Novara 26 gugno 2017: E' stato inaugurato, alla presenza dell’Assessore regionale alla Sanità  Antonio Saitta, il nuovo blocco delle sale parto della Struttura complessa a direzione universitaria “Ostetricia e ginecologia” diretta dal prof. Nicola Surico, nell’ambito del Dipartimento materno infantile interaziendale con l’Asl Vc coordinato dal prof. Gianni Bona.

 
Nella Scdu Ostetricia e ginecologia di Novara nel 2016 si sono registrati 1937 parti, con la nascita di 1974 neonati. In Italia si osserva da anni un continuo calo demografico, ma nonostante questo andamento, all’Aou di Novara si è assistito ad un incremento progressivo del numero di parti negli ultimi anni: nel 2016 infatti il numero di parti è stato maggiore rispetto al precedente anno dello 0.5%, con un aumento di oltre il 40.5% rispetto al 2000, anno in cui hanno partorito 1378 donne. Importante a questo proposito è notare che il bacino d’utenza della Scdu Ostetricia e ginecologia non è limitato alla provincia novarese; infatti nel 2016 il 20% delle donne proveniva da altre province piemontesi e il 7.4% da altre regioni italiane. Anche nei primi 5 mesi del 2017 il trend di nascite sta continuando a salire in modo costante, con un aumento dello 0.5% di parti rispetto al 2016.  
L’ideazione di queste nuove sale parto all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e dotate di un elevato livello di confort rientra nell’obiettivo dell’Aou (che già si può fregiare del riconoscimento “Tre Bollini Rosa” per l’eccellenza nell’attenzione alle donne e della certificazione di ospedale a misura di bambino) di consentire alla partoriente di trovare un ambiente accogliente, confortevole e rilassante per poter gestire al meglio le ansie e le paure, che possono ostacolare un espletamento fisiologico del travaglio. 
 
«Sono lieto di poter essere presente all’inaugurazione delle nuove sale parto del Maggiore della Carità di Novara – dichiara l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta –  I dati degli ultimi anni registrano un incremento progressivo dei parti presso l’ospedale, a cui si rivolgono donne provenienti anche da altre province e da altre regioni, e confermano dunque come la ristrutturazione e il miglioramento della struttura fosse un’operazione necessaria. L’obiettivo che ci poniamo, come Regione Piemonte, è infatti quello di rispondere al meglio alle esigenze di salute dei pazienti, contribuendo anche al miglioramento delle condizioni di lavoro per gli operatori. L’uscita dal piano di rientro ci consente ora di rafforzare gli investimenti in edilizia sanitaria e nelle nuove tecnologie: per Novara, nello specifico, questo significa l’avvio del progetto della Città della Salute e della Scienza, il cui prossimo passo sarà la sottoscrizione entro l’anno dell’accordo di programma con il Ministero dell’Economia e delle Finanze».
 
L’inaugurazione di oggi si va ad aggiungere ad una serie di interventi che hanno interessato nel corso degli ultimi anni il padiglione “Lualdi”, nell’ambito di un progetto finanziato con 6 milioni di euro attraverso fondi regionali e statali.
 
I lavori di ristrutturazione della sale parto sono iniziati nel settembre 2015; hanno riguardato un’area di 480 mq: in particolare sono state realizzate 4 sale parto e un'isola neonatale, oltre a tutti i servizi accessori.  
«Tra gli altri indicatori d’eccellenza –  dichiara il prof. Nicola Surico, direttore della Scdu Ostetricia e ginecologia dal 1997 – ricordiamo anche che abbiamo raggiunto l‘obiettivo indicato dalla Regione Piemonte alle aziende ospedaliere sulla riduzione dei tagli cesarei: il numero totale deve essere inferiore al 25% e nei primi mesi del 2017 siamo al 24%»
«L’implementazione dell’utilizzo di protocolli validati a livello nazionale ed internazionale, la realizzazione di un percorso nascita efficiente e l’adozione di un approccio ostetrico alla paziente di tipo one-to-one hanno consentito un globale miglioramento della qualità assistenziale offerta dalla nostra Struttura con maggiore attenzione alla fisiologia e al benessere materno-fetale. Grazie all’attenzione ed alla sensibilità del personale ostetrico e medico, negli anni è stata posta sempre maggiore attenzione al concetto di parto umanizzato, che centralizza la figura della donna e le sue necessità – aggiunge il prof. Surico –  In questo senso va segnalata la possibilità, non presente in tutte le strutture italiane, di avere a disposizione 24h/24h un’équipe dedicata di anestesisti, che consente di poter incrementare ulteriormente la qualità e la sicurezza dell’assistenza. Il ricorso alla partoanalgesia è in linea con i dati nazionali, con un totale del 31% nel 2016».
«È importante sottolineare – conclude – come sia aumentata lo scorso anno la percentuale di donne con patologia materno-fetale della gravidanza, dovute al numero di donne straniere che hanno partorito presso la nostra Struttura, in quanto spesso soggette ad una maggiore difficoltà a sottoporsi a visite regolari. Nel 2016 sono state il 31.8% del totale, provenienti soprattutto dal Marocco e dall’Albania, con un aumento del 6.3% rispetto all’anno precedente». 
 
Anche le ostetriche si dichiarano «molto liete delle nuove sale parto. L'appropriatezza e la qualità dell'assistenza alla nascita è infatti fortemente condizionata dall'ambiente nel quale il parto si svolge. A differenza di un intervento chirurgico, dove il paziente è sedato ed è il chirurgo che esegue l'intervento,  nel parto la donna è vigile e parte attiva in tutte le fasi del parto. L'ambiente e l'approccio assistenziale sono aspetti che condizionano la percezione, il vissuto, i comportamenti e di conseguenza l'evoluzione sia del travaglio che del parto.
Per tali ragioni tutte le sale parto moderne tendono ad essere strutturate come unità travaglio-parto dove si assistono tutte le fasi del parto, dal travaglio al post partum con arredi che hanno più un aspetto domestico che ospedaliero».
 
«Il Dipartimento Materno Infantile Interaziendale Aou Novara-Asl Vercelli – dichiara il prof. Gianni Bona, direttore del Dipartimento – ha fra i punti di eccellenza la Maternità di Novara. In questi anni il numero di nati si è posizionato intorno ai 2000 e, a fronte di un calo generalizzato delle nascite nel nostro Paese, ha continuato a incrementarsi, tanto è vero che quest'anno abbiamo un numero di neonati a metà di giugno che supera di 12 unità quelli del 2016. Indubbiamente l'apertura di 4 nuove sale parto rappresenterà oltre ad un elemento di maggior qualità e sicurezza per gli operatori e per le pazienti anche un un ulteriore elemento di attrazione verso il nostro Dipartimento».    
 
I LAVORI AL PADIGLIONE LUALDI
 
I lavori di ristrutturazione del padiglione “Lualdi”, nell’ambito di un progetto finanziato con 6 milioni di euro attraverso fondi regionali e statali, sono iniziati nel febbraio del 2010; grazie alla sapiente regia del Servizio tecnico dell’Aou è stato  possibile effettuare i lavori senza interrompere l’attività: il primo intervento ha riguardato il Centro Dialisi.
La ristrutturazione ha permesso nel 2012 la realizzazione del nuovo Centro dialisi, moderno e funzionale, dotato di 33 posti letto che insieme agli 8 del centro assistenza limitata della sede di  Galliate portano a un totale di 41 posti. 
 
Il secondo intervento terminato nel 2014 ha riguardato la struttura complessa “Terapia intensiva neonatale e pediatrica” . Nel nuovo reparto gli spazi più ampi a disposizione hanno permesso il raddoppio dei  posti letto di terapia intensiva neonatale e l’istituzione di quella pediatrica, a servizio di tutta l’area del Piemonte Orientale.
 
Il terzo intervento ha riguardato il nuovo blocco operatorio dell’area materno-infantile. Il progetto ha consentito la realizzazione nel 2015 del blocco operatorio composto da 4 sale operatorie e locali accessori. Le  sale operatorie sono certificate  ISO 5, in modo da renderle utilizzabili per qualsiasi tipologia di intervento chirurgico. In particolare, hanno consentito l’utilizzo, anche nel settore ginecologico,  del robot “Da Vinci”.