L’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti pubblici (18 aprile 2016) ha reso necessaria una parziale “reimpostazione” del programma di realizzazione della “Città della Salute e della Scienza” di Novara.
E’ opportuno esporre, in sintesi, i contenuti della nuova impostazione.

1.) La situazione antecedente al 18 aprile 2016.
Alla data di entrata in vigore del nuovo “Codice”, le procedure propedeutiche, alla realizzazione della “Città della Salute e della Scienza” di Novara, potevano ritenersi concluse: era stato siglato (2 marzo) l’Accordo di Programma tra Regione, Comune, Università e Azienda Ospedaliero-Universitaria; era stata ottenuta l’acquisizione del “concerto”, da parte del Ministero dell’Economia, sulla richiesta di accesso ai fondi ex articolo 20 Legge 67/1988 e la relativa procedura poteva ritenersi sostanzialmente conclusa.
Terminate le procedure, si sarebbe potuta aprire la fase della gara. Il programma prevedeva una gara di “Concessione di costruzione e gestione”, espletata ai sensi degli articoli 143 e seguenti del vecchio Codice (Dlgs. 163/2006).

2.) La situazione successiva al 18 aprile 2016.
Il nuovo Codice ha apportato tre modificazioni (rispetto al quadro normativo precedente) che incidono sul programma: – – l’abrogazione della procedura ex articolo 143 ss. del Dlgs. 163/2006, ovvero quella prevista per la realizzazione della Città della salute;
– la scomparsa del Progetto Preliminare (era già stato approvato dal Ministero della Salute e dalla Conferenza dei Servizi), sostituito con il “Progetto di Fattibilità Tecnico Economica” (PFTE) ed è stato quindi indispensabile sostituire il Preliminare con il PFTE;
– la imposizione di un limite massimo al contributo pubblico nelle concessioni: diversamente, dal vecchio Codice, il nuovo impone un limite massimo del 30% (sull’importo complessivo dell’investimento, comprensivo degli oneri finanziari) negli affidamenti ad operatori economici privati di lavori/servizi in regime di concessione e quindi è stato necessario riformulare il “Piano Economico Finanziario” [acronimo: PEF] dell’operazione, che prevedeva un contributo pubblico del 76%

3.)La reimpostazione.
Le tre sopraesposte innovazioni hanno imposto una parziale reimpostazione del progetto/programma di realizzazione della “Città della Salute e della Scienza”, reimpostazione che è stata già stata adottata mediante apposita delibera, inviata in Regione e attualmente all’esame del Nucleo valutazione interministeriale sugli investimenti in sanità.
Procedura di gara – Nel nuovo Codice, la “Città della Salute e della Scienza” si qualifica come una concessione di lavori, attuabile tramite una operazione di “partenariato pubblico privato” (PPP), per le cui operazioni, il nuovo codice prevede, le seguenti procedure: “la finanza di progetto [….], la locazione finanziaria di opere pubbliche, il contratto di disponibilità”.
Nel caso della “Città della Salute e della Scienza” di Novara l’unica procedura esperibile è quella della “Finanza di progetto”.
Progetto – La “trasformazione” in PFTE consisterà nell’integrare l’attuale Progetto Preliminare con una valutazione di fattibilità (ossia: di concreta realizzabilità) sotto il profilo, non solo tecnico/costruttivo, ma anche economico-finanziario; e con “indagini geologiche e geognostiche, di verifiche preventive dell'interesse archeologico, di studi preliminari sull'impatto ambientale”.
Tale integrazione potrà essere fatto solo successivamente alla emanazione del Decreto del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, che definirà i contenuti tecnici del PFTE.

Piano economico e finanziario (PEF) – Come anticipato, il contributo pubblico, nel “PEF”, approvato dal Ministero della Salute, assommava a 240.290.000 euro (pari al 76% dell’importo dell’Opera); mentre nel nuovo Codice il contributo massimo è del 30%.
E’ stato, quindi, necessario redigere un nuovo PEF in cui il contributo pubblico assomma a 100.650.000 euro; l’investimento privato, passa da 80.290.000 euro a 219.640.000 euro (registrando un aumento di 139.350.000 euro pari al + 173%).

Tale modificazione ha prodotto tre effetti.
Primo effetto – Il notevole incremento quantitativo dell’importo dell’investimento privato ha indotto un corrispondente incremento degli oneri finanziari dell’operazione. Tale incremento ha inciso “pesantemente” sulla determinazione del “canone di disponibilità”, salito da 4.850.000 euro a 18.505.000 euro /anno.
Secondo effetto – Il vecchio “PEF” prevedeva il trasferimento al Concessionario del Patrimonio agricolo dell’AOU, in conto di “Contributo pubblico” di 105.741.670 euro. Tale trasferimento è divenuto impossibile, stante il limite del 30%.
Per la stessa ragione, una quota pari a 33.608.330 euro (del finanziamento ex art. 20) non può più venire immessa nell’operazione di PPP.
Conseguentemente, tale somma, che rimane disponibile, può essere utilizzata per l’acquisto di apparecchiature tecnologiche della “Città della Salute e della Scienza”.
La disponibilità dei finanziamenti ex art. 20 per l’acquisto delle apparecchiature, a sua volta, “libera” il ricavato della alienazione delle attuali due Sedi Ospedaliere di Novara (importo stimato in 34.000.000 euro ). Risultano, quindi, “liberate” risorse finanziarie per complessivi 140.000.000 euro. Tali risorse verranno utilizzate per pagare parte del canone di disponibilità in misura di 5.500.000 euro anno.
Terzo effetto – Come detto, il vecchio “PEF” prevedeva il trasferimento al Concessionario del patrimonio agricolo dell’Azienda.
La previsione del trasferimento di beni immobili pubblici al Partner di operazioni di concessione era prevista ed è ancora prevista dal nuovo Codice; ma è “sconsigliata” .
Come comprova l’esperienza anglosassone (ma anche nazionale) immettere beni immobili (che sono “illiquidi”), in meccanismi che si reggono sui “flussi di cassa” (ossia: su flussi di denaro contante), rende poco appetibile l’operazione, per il “Mercato”. Conseguentemente lo “stralciare” il patrimonio agricolo dall’operazione può favorire una più ampia partecipazione alla gara.
E’ iniziata la procedura di dismissione del patrimonio agricolo con l’emissione di avviso di manifestazione d’interesse per raccogliere le indicazioni da parte del mercato.