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Il Centro esperto  SLA di Novara è un centro di assistenza e di ricerca clinica nell’ambito della struttura complessa a direzione universitaria “Neurologia” dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara ed attualmente rappresenta un punto di riferimento nazionale ed internazionale per la diagnosi, la cura e la ricerca delle malattie del motoneurone, sotto la responsabilità della dottoressa Letizia Mazzini nell’ambito della SCDU Neurologia, diretta dal professor Roberto Cantello.

Il Centro è nato su modello dei più importanti Centri internazionali in Europa e negli USA e secondo le linee guida Internazionali dell’American Academy of Neurology e dell’European ALS Consortium (EASLC) Task Force dove viene puntualizzata l’importanza dell’approccio multidisciplinare sul paziente affetto da SLA

Studi recenti condotti in tutto il mondo hanno inequivocabilmente dimostrato che una presa in carico del paziente da parte di un’èquipe multidisciplinare esperta è in grado di modificare positivamente la prognosi sia sulla sopravvivenza che sulla qualità di vita del paziente con SLA.

Alla cura si affianca la ricerca scientifica per dare risposte multidisciplinari a questa malattia degenerativa

Il Centro offre un significativo contributo alla ricerca; elevata competenza ed esperienza, documentata con pubblicazioni scientifiche, riconoscimenti, attività didattica e di formazione.

La ricerca sulle cellule staminali adulte dagli aspetti biologici a quelli di manipolazione con finalità terapeutica nella SLA rappresentano un argomento di grande coinvolgimento scientifico del Centro.

Gli studi sono condotti in collaborazione con numerosi prestigiosi centri di ricerca sia nazionali che internazionali, in particolare negli Stati Uniti.

Il Centro partecipa a numerosi trials terapeutici multicentrici.  Attualmente è capofila di un trial clinico multicentrico internazionale che prevede l’utilizzo di una biomolecola RNS60 altamente innovativa.

I finanziamenti per la ricerca provengono dalla partecipazione a bandi pubblici sia nazionali (Ministero della Salute, MIUR, AIFA) che internazionali europei ed americani, da Enti privati ( associazioni tra cui AISLA, URSLA, Banche).

Nel caso dello studio RNS60, svolto in stretta collaborazione con l’Istituto Mario Negri di Milano, la quota maggiore del finanziamento è stata versata dopo formale partecipazione ad un bando, dall’Associazione Americana ALSA. 

Si è reso necessario anche un co-finanziamento italiano attivamente stimolato dall’associazione GET-OUT di Benevento fondata dal dr. Capossela, e deriva dallo sforzo congiunto della Fondazione BPM che ha contribuito con la somma maggiore, delle associazioni URSLA di Novara, dalla Fondazione Comunità del Novarese.

Nessun finanziamento alle nostre ricerche proviene dai singoli pazienti.