E’ un dato ormai assodato che l'obesità in età infantile aumenti il rischio di comparsa in età adulta di ipertensione, dislipidemia, aterosclerosi e diabete mellito di tipo 2. Pertanto, l'individuazione di un profilo di alto rischio cardiovascolare associato all’obesità durante l'infanzia potrebbe permettere la diagnosi precoce delle complicanze cardiovascolari e la messa in atto di misure preventive.
Grazie al supporto della Fondazione della Comunità del Novarese onlus, che ha sostenuto le spese di parte del materiale di consumo, negli ultimi mesi un team di medici, ricercatori, specializzandi e biotecnologi afferenti alle divisioni di Pediatria Medica, Chirurgia Vascolare e Fisiologia/Chirurgia Sperimentale dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale – Azienda Ospedaliero – Universitaria Maggiore della Carità di Novara ha avviato un progetto di ricerca su un pool di bambini/adolescenti, dell’età compresa tra 6 e 16 anni e affetti da obesità, relativo agli effetti cardiovascolari e metabolici di un programma nutrizionale associato ad allenamento fisico aerobico.
La fase iniziale dello studio è stata condotta su una popolazione di bambini di entrambe i sessi dell’età media di circa 11 anni e con un indice di massa corporea (BMI) pari a 30. In aggiunta alle valutazioni cliniche, antropometriche e cardiologiche, condotte dalla dott.ssa Giulia Genoni, specializzanda di Pediatria Medica, sotto la supervisione del Prof. Gianni Bona, Direttore della Pediatria Medica, ed alle valutazioni vascolari, eseguite dal dott. Massimiliano Martelli, dirigente medico afferente alla Chirurgia Vascolare, è stato esaminato il profilo metabolico e il grado di infiammazione.
Lo “status infiammatorio” dei bambini è stato analizzato grazie alla quantificazione dell’attività della succinato deidrogenasi di monociti isolati da campioni ematici. Questa indagine è stata condotta dalla dott.ssa Lara Camillo, biotecnologa magistrale afferente al laboratorio di Fisiologia/Chirurgia Sperimentale, sotto la supervisione della Prof.ssa Elena Grossini e del Prof. Giovanni Vacca, docenti di Fisiologia presso il Dipartimento di Medicina Traslazionale della Scuola di Medicina di Novara.
I risultati ottenuti nella fase iniziale dello studio sono piuttosto interessanti ed evidenziano la presenza di un certo grado di sindrome metabolica e di iniziali alterazioni cardiovascolari. I bambini dello studio, infatti, oltre ad essere mediamente ipertesi, presentano una iniziale riduzione dell’elasticità della parete vasale accompagnata da un’alterazione dello “status infiammatorio”.
L’obesità e le alterazioni metaboliche, supportate da uno stato infiammatorio di base, sarebbero correlate a iniziali modificazioni della funzione cardiaca e vascolare già evidenti, anche se non ad un livello sintomatico, nei bambini con elevato BMI.
In altre parole, i dati preliminari sinora raccolti in questo studio traslazionale parrebbero confermare l’ipotesi secondo cui uno stato infiammatorio di base, associato all’obesità, potrebbe essere implicato nelle iniziali modificazioni dell’emodinamica e delle proprietà fisiche delle pareti vascolari.
Sarà interessante valutare nel tempo se il programma di esercizio fisico abbinato ad un regime dietetico bilanciato possa indurre miglioramenti cardiovascolari e metabolici ed analizzare l’eventuale relazione con lo “status infiammatorio”.