Domenica 12 maggio 2013 alle ore 21.00 si terrà nel teatro Coccia di Novara lo spettacolo musicale “Note di luce”.
Organizzato dalla Associazione Neo-N Neonati a rischio Novara onlus, afferente al reparto di Neonatologia, patologia e terapia intensiva neonatale dell'Azienda ospedaliero universitaria Maggiore della Carità di Novara, con il patrocinio del Comune di Novara, lo spettacolo sarà a cura della Scuola di Musica Dedalo di Novara.
Le offerte raccolte durante la serata saranno destinate all’ambizioso progetto che l’Associazione Neo-n ha attualmente in corso, l’acquisto di una Ret-Cam, importante strumento per la diagnosi di malformazioni e malattie oculari in particolare sui nati pretermine, per il reparto di Neonatologia, patologia e terapia intensiva neonatale dell’ospedale “Maggiore”, diretto dalla dottoressa Federica Ferrero.

Neo-n Neonati a rischio Novara

L’Associazione “Neon-N Neonati a rischio Novara” è la onlus afferente al reparto di Neonatologia, terapia intensiva e patologia neonatale dell’Azienda ospedaliero universitaria Maggiore della Carità di Novara che è centro di riferimento di eccellenza per il quadrante Novara, Vco, Vercelli, Biella.
«Neo-n non è più neonata…Ora è cresciuta e sta crescendo sempre di più – spiega con soddisfazione la presidente di Neo-N, Kosmè De Maria – In questo mese infatti festeggiamo i nostri primi tre anni di attività. Il bilancio è sicuramente positivo, tanti gli obiettivi raggiunti, tre macchinari acquistati, una casa per le famiglie dei bimbi ricoverati che vengono da lontano e che hanno necessità di fermarsi per un lungo periodo di tempo in reparto e tanti, tantissimi eventi che ci hanno permesso conoscere persone meravigliose che hanno sostenuto e sostengono con entusiasmo la nostra associazione».

L’evento Note di Luce si svolgerà «proprio nel giorno dedicato alla festa della mamma -evidenzia Kosmè De Maria – Quale momento migliore per ricordare tutte quelle mamme che sono ricoverate insieme ai loro piccolissimi nel reparto di patologia neonatale dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara?!! La manifestazione sarà un concerto di musica classica interamente realizzato dalla Scuola di musica Dedalo che da sempre ci sostiene e che ha condiviso con entusiasmo il nostro progetto. Durante la serata avremo un’importante ospite d’onore che sarà la violoncellista Gemma Pedrini, primo violoncello dell’orchestra del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Gemma, nata 18 anni fa, di sole 23 settimane di gestazione, è ipovedente, ma grazie alla tenacia dei suoi genitori e al suo estremo coraggio, è diventata una grande musicista».
Maggiori informazioni sulle attività di Neo-n si trovano sul sito internet www.neo-n.com.

Protagonisti dello spettacolo saranno gli allievi della Scuola di musica Dedalo di Novara.
«Nella serata del 12 maggio saranno diverse le compagini ad esibirsi a sostegno del benemerito impegno dell'Associazione di volontariato "Neo-N Neonati a rischio Novara” – spiega la professoressa Elena Santandrea, responsabile del progetto di formazione orchestrale della Dedalo – Ci sarà l'orchestra d'archi dei più piccoli, la Dedalo Junior, quella intermedia "i Dedaliner" e l'orchestra Giovanile, integrata da docenti e collaboratori. Quest'ultima, audacemente, si proporrà con l'esecuzione integrale della titanica Quinta Sinfonia di Ludwig van Beethoven. Vi saranno altri interventi musicali: l'ensemble Flauti e Arpe, il coro di voci bianche e l'enslemble di percussioni».

Un obiettivo importante: l’acquisto di una Ret-Cam per il reparto di Neonatologia del Maggiore

Il ricavato della serata sarà interamente devoluto all’acquisto della Ret Cam un macchinario in grado di individuare delle eventuali lesioni alla retina dei bambini nati prematuramente o con patologie. Questo macchinario è estremamente importante per il reparto di Patologia Neonatale dell’Azienda ospedaliero universitaria Maggiore della Carità di Novara .

Nei neonati pretermine la vascolarizzazione della retina è incompleta. Nel corso della maturazione retinica, che si verifica in genere tra la 29a e la 36a settimana, i neonati possono sviluppare una retinopatia definita retinopatia del pretermine (ROP).
La ROP colpisce le retine dei bambini prematuri con gravità direttamente proporzionale al grado di prematurità: più il bambino nasce prematuro più grave sarà la malattia.
Se l'evoluzione è molto rapida e compaiono tortuosità e dilatazione dei vasi al polo posteriore associati ad emorragie retiniche. E' questo il momento in cui si deve prendere in esame l'eventualità dell'intervento chirurgico. Infatti la successiva evoluzione può essere verso un distacco di retina parziale (ROP IV stadio), o totale (ROP V stadio).
La malattia evolve attraverso un processo di gravità crescente, ma che può interrompersi spontaneamente evolvendo naturalmente verso la guarigione ovvero verso una naturale maturazione retinica. I pazienti a rischio di ROP o affetti da lesioni ROP, sono controllati secondo uno schema codificato allo scopo di individuare la lesione e monitorare l'evoluzione.
Non tutte le forme acute richiedono di trattamento, talvolta è sufficiente la sola osservazione. Altre volte, invece, si rende necessario ricorrere al trattamento.

Per la diagnosi è indispensabile l'osservazione della retina mediante oftalmoscopia binoculare indiretta previa dilatazione della pupilla.
L'esame può anche essere eseguito mediante oftalmoscopia digitale RET CAM, una telecamera che utilizza lenti da 130° tali da permette di studiare sia il polo posteriore che la periferia della retina.

La Ret-Cam è un'apparecchiatura che permette di visualizzare il fondo oculare del neonato ed inviare le immagini acquisite mediante internet agli oculisti del centro di riferimento che daranno le indicazioni terapeutiche del caso senza dover spostare il piccolo prematuro.
Oltre alla patologia retinica del prematuro, che colpisce le retine dei bambini prematuri con gravità direttamente proporzionale al grado di prematurità, ossia più il bambino nasce prematuro più grave sarà la malattia, e per la cui diagnosi e follow-up la RetCam è oggi indispensabile, con questo strumento è possibile diagnosticare e seguire tutte le patologie malformative (colobomi), ereditarie e tumorali a carico dell’occhio in età pediatrica.

«L’esame eseguito con la Ret Cam, che premette di non spostare i nati pretermine all’ospedale specialistico di Torino, non è assolutamente invasivo ed è attuabile in anestesia locale con la sola instillazione di un collirio – spiega la dottoressa Federica Ferrero, direttore del reparto di Neonatologia, patologia e terapia intensiva neonatale – Una sonda viene poggiata sulla cornea del piccolo paziente e le immagini della retina possono essere esaminate immediatamente su di uno schermo ad alta risoluzione e possono essere inviate via modem per un consulto, senza rendere necessario il trasferimento del piccolo paziente, al centro di riferimento, diretto dal professor Anselmetti, che si trova presso l’Ospedale Maria Vittoria di Torino. Riuscire ad evitare, quando possibile, il trasferimento al centro di Torino dei neonati ancora molto piccoli è un gran cosa in quanto si evita loro lo stress sia del trasporto in ambulanza che implica cambio di incubatrice, mancanza di comfort, sospensione dell’allattamento, sia della doppia visita oculistica».
 

Manifesto “NOTTE DI LUCE”