Venerdì 24 maggio ha avuto luogo presso la direzione generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” l’incontro “Il dolore ha bisogno di cultura: Piemonte, Italia”, indetto” con l’obiettivo di informare e sensibilizzare la popolazione sul tema della sofferenza inutile, problematica dal rilevante impatto sociosanitario, tanto da colpire, nella sua forma cronica, fino a 600.000 piemontesi.

Diversi studi hanno recentemente messo in evidenza come il dolore cronico sia una vera e propria malattia.
“Per questo abbiamo deciso di affrontare il tema in occasione della giornata nazionale del sollievo 2013 ”, sottolinea il dott. Mario Minola, direttore generale dell’AOU, che ha il ruolo di introdurre l’incontro. “La Regione Piemonte è stata la prima in Italia a recepire la legge 38 . A partire dalla DGR 30/866 del 25 ottobre 2010 la Regione ha inteso proporsi come riferimento nazionale a livello organizzativo , gestionale e scientifico, realizzando di fatto un vero e proprio laboratorio di innovatività per la lotta al dolore.
In quest’ottica, lo scorso anno l’AOU ha diffuso la campagna di informazione “ Lotta al dolore : un tuo diritto, un nostro dovere “, rispondendo a quanto previsto dall’art. 4 comma 2 della legge 38.
L’identificazione dell’AOU quale Hub di Algologia della FS 4 garantirà le migliori possibilità e modalità di cure ai cittadini, nel rispetto dell’ottimizzazione dell’organizzazione del lavoro e con l’impegno di minimizzare il rischio di errori a danno del paziente, assicurandogli la migliore qualità di vita raggiungibile, evitando accessi impropri al pronto soccorso, razionalizzando la terapia farmacologica ed invasiva secondo linee guida scientificamente provate e percorsi diagnostico-terapeutici validati volti ad assicurare la continuità assistenziale tra medici specialisti algologi e medici di medicina generale.”

Tema della conferenza stampa è il dolore cronico quale esperienza complessa, con risvolti psicologici notevoli che possono portare anche all’isolamento dell’individuo. Siamo infatti di fronte a un fenomeno che coinvolge il corpo e la mente: chi ne soffre lamenta un peggioramento notevole nella qualità della vita.

”Il 30% dei malati non riesce a condurre un’esistenza autonoma, il 27% ha difficoltà a mantenere le proprie relazioni familiari e sociali. Circa il 50% della popolazione adulta soffre a causa di uno o più tipi di dolore. L’impatto socioeconomico è quindi notevole, in termini di costi diretti per il SSN e indiretti per le assenze dal lavoro, oltre al profondo disagio esistenziale che è difficile quantificare
economicamente” afferma il dott. Federico D’Andrea, presidente dell’Ordine dei medici di Novara, sede fin dal 2007 di corsi di formazione sul tema per i medici di medicina generale.

Il Piemonte ha posto un’attenzione prioritaria alla gestione della malattia dolore, come dimostra l’iter attuativo della Legge 38 implementato a livello locale.
Dopo la delibera del 30 ottobre 2012 che ha individuato i 4 centri Hub e i 22 Spokes della Regione, questo percorso è stato completato con la definizione dei criteri di accreditamento per le diverse tipologie di strutture e l’introduzione di specifici consensi informati per le procedure ad elevata complessità.

L’iter è stato illustrato dalla dott.ssa Rossella Marzi, coordinatore della Commissione terapia del dolore Regione Piemonte: “Abbiamo dimostrato che la Legge 38 si può applicare anche in periodo di crisi, ottimizzando le risorse esistenti e tagliando i costi impropri.
La Giunta ha inserito la terapia del dolore e le cure palliative nei progetti speciali di salute del PSSR 2012-2015: oggi, a tre anni dall’approvazione della Legge 38, dobbiamo considerare terminato il momento della teoria, ai cittadini serve concretezza, agli operatori serve il giusto orientamento verso strutture certificate in grado di erogare prestazioni corrette.
Ne deriva la necessità di soluzioni in grado di generare risultati misurabili. Su questa linea, con determina n°156 del 7 marzo 2013, è stata riordinata la rete algologica piemontese.
Nel 2013 la Commissione regionale continuerà il proprio lavoro, nell'ambito del mandato assegnatole, al fine di dare piena attuazione a quanto disciplinato dall'intesa del 25 luglio 2012, in particolare per quanto riguarda la stesura di specifici Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali per l'individuazione degli indicatori di qualità e di risultato, perseguendo il continuo miglioramento dell'offerta assistenziale ai cittadini piemontesi ed integrando la rete algologica con quella oncologica e quella palliativa.
Invito i cittadini a rivolgersi con fiducia agli ospedali che fanno parte della rete regionale di Terapia del dolore: vi troveranno medici e personale preparati, trasparenza nei percorsi clinici, note informative sulle procedure consigliate, valutazione della customer satisfaction con un semplice questionario che ci servirà per migliorare il rapporto medico-paziente”.

Il dott Aurelio Prino, direttore della struttura complessa “Cure Palliative” dell’ospedale Maggiore, presentando la campagna nazionale “Non più soli nel dolore”, che si avvale di un opuscolo scaricabile dal sito web del Ministero “Non basta una legge per alleviare la sofferenza. Occorre promuovere un cambiamento culturale basato su una capillare campagna di informazione e formazione per il personale sanitario, che migliori anche la comunicazione con il paziente, e una maggiore informazione tra la popolazione, perché non si rassegni a convivere con il dolore inutile.
Se il passato è momento di anticultura, il presente momento di cultura ed evoluzione, se la sanita’ attuale puo’ mediare questo passaggio storico, il futuro può essere il modello Piemonte: Piemonte, Italia? Noi tutti ci crediamo.”
 

Campagna RegioneOpuscolo