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Un delicato intervento di cardiochirurgia utilizzando una tecnica innovativa è stato di recente eseguito presso l’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara.

L’intervento ha coinvolto un paziente affetto da endocardite, una grave infezione che, manifestatasi qualche settimana prima con febbre alta, malessere generale e calo ponderale aveva compromesso l’elettrocatetere del defibrillatore impiantato anni prima in seguito a riscontro di una grave aritmia.

Nei giorni successivi alla diagnosi, la situazione si era ulteriormente aggravata con lo sviluppo di un’ischemia cerebrale causata dall’embolizzazione di una parte della vegetazione sull’elettrocatetere. Troppo rischioso a questo punto sottoporre il paziente a un intervento di cardiochirurgia tradizionale in circolazione extracorporea. Troppo elevato il rischio di emorragia cerebrale post-operatoria.

Di fronte al pericolo di complicanze l’equipe della struttura di Cardiochirurgia diretta dal dottor Giovanni Casali ha valutato una strategia innovativa.

Con il supporto di un team multidisciplinare è stata progettata in tempi rapidi una procedura mai realizzata prima presso l’Aou di Novara: l’aspirazione transcatetere della vegetazione infetta, effettuata con una cannula brevettata specificamente per questo tipo di intervento.

Terminata l’aspirazione, è stato estratto l’elettrocatetere compromesso e il paziente è stato trasferito prima in terapia intensiva e poi nel reparto di degenza. In pochi giorni è stato possibile impiantare un nuovo device sottocutaneo e dimettere il paziente al domicilio, senza necessità di riabilitazione.

L’operazione, eseguita con successo, ha coinvolto diverse professionalità: due cardiochirurghi (dottoressa Francescato e dottor Commodo), un elettrofisiologo della struttura Cardiologia diretta dal professor Giuseppe Patti (dottor Santagostino) , due cardio-anestesisti (dottoressa Giamundo e dottoressa Esposito), una perfusionista, un tecnico radiologo e un’equipe di infermieri specializzati di sala operatoria di cardiochirurgia e cardiologia interventistica.

Questo approccio, non solo minimamente invasivo rispetto alla chirurgia tradizionale, ma anche in grado di ridurre la durata dell’intervento, le complicanze operatorie e postoperatorie e i tempi di recupero, rappresenta un passo avanti nella gestione delle patologie complesse.

La procedura realizzata presso la nostra Azienda – spiega la dottoressa Francescato – dimostra l’importanza di un lavoro di squadra tra specialisti di diverse discipline. L’Heart-Team è il fulcro nella gestione di casi complessi, e siamo fieri che l’Aou di Novara possa essere all’avanguardia nell’adozione di tecnologie innovative a beneficio dei pazienti. Auspichiamo che sempre più patologie possano essere trattate con metodiche all’avanguardia come quella utilizzata in questo caso”.

Grazie a questo risultato, l’Aou “Maggiore della Carità” di Novara si conferma un centro di eccellenza nella cardiochirurgia, in grado di affrontare con successo anche le situazioni più complesse e di adottare tecniche all’avanguardia nel panorama medico.