Novara, 17 novembre 2017 – Nel 2016 in Italia sono nati circa 32000 neonati pretermine, il 6,7% di tutti i nuovi nati: tanto più bassa è la loro età gestazionale, tanto maggiore è l’assistenza necessaria, che può essere molto impegnativa sia per i medici sia per i genitori, e non soltanto dal punto di vista terapeutico.

La “Carta del bambino nato prematuro” è nata dalla collaborazione tra istituzioni, associazioni di genitori, mondo accademico, comunità scientifica e impresa privata e si pone come obiettivo di far riconoscere il diritto prioritario dei neonati prematuri di usufruire, nell'immediato e nel futuro, del massimo livello di cure e di attenzioni congrue alla loro condizione.

Prendendo spunto dalla “Carta del bambino nato prematuro” gli specialisti della struttura complessa “Terapia intensiva neonatale”, dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara, diretta dalla dottoressa Federica Ferrero, hanno cercato di mettere in atto alcuni dei punti principali della Carta:
– il neonato prematuro ha diritto al contatto immediato e continuo con la propria famiglia, dalla quale deve essere accudito. A tal fine nel percorso assistenziale deve essere sostenuta la presenza attiva del genitore accanto al bambino, evitando ogni dispersione tra i componenti del nucleo familiare;
– ogni neonato prematuro ha diritto ad usufruire dei benefici del latte materno durante tutto la
degenza e, non appena possibile, di essere allattato al seno della propria mamma;
– il neonato prematuro ricoverato ha il diritto di avere genitori correttamente informati in modo
comprensibile, esaustivo e continuativo sull'evolvere delle sue condizioni e sulle scelte terapeutiche;
– il neonato prematuro ha il diritto di avere genitori sostenuti nell'acquisizione delle loro particolari e nuove competenze genitoriali;
– il neonato prematuro ha diritto alla continuità delle cure post-ricovero, perseguita attraverso un piano di assistenza personale esplicitata e condivisa con i genitori, che coinvolga le competenze sul territorio e che, in particolare, preveda, dopo la dimissione, l'attuazione nel tempo di un appropriato follow-up multidisciplinare, coordinato dall'equipe che lo ho accolto e curato alla nascita e/o che lo sta seguendo.

Migliorare la qualità delle cure riservate al neonato pretermine vuol dire umanizzarle, avendo come obiettivo il massimo rispetto del bambino che vive e cresce in Unità di Terapia Intensiva e dei suoi genitori.
L’accesso al reparto, garantito ai genitori 24 ore su 24, è un aspetto ineludibile dell’assistenza al nato pretermine.
Superato l’impatto di un ricovero in condizioni impreviste e in ambienti non familiari, il genitore deve quanto prima avere la sensazione di “trovarsi a casa”.
Ogni cura, ogni accorgimento devono essere presi per aiutare i genitori a superare il traumatico impatto con una realtà sino a quel momento neppure immaginata.

Nella struttura di “Terapia intensiva neonatale” dell’ospedale di Novara si è cercato di supportare questo difficile periodo dei genitori che hanno un bambino prematuro ricoverato in reparto per alcuni mesi, in modi diversi:
-entrambi i genitori hanno accesso al reparto 24 ore su 24 e possono fare la marsupioterapia (contatto pelle a pelle neonato-genitore) per alcune ore tutti i giorni.
Per i neonati ricoverati più a lungo l’accesso è aperto anche ai fratelli e ai nonni.
– in carenza del latte materno è previsto il trasporto e quindi dell’utilizzo del latte donato e pastorizzato presso la “Banca del latte” di Vercelli;
– una psicologa si occupa delle mamme in condizioni di particolare difficoltà;
– una pedagogista, con frequenza settimanale, è a disposizione dei genitori al fine di valorizzare le competenze genitoriali, favorendo un maggior coinvolgimento delle famiglie per prevenire situazioni di disagio e isolamento;
– una neonatologa, in collaborazione con la pedagogista, organizza incontri con gruppi di genitori: questo spazio di parola aiuta i genitori a capire che cosa accade a loro e al loro bambino, ponendo le basi per essere e pensarsi genitori dopo il ricovero.
Il gruppo favorisce lo scambio e il confronto fra genitori e fra genitori e personale del reparto, e rappresenta una risorsa importante sia per veicolare informazioni medico-assistenziali, sia per chiarire piccoli e grandi dubbi sulla gestione delle problematiche connesse alla nascita pretermine;
-le volontarie dell’associazione “NEO-N” prestano quotidianamente il loro aiuto in reparto, sostenendo i genitori dal punto di vista pratico, organizzativo e relazionale.