3 Dicembre 2019 11:23
L’associazione Neo-N di Novara lancia ‘Con Me’, un progetto di accompagnamento delle famiglie dei bambini dimessi dal reparto di Terapia intensiva neonatale dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara. Alle famiglie verrà offerto un percorso personalizzato e gratuito per tutto il primo anno di vita del bambino.
« I genitori dei bambini che vengono dimessi dal reparto di Terapia intensiva neonatale nel momento in cui devono rientrare a casa e prendersi cura dei loro piccoli, se da un lato sono contenti e sollevati di riprendere una vita “normale”, dall’altra hanno molte paure derivanti dalle difficoltà che la gestione di un bambino prematuro o con problematiche di salute comporti – spiega Kosmè De Maria, presidente di Neo-N – Così abbiamo ideato questo progetto sperimentale, che avrà una durata di un anno e mezzo e sarà monitorato e valutato, con l’intento di poterlo poi trasformare in progetto stabile e di libero accesso alle famiglie che ne hanno necessità».
I servizi offerti saranno di carattere medico, infermieristico, fisioterapico, pedagogico e psicologico. I medici del reparto nel momento delle dimissioni indicheranno alle famiglie il percorso più idoneo per sostenere lo sviluppo psicofisico del bambino. Un diario personale consegnato ad ogni famiglia faciliterà il passaggio di informazioni tra i vari specialisti che aiuteranno a tessere una rete di sostegno e di protezione dove il bambino potrà essere visto nella sua interezza e osservato con attenzione al fine di prevenire complicazioni future.
I professionisti coinvolti opereranno in equipe per meglio monitorare le diverse situazioni. I medici del reparto super visioneranno il percorso.
Neo-N è capofila del progetto, una rete che coinvolge altre associazioni (Attivalamente e il corpo; Cooperativa Sociale della Pallacorda), soggetti istituzionali (Aou di Novara, Comune di Novara, Asl NO) e la Fondazione comunità del Novarese onlus.
Sostiene la dott.ssa Federica Ferrero, direttrice della Terapia intensiva neonatale dell’Aou di Novara: «L’associazione di volontariato Neo-N, che ormai da 10 anni è costantemente vicina al Reparto di terapia intensiva neonatale, con la sensibilità propria delle mamme che sono passate attraverso la traumatica esperienza di avere il figlio ricoverato a lungo in un reparto di questo tipo, ha voluto raccogliere fondi non per apparecchiature, anche se importanti, ma per offrire a queste famiglie un supporto, la possibilità di rapporti continuativi con vari professionisti che prendano per mano loro e i loro bimbi nel primo anno a casa. I neonatologi che hanno seguito durante la degenza neonati con patologie più o meno gravi, sanno quanto sia importante prendersi cura non solo del neonato ma anche dei genitori, provati e fragili. Alla dimissione valuteranno caso per caso di quali tra i programmi di sostegno proposti, ogni nucleo famigliare può trarre giovamento, escludendo i pazienti che per gravità o complessità delle patologie hanno già un percorso abilitativo/riabilitativo ben stabilito e seguito dalle Asl di riferimento. Credo che con questo progetto si aiuteranno molto i genitori a non avere quella sensazione di solitudine, di incertezza, di paura, che frequentemente si verifica alla dimissione dal reparto, quando si esce da un ambiente “protettivo”, rendendo loro più facile superare il trauma e rafforzando il legame con il loro figlio».
Dichiara il dott. Mario Minola, direttore generale dell’Aou di Novara: «Neo-N ancora una volta si dimostra una onlus che oltre ad aver supportato da anni la Terapia intensiva neonatale dell’Aou di Novara con importanti donazioni, in questo caso si fa promotrice di una iniziativa come sempre innovativa di costruzione di un percorso di continuità assistenziale ospedale-territorio e di integrazione delle cure a livello interdisciplinare e multiprofessionale, ponendo al centro dell’attenzione non solo i neonati pretermine ma anche l’intero nucleo familiare».
Afferma la dott.ssa Cinzia Peruzzi, direttore S.C. Neuropsichiatria Infantile dell’Asl NO: «Da anni esiste una collaborazione tra i Reparti di Terapia Intensiva Neonatale, la Neuropsichiatria Infantile dell’Aou di Novara ed il Servizio di Neuropsichiatria Infantile-Rieducazione dell’Età Evolutiva dell’Asl rispetto al follow-up clinico e alle modalità di intervento nel bambino con patologia neurologica. Nell’ambito del Progetto “Con Me” il Servizio Neuropsichiatria Infantile dell’Asl è disponibile a fornire il percorso idoneo qualora, nel corso del follow-up, la traiettoria evolutiva del bambino necessiti di una presa in carico neuroriabilitativa».
Commenta il segretario generale della Fondazione Comunità Novarese onlus Gianluca Vacchini: «Non è la prima volta che ci troviamo al fianco dell’associazione Neo-N onlus. Nel 2015, infatti, avevamo collaborato all’acquisto di un’apparecchiatura Retcam, strumento indispensabile per la diagnosi precoce ed il trattamento tempestivo della grave retinopatia alla quale vanno incontro i neonati prematuri. A quel tempo, a fronte di un nostro contributo di 50.000 euro Neo-N aveva raccolto oltre 30.000 euro; cifra che testimonia la grande capacità di coinvolgimento attivata dalla onlus. La Fondazione sostiene, con piacere, Neo-N che, con tenacia, aiuta i bimbi nati prematuri e le loro famiglie, collaborando attivamente, da tempo, con il Reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara. “Con me” è, per la nostra Fondazione, un progetto “ComunitAttiva” che nasce per attivare una campagna di raccolta donazioni, potendo contare sul supporto di FCN. Il progetto si propone di accompagnare le famiglie dei bambini prematuri e con patologie neurologiche nel corso del primo anno successivo alle dimissioni dal Reparto di Terapia Intensiva Neonatale; in fondo possiamo dire che è un accompagnare l’ingresso dei bambini nella nostra comunità; termine che ci è molto caro. Ringraziamo, quindi, l’associazione per averci coinvolto e ricordiamo a chi vuole sostenere il progetto tutti i nostri metodi tradizionali: bonifico, bollettino postale, Paypal sempre indicando la causale “Con me”».