Nell’ambito della ricerca e dell’applicazione di procedure chirurgiche sempre meno invasive, che vede impegnato il dipartimento di cardiologia, diretto dal professor Paolo Marino, sono stati effettuati recentemente due importanti interventi di sostituzione della valvola aortica via transcatetere.

Gli interventi sono stati eseguiti dai cardiochirurghi in collaborazione con i colleghi cardiologi interventisti utilizzando una tecnica innovativa che ha permesso la dimissione dei pazienti dopo soli pochi giorni di ricovero.
Normalmente la sostituzione della valvola aortica si esegue praticando una stereotomia mediana in circolazione extracorporea.

Il vantaggio della nuova metodica è rappresentato dal fatto che la valvola viene impiantata senza l’utilizzo della circolazione extracorporea e senza fermare il cuore; questo comporta un impatto veramente minimo per i pazienti e quindi permette un recupero più rapido per quelli più compromessi e che non possono essere sottoposti a sternotomia mediana e in circolazione extracorporea.
La possibilità di evitare la circolazione extracorporea nel corso dell’operazione permette di poter intervenire anche su pazienti che versano in condizioni critiche, pazienti molto anziani e pazienti con aorta ascendente completamente calcifica.Due le vie di accesso per praticare l’intervento. Si esegue una piccola toracotomia antero-laterale sinistra e si introduce un catetere nell’apice del ventricolo sinistro, attraverso il quale si posiziona la protesi biologica in sede aortica. Questo è l’approccio prilivegiato per il cardiochirurgo.
Una seconda possibilità praticata dal cardiologo intervenzionista prevede il passaggio del catetere attraverso l’arteria femorale. Anche questa modalità sarà utilizzata prossimamente.La sostituzione della valvola aortica via transcatetere è una tecnica che prevede un lavoro di concerto tra i cardiologi interventisti della Cardiologia universitaria, diretta dal professor Paolo Marino e della Cardiologia ospedaliera, diretta dal dottor Angelo Sante Bongo, i cardiochirurghi della struttura di Cardiochirurgia, diretta dal dottor Ezio Micalizzi e i cardio-anestesisti, guidati dalla dottoressa Carolina Monaco.
L’heart-team si occupa della selezione del paziente, della programmazione dell’intervento e dell’espletamento della procedura.

Al Maggiore da venticinque anni l’attività di cardiochirurgia affianca quella di cardiologia, un settore cui l’ospedale di Novara è sempre stato all’avanguardia, con riconosciuti ambiti di eccellenza a livello nazionale.Con circa 700 interventi di cardiochirurgia, più di 1000 angoplastiche eseguite ogni anno sia in regime di ricovero che in urgenza e 3600 ricoveri in nei due reparti di cardiologia, il dipartimento cardiologico dell’Azienda ospedaliero-universitaria rappresenta il centro hub del quadrante orientale del Piemonte in grado di far fronte a tutte le urgenze e le emergenze che si vengono a creare, 24 ore su 24, su un bacino di utenza di circa un milione di persone.