Immagine giornata mondiale dellAIDS

Novara, 30 novembre 2022 – Dopo la graduale riduzione delle nuove diagnosi di infezione da HIV e AIDS degli ultimi 5 anni, in parte influenzate anche dal periodo pandemico, stiamo assistendo ad un incremento delle nuove diagnosi di HIV.

Presso la struttura “Malattie infettive” dell’Azienda ospedaliero universitaria Maggiore della Carità di Novara è presente un ambulatorio dedicato alla prevenzione e alla cura dell’HIV e delle sindromi correlate che segue oltre 600 pazienti con infezione confermata avvalendosi anche di collaborazioni multispecialstiche. Inoltre è anche attivo un centro PrEP che segue circa 25 pazienti in profilassi pre esposizione.

Se negli ultimi anni l’ambulatorio dedicato all’infezione da HIV del Maggiore diagnosticava circa 15 nuove infezioni all’anno, per l’anno in corso si documenta un’inversione di tendenza con già 20 nuovi pazienti.

L’età media alla diagnosi è di 40 anni e prevalentemente sono di nazionalità italiana e di sesso maschile. Spesso in concomitanza dell’infezione da HIV vengono diagnosticate altre infezioni sessualmente trasmissibili come la sifilide.

Purtroppo la maggior parte dei nuovi riscontri si presenta già in fase di malattia avanzata.

Le persone si sottopongono al test perché già presentano sintomi suggestivi di infezione da HIV o perché hanno manifestazioni di AIDS conclamato.

Si ritiene che uno dei motivi principali del ritardo di diagnosi sia la riduzione della percezione del rischio.

La mancanza di campagne informative ha reso sconosciuta per le nuove generazioni e dimenticata per le vecchie questa malattia che colpisce indistintamente i giovani come gli anziani, gli uomini come le donne.

Grazie ai farmaci antiretrovirali l’infezione decorre in modo cronico con una prospettiva e qualità di vita che si avvicina sempre di più a quella di una persona senza infezione.

Se è vero che oggi vivere con l’infezione da HIV non è più una condanna, d’altra parte è bene ricordare che è una condizione che se non diagnosticata precocemente pone a rischio la vita del paziente stesso.

Va sempre sottolineato come la terapia antiretroviale oltre ai benefici sul paziente riesce a bloccare la trasmissione al partner sieronegativo. Studi internazionali hanno dimostrato che le persone sieropositive in terapia con viremia non rilevabile non sono contagiose.

Con questi presupposti sarebbe possibile arrivare all’ambizioso obiettivo posto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di “zero nuove infezioni”, diagnosticando entro il 2030 il 95% delle persone che vivono con HIV e sottoponendole a terapia.

Purtroppo solo nel 2021, nel mondo 650.000 persone sono morte per cause correlate all’HIV e più di 1,5 milioni di persone lo hanno contratto.

Negli ultimi anni, i progressi verso gli obiettivi di eradicazione sono rallentati notevolmente e molte risorse sono state dirottate verso altre emergenze pandemiche. Di conseguenza milioni di vite sono ancora a rischio, soprattutto nei Paesi in cui le disparità e lo stigma associato all’HIV permette alla malattia di continuare a  diffondersi.

Ricordiamo infine che  il test HIV può essere effettuato gratuitamente, senza prenotazione né impegnativa del medico curante, anche in anonimato, dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 12.00.