Novara, 19 ottobre 2017: La Fondazione della Banca Popolare di Novara per il Territorio ha deliberato nei mesi scorsi di conferire un significativo apporto al Centro Esperto SLA dell’A.O.U. “Maggiore della Carità” di Novara – che fa parte della Clinica Neurologica dell’Università del Piemonte Orientale – destinato alla sperimentazione della biomolecola RNS60 su pazienti affetti da SLA-Sclerosi Laterale Amiotrofica.
Come noto, la SLA è una malattia neurodegenerativa progressiva, di cui non sono note le cause, incurabile e mortale nel giro di 3-5 anni.
Il Centro Esperto SLA di Novara, diretto dalla Dott.sa Letizia Mazzini, riferimento della ricerca sulla malattia a livello nazionale e internazionale, è stato indicato dallo stesso ente americano produttore della biomolecola e dalle autorità farmaceutiche italiane quale capofila e coordinatore della sperimentazione, che coinvolge 20 altri centri in tutta Italia e presso il Massacchussets General Hospital dell’Università di Harvard, negli Stati Uniti.
La RNS60 è una biomolecola che si ritiene possa portare benefici effettivi ai pazienti e rallentare il corso della malattia. E’ stata utilizzata con successo in altre patologie degenerative, ma finora non era mai stata testata contro la SLA.
Il progetto è di natura internazionale e per metà viene sostenuto da finanziatori negli Stati Uniti, l’altra metà è a carico di finanziatori italiani, tra i quali figurano – oltre alla Fondazione BPN – l’URSLA-Uniti per la Ricerca sulla SLA Onlus di Novara e l’Associazione Get Out Onlus di Benevento.
Per il Presidente della Fondazione BPN Franco Zanetta “si tratta di una iniziativa di straordinaria importanza, di livello mondiale, che offre nuove e concrete speranze di intervenire sul corso della SLA, in attesa di vere e proprie terapie di cura. Questo è il motivo per cui la Fondazione, sensibile alle necessità di coloro che soffrono per gravi patologie, ha ritenuto di dare il proprio contributo; tanto più in quanto coinvolta con un ruolo di primissimo piano è una realtà di eccellenza della ricerca sanitaria novarese”.