Novara, 25.10.2018 - L’Ospedale Maggiore della Carità di Novara è centro di eccellenza nella cura del tumore del seno: protocolli all’avanguardia, condivisi con i più importanti centri di riferimento internazionali. Obiettivo: offrire alla donna il migliore beneficio possibile e qualità di vita. Al via anche un progetto europeo di ricerca traslazionale, condotto con l’Università di Monaco (Germania) e finanziato da AIRC, per studiare un nuovo trattamento di ormonoterapia, in sostituzione alla chemioterapia, senza perdere in efficacia. L’innovazione terapeutica nel tumore del seno è al centro del congresso “Innovators in Breast Cancer”, in corso a Baveno, che diventerà un appuntamento annuale per i più importanti senologi del mondo (non solo oncologi) in un’ottica di approccio alla malattia multidisciplinare e internazionale
Novara, centro di eccellenza nella cura del tumore del seno, è “in rete” con i maggiori istituti europei e internazionali, quali l’Institut Curie di Parigi, il VHIO (Vall d’Hebron Institute of Oncology) di Barcellona, l’Università di Monaco in Germania, gli americani Memorial Sloan Kettering Cancer Centre di New York e il MD Anderson Cancer Centre di Houston. Ma non solo: perseguendo la filosofia del ‘si cura meglio dove si fa ricerca’, all’Aou di Novara parte un progetto europeo di ricerca traslazionale sul tumore del seno, guidato e coordinato da Alessandra Gennari, professore associato di Oncologia dell’Università del Piemonte Orientale e direttrice della Struttura Complessa di Oncologia dell’Azienda Ospedaliera di Novara. Il progetto, che ha ricevuto anche un finanziamento di Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), condotto in collaborazione con l’Università di Monaco (Germania), punta a scovare delle nuove chiavi ‘selettive’ per identificare, fra le donne affette da malattia avanzata e con recettori ormonali positivi, coloro che potranno trarre un beneficio reale e importante dall’ormonoterapia, ovvero con il risparmio di chemioterapie e degli effetti collaterali associati. Senza tuttavia trascurare la ‘sostenibilità’ della cura, cioè i trattamenti migliori scelti in funzione della natura del tumore e nel rispetto sia di un efficace equilibrio costo/beneficio sia del contenimento della spesa per il sistema sanitario nazionale.
E’ anche questo un modo per contrastare il turismo sanitario’ all’estero o verso le grandi città vicine, alla ricerca di nuove e migliori cure. Così le 500 donne del Novarese che ogni anno ricevono una diagnosi di tumore al seno e per le 4 mila pazienti già in trattamento (sotto la supervisione della dott.ssa Chiara Saggia, responsabile della patologia mammaria) potranno essere curate in Italia, al reparto di Oncologia dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara, esattamente come in America o in Europa, usufruendo cioè di protocolli di cura avanzati, innovativi, ‘uniformati’ e condivisi dai centri di riferimento internazionale per il trattamento del tumore del seno, di qualsiasi natura e stadio.
Cure innovative, avanzamenti nella ricerca di biologia molecolare nel tumore al seno, tollerabilità e sostenibilità terapeutica, ma anche cardioncologia e oncogeriatria saranno alcuni temi al centro del congresso “Innovators in Breast Cancer” (Baveno, 26-27 ottobre), prima edizione di un appuntamento che avrà cadenza annuale e che radunerà i massimi esperti internazionali a confronto sullo stato dell’arte e gli orizzonti futuri nel trattamento del tumore del seno.
«Fare ‘network’ con i migliori centri internazionali – dichiara la prof.ssa Gennari – deve essere un obiettivo prioritario nel trattamento del tumore al seno come di ogni altra patologia oncologica. Creare ‘alleanze terapeutiche’ strategiche consente a noi clinici di offrire alle nostre pazienti le cure più avanzate, presenti in un panorama internazionale per le differenti tipologie di tumore al seno, garantendo loro anche la certezza di ricevere una ‘uniformità’ di trattamento, ovvero la stessa terapia sia che essa venga eseguita in Italia o all’estero».
«Ho voluto organizzare questo convegno a Baveno – commenta la prof.ssa Gennari – per ‘festeggiare’ insieme a colleghi, con cui c’è un rapporto di amicizia di lunga data, il mio arrivo in Piemonte dalla Liguria, dove ero responsabile della patologia mammaria presso il reparto di Oncologia del Galliera di Genova. In queste due giornate saranno presentate le innovazioni sul tumore del seno, in un’ottica di multidisciplinarietà internazionale».
Saranno, ad esempio, al tavolo dei relatori Clifford Hudis, Presidente e CEO dell’Associazione Americana di Oncologia Medica (ASCO), che porterà il messaggio dell’ASCO in merito alla appropriatezza e alla sostenibilità dei farmaci innovativi; Monica Fornier del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, fra i centri al mondo più importanti per la cura dei tumori; Micheal Ewer, direttore della cardio oncologia del MD Anderson Cancer Center di Houston, che affronterà l’aspetto cruciale della cardiotossicità delle terapie oncologiche (argomento approfondito anche dalla Dott.ssa Daniela Cardinale dell’istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano; Giorgio Minotti, presidente del Campus Biomedico di Roma e farmacologo; Etienne Brain, dell’Istituto Marie Curie di Parigi e presidente della Società Europea di Oncologia Geriatrica che farà un focus sul paziente oncologico anziano.
«Quest’ultima è una tematica importante, dal valore anche sociale, perché spesso in questi pazienti avanti negli anni, affetti da comorbidità – precisa l’oncologa – può essere preferibile adottare un trattamento palliativo che mantiene a lungo una buona qualità di vita, piuttosto che somministrare una terapia troppo aggressiva, non sempre efficace per gli elevati effetti collaterali e la bassa tollerabilità».
«Siamo in un’epoca di profonde innovazioni nel campo dell'oncologia mammaria – conclude il dott. Filippo Montemurro, Co-direttore del Congresso e Direttore della Divisione di Oncologia Investigativa e Clinica dell’ Istituto di Candiolo, FPO-IRCCS (TO) – tra queste l’immunoterapia, la medicina di precisone che consente di adattare la terapia a misura del singolo paziente e della natura del tumore, la cura del tumore della mammella nel paziente anziano, fino all’attenzione alla sostenibilità terapeutica. Oltre alle ricadute positive sulla curabilità della malattia, molte di queste innovazioni introducono anche possibili controversie relative, ad esempio, all'applicabilità nella pratica clinica di tutti i giorni. Il Congresso ha, dunque, il duplice scopo di presentare agli oncologi l’innovazione e l’aggiornamento scientifico nel tumore del seno e di mettere a confronto i massimi esperti mondiali in questa specifica patologia su tematiche condivise e di controversia al fine di tracciare un attento profilo dello stato dell’arte nel trattamento e cura del tumore del seno, con uno sguardo al futuro».