Banner Domenico D'amario nuovo responsabile UTIC

Dal 1° agosto il professor Domenico D’Amario, professore associato di Medicina Cardiovascolare presso l’Università del Piemonte Orientale è direttore della Struttura semplice a valenza dipartimentale di Terapia intensiva cardiologica dell’Azienda ospedaliera-universitaria di Novara.

La Struttura rappresenta un punto di riferimento cruciale per la gestione delle emergenze e delle urgenze cardiovascolari all’interno del dipartimento Cardiotoracovascolare, diretto dal professor Giuseppe Patti, con cui prosegue una piena continuità operativa e di visione. L’unità svolge un ruolo fondamentale nel garantire risposte tempestive e di alto livello alla domanda di cura proveniente dalla comunità novarese e dal più ampio quadrante territoriale.

Il professor D’Amario, si è laureato presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – Policlinico A. Gemelli di Roma, dove ha conseguito anche la specializzazione in Cardiologia. Ha svolto periodi di studio e ricerca internazionale presso la Harvard University di Boston (USA), ha ottenuto il Master in Insufficienza Cardiaca Avanzata presso l’Università di Zurigo, consolidando un profilo accademico di eccellenza internazionale.

Promotore di numerose collaborazioni internazionali fra cui quella con il Karolinska Institutet di Stoccolma, il prof. D’Amario ha ricevuto prestigiosi premi internazionali per la ricerca e l’innovazione in ambito cardiovascolare, con particolare attenzione allo sviluppo di soluzioni innovative basate anche sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale per i pazienti con insufficienza cardiaca. Autore di oltre 250 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali e di 10 volumi di cardiologia è parte del comitato editoriale delle più importanti riviste del settore.

La nomina del professor D’Amario risulta un passo importante non solo per l’attività clinica, ma anche per la missione formativa e di ricerca dell’Aou e dell’università del Piemonte orientale: la terapia intensiva come luogo di cura ma anche un ambito formativo privilegiato per i giovani medici, proseguendo e rafforzando un modello già consolidato di integrazione tra assistenza, didattica e ricerca, finalizzato alla crescita di competenze avanzate nella gestione di pazienti complessi e fragili.

In particolare, la Terapia intensiva cardiologica si pone l’obiettivo di integrare tecnologie innovative e percorsi multidisciplinari, valorizzando le professionalità mediche e infermieristiche altamente specializzate già presenti nella struttura. Centrale rimane anche l’impegno verso l’umanizzazione delle cure, con una particolare attenzione ai bisogni dei pazienti in terapia intensiva e al supporto delle loro famiglie, in un’ottica di cura globale che unisce innovazione, eccellenza scientifica e vicinanza umana.