire l’impegno e l’attenzione che aveva mio marito – spiega Laura Baiardi, moglie di Rino D’Imprima – verso il prossimo. Conosciamo bene la sensazione che si prova quando ci sono problemi di salute e quanto quelle attese siano lunghe e molto faticose. Grazie a tutti i donatori che, in questi anni, hanno donato al fondo e alla collaborazione con FCN e con Lilt siamo riusciti nell’intento di dare nuova luce alla saletta del reparto, sperando che questo sia, per quel che può, di conforto ai malati e alle loro famiglie».

Rendere la sala d’attesa un luogo “meno ostile” per i pazienti, quindi, partendo dal concetto di persona e dalle emozioni del singolo che scopre di dover affrontare la malattia e, magari, si appresta a subire un intervento chirurgico, un esame invasivo o la chemioterapia, dovendo necessariamente trascorrere del tempo all’interno della struttura.

«Siamo molto grati alla Sig.ra Baiardi – commentano i soggetti coinvolti – che ha scelto di devolvere la cifra di 6.000 euro circa a questo progetto incentrato sulla cura, da un punto di vista emotivo, dei pazienti oncologici. Ciò che oggi abbiamo di fronte è il frutto di un circolo virtuoso tra Fondazione della Comunità del Novarese onlus, Lilt Novara Onlus e Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” che hanno collaborato affinché il desiderio della donatrice diventasse una realtà concreta, con l’obiettivo di rendere lo spazio il più confortevole possibile, per rendere l’attesa, più sopportabile».