Il tumore del polmone resta ancora oggi un vero e proprio “big killer”: secondo i dati del Registro Tumori AIOM – AIRTUM 2024, rappresenta in Italia la seconda neoplasia più diagnosticata tra gli uomini e la terza tra le donne, ma è la prima causa di morte per cancro in entrambi i sessi. Le nuove diagnosi stimate nel 2024 sono oltre 44.800 (31.891 negli uomini e 12.940 nelle donne).
Presso l’AOU “Maggiore della Carità” di Novara opera un Gruppo Interdisciplinare Cure (GIC) altamente specializzato, riconosciuto come centro di eccellenza nazionale nella diagnosi e trattamento di questa malattia.
Tecnologie avanzate e diagnosi precoce
Un ruolo centrale è svolto dalla SCDO Malattie dell’apparato respiratorio, diretta dal dottor Filippo Patrucco, riferimento per tutto il quadrante Nord-Est del Piemonte.
La pneumologia interventistica ricopre un ruolo chiave nella gestione del tumore del polmone, a seguito di un recente sviluppo tecnologico notevole. Grazie all’introduzione di strumenti endoscopici e software sempre più tecnologicamente avanzati è stato possibile incrementare l’accuratezza diagnostica, riducendo il numero di complicanze. La pneumologia interventistica è inoltre fondamentale per il trattamento endoscopico delle neoplasie che coinvolgono le vie aeree centrali, rappresentando a volte l’unico trattamento possibile e salvavita.
La SCDO Malattie dell’apparato respiratorio dell’ospedale Maggiore della Carità dispone della strumentazione più avanzata per l’approccio diagnostico e stadiativo, nonché per il trattamento endoscopico di lesioni infiltranti le vie aeree. Da aprile 2025 è inoltre disponibile presso il centro il sistema di navigazione Lung Vision per il campionamento di lesioni polmonari periferiche: questa tecnologia sfrutta algoritmi di intelligenza artificiale che, integrando le scansioni di tomografia computerizzata alle immagini fluoroscopiche acquisite durante la procedura, restituisce all’operatore la proiezione esatta della lesione da campionare.
Questo colloca la pneumologia Interventistica del “Maggiore” ai più alti livelli italiani ed europei nella diagnostica avanzata delle patologie polmonari tumorali, essendo fra i cinque centri in Italia a disporre di tale tecnologia.
Chirurgia mini-invasiva al top in Piemonte
Il trattamento chirurgico della neoplasia del polmone è offerto ai pazienti affetti da malattia allo stadio iniziale o a pazienti con malattia in stadio localmente avanzato dopo terapie mediche di induzione. L’intervento di scelta nella maggior parte dei casi è l’asportazione del lobo polmonare che contiene la malattia e dei linfonodi loco-regionali.
Presso la SCDU Chirurgia toracica del “Maggiore” diretta dal professor Ottavio Rena il 90% degli interventi è effettuato con tecnica miniinvasiva con l’ausilio della toracoscopia o della robotica (sistema DaVinci Xi) che consentono l’accesso al cavo pleurico senza divaricazione costale attraverso piccole incisioni di 1 cm l’una con netta riduzione del dolore post-operatorio, della degenza media post-operatoria (circa 3-4 giorni) e delle complicanze post-operatorie. Nel 2024 la struttura, secondo il report Programma Nazionale Esiti AGENAS del Ministero della Salute, è risultata essere la prima in Regione Piemonte per numero di tumori del polmone operati – 204 – con tassi di complicanze postoperatorie inferiori alla media nazionale.
Terapie personalizzate e ricerca attiva
Relativamente alle terapie sistemiche, vi sono diverse possibilità terapeutiche che possono essere offerte ai pazienti affetti da tumore del polmone. In particolare, nel tumore del polmone non a piccole cellule, la terapia viene personalizzata sulla base della profilazione biomolecolare e dell’analisi della molecola PDL1 che vengono eseguite sulle cellule tumorali prelevate da biopsia tissutale o liquida. Le terapie a bersaglio molecolare e l’immunoterapia vengono utilizzate sia nella malattia operabile nel contesto dei trattamenti peri-operatori, sia negli stadi più avanzati di malattia.
Presso la SCDU di Oncologia diretta dalla professoressa Alessandra Gennari, l’equipe che si occupa di patologia toraco-polmonare composta dalle dottoresse Federica Biello, Gloria Borra e Silvia Genestroni, effettua circa 250 prima visite all’anno, accogliendo pazienti non solo provenienti dalla provincia di Novara, ma anche dalle province limitrofe.
Il reparto è attivo anche nella ricerca clinica, con oltre 10 studi clinici in corso e un Clinical Trial Center dedicato.
Radioterapia di precisione, anche con risonanza magnetica
Il ruolo della radioterapia nel trattamento del tumore del polmone trova collocazione in diversi contesti di malattia, sia per il carcinoma non a piccole cellule, che per il microcitoma polmonare. La radioterapia stereotassica ablativa, una tecnica radioterapica in grado di erogare dosi ablative alla malattia macroscopica in poche sedute con tecniche ad alto gradiente di dose, ha notevolmente migliorato la prognosi per i pazienti con tumore iniziale del polmone non a piccole cellule non operabile ed e’ frequentemente utilizzata nel trattamento della malattia oligometastatica. Il trattamento integrato di radio-chemioterapia ed immunoterapia e’ lo standard terapeutico nella malattia localmente avanzata non microcitoma e si utilizza nel tumore a piccole cellule sia in malattia limitata che estesa. Presso la SCDU Radioterapia oncologica dell’ AOU ‘Maggiore della Carità’ di Novara, diretta dal professor Pierfrancesco Franco, l’”expertise” dei medici guida i trattamenti per il tumore del polmone con tecniche moderne (radioterapia ad intensità modulata e guidata dalla immagini), per massimizzare l’efficacia terapeutica, con un profilo di tossicità limitato. A Novara e’ stato recentemente installato un acceleratore lineare ibrido, chiamato Unity, che e’ in grado di erogare un trattamento adattativo online (trattamento personalizzato sull’ anatomia del paziente in ogni singola seduta) guidato dalla risonanza magnetica. Questa tecnologica, presente in pochi centri in Italia, e’ al servizio anche dei pazienti con tumore del polmone per ottimizzare le cure ed i risultati terapeutici.
Un lavoro di squadra che fa la differenza.
Il Gruppo Interdisciplinare Cure (GIC) del tumore del polmone dell’AOU di Novara rappresenta un modello di integrazione tra specialisti: pneumologi, chirurghi toracici, oncologi, radioterapisti, anatomopatologi e radiologi collaborano ogni giorno per offrire percorsi personalizzati e cure all’avanguardia.
Un impegno condiviso che conferma Novara tra i centri di riferimento per la cura del tumore del polmone in Italia.