I pazienti portatori di trapianto di organo solido presentano un aumentato rischio di sviluppare infezioni e neoplasie cutanee, come conseguenza della terapia immunosoppressiva a lungo termine.

Le infezioni cutanee possono essere causate da batteri, funghi e virus, si presentano con maggior frequenza nei primi mesi dopo il trapianto, quando la dose di immunosoppressori è più elevata, e rappresentano un’importante causa di morbidità e mortalità per questi pazienti.
Il rischio di sviluppare neoplasie della cute aumenta invece progressivamente con l’aumentare del tempo dal trapianto ed è determinato oltre che dall’effetto soppressivo sul sistema immunitario dei farmaci antirigetto, anche da altri fattori di rischio, sia caratteristici del paziente (fattori genetici, caratteristiche della cute, età al trapianto) sia di tipo ambientale (abitudini di vita, esposizione al sole, infezioni da HPV).

Il 28 aprile 2016, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale, si è svolto un incontro volto a sensibilizzare su tali tematiche la popolazione e in particolare i pazienti portatori di trapianto di organo solido.

All’evento hanno partecipato il professor Enrico Colombo, la professa Paola Savoia e la dottossa Elisa Zavattaro, della Struttura complessa a direzione universitaria “Dermatologia” di Novara, presso la quale è attivo uno specifico ambulatorio volto alla diagnostica precoce e al trattamento delle patologie cutanee in pazienti portatori di organo solido.

La multidisciplinarietà dell’evento è stata sottolineata dalla partecipazione del professor Vincenzo Cantaluppi, direttore della struttura complessa a direzione universitaria “Nefrologia Centro Trapianti Rene” dell’ospedale Maggiore, che ha sottolineato la costante espansione dei trapianti di organo solido nell’area del Piemonte Orientale, e della professoressa Marisa Gariglio dell’ Università del Piemonte Orientale, che ha presentato l’attività di ricerca dell’intero gruppo, volta nello specifico all’identificazione di nuovi fattori di rischio per l’insorgenza di neoplasie cutanee nei trapiantati.
All’incontro erano presenti anche il dott. Oscar Bertetto, direttore della Rete Oncologica di Piemonte e Valle D’Aosta e i rappresentati delle Associazioni di pazienti trapiantati di organo solido, che hanno confermato il ruolo fondamentale di servizi ultraspecialistici, come quello attivo presso la struttura di Dermatologia di Novara, nella salvaguardia della salute di pazienti a rischio elevato quali quelli portatori di trapianto.