8 Settembre 2023 10:32
Novara, 8 settembre 2023 – A distanza di 24 ore presso la Struttura Nefrologia-trapianti renali (diretta dal prof. Vincenzo Cantaluppi) dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara sono stati trapiantati mamma e figlio con la stessa malattia genetica. Un lavoro di equipe che coinvolto anche la Struttura di Urologia (diretta dal prof. Alessandro Volpe) quella di Chirurgia vascolare (diretta dalla dott.ssa Carla Porta).
Entrambi erano affetti da sindrome di Alport la cui diagnosi genetica è stata fatta dalla Genetica dei trapianti di Unito-Città della Salute e della Scienza di Torino diretta dal prof. Antonio Amoroso che è anche il direttore del Centro Regionale Trapianti Piemonte.
Questa malattia, dovuta ad un difetto di una proteina del collageno, causa un’alterazione dei glomeruli che sono le strutture di filtrazione dei reni. Quando la loro funzione risulta danneggiata, occorre sostituirla con la dialisi, o meglio con un trapianto. Non è certo infrequente quindi che la stessa malattia genetica sia presente in più familiari, quello che è inconsueto è che il trapianto arrivi a distanza di poche ore. Prima il Centro Regionale Trapianti del Piemonte (CRT) ha raccolto – da una rianimazione di un ospedale piemontese – la segnalazione di un potenziale donatore deceduto a seguito di un trauma della strada, che – dopo i test di compatibilità effettuati dall’Immunogenetica delle Molinette – risultava idoneo proprio per il giovane paziente.
Neanche a distanza di 24 ore, il CRT raccoglieva un’altra segnalazione di un altro donatore deceduto a seguito di emorragia cerebrale in un ospedale diverso del Piemonte. Effettuati i test, è risultato compatibile con la mamma.
«Così, a distanza di poche ore, mamma e figlio si sono ritrovati entrambi presso il Centro trapianti renali dell’Aou – afferma il prof. Cantaluppi – Entrambi stanno bene e tutto ha ricominciato a funzionare prontamente».
Un altro intervento è perfettamente riuscito: «La scorsa settimana abbiamo eseguito il trapianto renale a una profuga ucraina che stava dializzando al Cal (Centro assistenza limitata) della sede di Galliate dell’Aou: anche in questo caso il trapianto è perfettamente riuscito e la paziente sarà dimessa a breve» conclude il prof. Cantaluppi.