Maccagnola Senza titolo 1Maccagnola Senza titolo 1

Ogni anno dal 1° al 7 ottobre si celebra la Settimana mondiale dell’allattamento (SAM) con lo scopo di accrescere il sostegno all’allattamento sensibilizzando l’opinione pubblica sull’argomento.
Il WABA (World Alliance for Breastfeeding Action) definisce il tema di ogni anno e nel 2020 ha scelto “L’allattamento si prende cura del pianeta” per dare risalto all’impatto ambientale che ha l’alimentazione dei lattanti, sottolineando come l’allattamento rappresenti un punto chiave per il perseguimento dello sviluppo sostenibile.

I sostituti del latte materno, in particolare la formula (erroneamente chiamata latte artificiale) vengono prodotti prevalentemente a partire dal latte vaccino la cui produzione ha un’impronta ecologica molto pesante. Per la produzione del latte sono infatti necessari allevamenti intensivi di mucche che richiedono disboscamento al fine di ottenere foraggio e aree di pascolo, uso di pesticidi e fertilizzanti per la coltivazione dei cereali e della soia per il foraggio e un elevato consumo idrico, producendo il rilascio di ingenti quantità di metano e altri gas serra. Inoltre tutto il di processo di produzione, imballaggio e distribuzione dei sostituti del latte materno produce numerosi inquinanti, (lattine, carta, metallo, carburanti, combustibili e detergenti, oltre ai materiali per la preparazione e la somministrazione della formula).
Il latte materno è invece un cibo naturale e rinnovabile, sicuro, prodotto e fornito al consumatore senza produrre inquinamento, imballaggi superflui o rifiuti. Per produrre latte una donna necessita semplicemente di un po’ più di cibo, richiede quindi meno risorse naturali e non produce scarti. Per queste ragioni il latte materno rappresenta l’elemento essenziale di un modello alimentare che voglia dirsi sostenibile.
L’allattamento rappresenta inoltre uno dei migliori investimenti ai fini della tutela della saluta individuale e collettiva. Esso fornisce una considerevole protezione della salute sia dei bambini che delle mamme. Nei bambini riduce il rischio di malattie infettive, riduce la possibilità di contrarre infezioni respiratorie e otite, previene la carie e le malocclusioni dentali e abbassa l’incidenza e la gravità della diarrea, protegge contro l’obesità infantile e riduce il rischio di sviluppare obesità, diabete e malattie cardiovascolari in età adulta. Nelle madri ritarda il ritorno alla fertilità e riduce il rischio di sviluppare tumore ovarico e mammario e osteoporosi in menopausa. Tutto questo comporta, oltre che un guadagno in termini di salute per i singoli individui, anche un vantaggio da un punto di vista economico per il contenimento della spesa sanitaria grazie a migliori esiti di salute.
Sono queste le motivazioni che inducono l’Organizzazione Mondiale della Sanità a raccomandare una serie di pratiche, in particolare: l’avvio dell’allattamento entro un’ora dalla nascita, l’allattamento esclusivo (assunzione di solo latte materno) per i primi sei mesi di vita, e l’introduzione di cibi complementari accompagnati dall’allattamento fino a due anni e oltre se mamma e bambino lo desiderano. Queste raccomandazioni nel nostro Paese sono riprese e promosse anche dal Ministero della Salute.
Purtroppo solo il 40% dei bambini viene allattato in modo esclusivo fino ai sei mesi e solo il 45% prosegue fino a due anni ed aumentano invece i tassi di alimentazione con sostituti del latte materno. Spesso a mancare è il sostegno all’allattamento sia all’interno del sistema sanitario che nei luoghi di lavoro e nella comunità; l’assenza di congedo di maternità o congedo parentale, di supporto nel contesto lavorativo e familiare ma anche di professionisti sanitari adeguatamente formati possono rendere più difficoltosi l’avvio e la prosecuzione dell’allattamento.
“All’interno dell’Azienda ospedaliero-universitaria Maggiore della Carità di Novara da tempo lavoriamo per promuovere l’informazione alle donne in gravidanza sul tema dell’allattamento attraverso gli “Incontri di accompagnamento alla nascita”.- afferma l’ostetrica Angela Maccagnola – “Per l’emergenza Covid abbiamo sospeso gli incontri in presenza e abbiamo predisposto una serie di video disponibili sul canale Youtube dell’ AOU Maggiore della Carità’ di cui 6 sono dedicati all’allattamento. Abbiamo anche predisposto documenti per uniformare i comportamenti del personale alle raccomandazioni OMS/Unicef e alle pratiche che favoriscono l’allattamento. Garantiamo inoltre la formazione del personale sanitario sulle buone pratiche e la conoscenza ed il rispetto del Codice per la Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno. L’informazione in gravidanza è fondamentale” – continua Angela Maccagnola – “perché se una donna conosce le pratiche che favoriscono l’allattamento già prima della nascita del proprio bambino ha maggior probabilità che l’allattamento abbia successo. La maggior parte delle donne infatti è intenzionata ad allattare il proprio bambino, solo il 4% decide già in gravidanza di non allattare e riteniamo che questa scelta debba essere assolutamente rispettata. Il 95% delle donne invece sceglie di allattare ma circa la metà abbandona nel corso del primo mese per pratiche che possono ostacolare l’allattamento e per uno scarso sostegno in presenza di difficoltà. Il primo mese infatti può essere molto impegnativo e se la donna non trova un sostegno adeguato sia in famiglia che nei servizi le probabilità che abbandoni sono molto alte. Per questa ragione nel corso di quest’anno, nonostante l’emergenza Covid, stiamo lavorando per l’apertura di un ambulatorio di secondo livello al quale le donne potranno rivolgersi in caso di problematiche in allattamento dove troveranno personale qualificato nella gestione degli allattamenti difficili”.

Le ostetriche dell’AOU Maggiore della Carità hanno prodotto un video sul tema di questa edizione che è visionabile sulla pagina Facebook dell’ospedale .
Nelle giornate del 3 e 4 ottobre le ostetriche saranno presenti anche con un punto informativo in Piazza della Repubblica a Novara, dalle ore 16.30 alle ore 18.30.