Novara 11 dicembre 2017 – Nella chirurgia odierna diviene ogni giorno più strategico unire le competenze procedurali con le competenze tecnologiche in modo da avere nella stessa procedura le migliori perfomance esecutive e di utilizzo della tecnologia e dei materiali.
In questo meccanismo di interazione il medico, con la sua obiettività rappresenta per il paziente il maggiore garante tecnico ed etico della procedura proposta.
A tal scopo il medico deve poter avere un più completo e consapevole controllo dell’innovazione tecnologica in chirurgia.
La stretta collaborazione della ricerca di base nelle biotecnologie con la ricerca clinica applicata rappresenta probabilmente la migliore risposta a questa problematica, arricchendo di nuove potenzialità la governance del rischio clinico in chirurgia.
La ricerca in pubblicazione questo dicembre sulla prestigiosa rivista “J Cardiovsc Surg” dal titolo: “PTFE suture used as mitral chord : mechanical properties and surgical implications” effettuata dal dott. Caimmi Philippe, cardiochirurgo e referente qualità delle chirurgie presso l’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della carità” di Novara, in collaborazione con il centro di biomateriali dell’Istituto di anatomia umana della Università del Piemonte orientale “A. Avogadro”, diretto dal Prof. Cannas, rappresenta un esempio di questa visione di ricerca medica traslazionale e di governance di rischio clinico.
L‘estensione dell’utilizzo di alcuni materiali correlato all’allargamento delle indicazioni di alcune tecniche chirurgiche impongono una validazione scientifica delle performance tecnologiche.
Il rispetto di queste approccio garantisce l’introduzione dell’innovazione in medicina, minimizzando i rischi tipici delle fasi pioneristiche o delle curve di apprendimento.