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17 Maggio 2021
“La casa nel parco”: un progetto all’avanguardia del Centro SLA
Novara, 17 maggio 2021 – Il progetto “La Casa nel Parco” è risultato vincitore, per la categoria “Ehealth, Bioinformatica and ICT for health research”, del bando della Regione Piemonte “Piattaforma tecnologica Salute e Benessere” nel campo delle applicazioni per assistenza domiciliare.
Il progetto nasceva con lo scopo di proporre soluzioni informatiche a supporto di medici e pazienti, attraverso l’applicazione di tecnologie di telemedicina e tele-monitoraggio per supportare l’accessibilità delle informazioni e dei servizi sanitari, il decentramento della cura, la razionalizzazione delle risorse e il miglioramento dei percorsi assistenziali per i pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA).
Oggi si terrà on line l’evento di chiusura del progetto.
L’ Azienda ospedaliero-universitaria di Novara è stata coinvolta come partner del progetto ed in particolare il Centro SLA (di cui è responsabile la dott.ssa Letizia Mazzini) della Struttura complessa di Neurologia, diretta dal prof. Roberto Cantello, ha proposto uno studio mirato a sperimentare un nuovo modello assistenziale, integrato e complementare agli standard di cure già in atto per i pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica
Nel progetto sono stati coinvolti diversi professionisti sanitari, tra cui neurologi, pneumologi, dietologi, psicologi e fisioterapisti con l’obiettivo di fornire supporto personalizzato a seconda dell’esigenza del singolo paziente.
Il progetto, coordinato dalla dottoressa Letizia Mazzini e dalla dottoressa Raffaella Garone, è incominciato nei primi mesi del 2020 con un approccio interdisciplinare basato su una visione human-centered ed è stato realizzato grazie a un insieme di tecnologie di avanguardia – ma al tempo stesso sostenibili e realisticamente applicabili. Il progetto è risultato fondamentale nell’anno di pandemia da COVID-19, perché ha permesso la gestione a distanza di pazienti fragili e complessi, limitandone l’accesso in ospedale, evitando l’esposizione al rischio infettivo, ma al tempo stesso monitorando e rispondendo alle necessità clinico-assistenziali dei pazienti.

17 Maggio 2021
Prima epatectomia destra robotica in Piemonte eseguita presso l’AOU di Novara
Novara, 15 maggio 2021 – E’ stato eseguito all’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara il primo intervento in Piemonte di epatectomia destra con l’utilizzo del robot “Da Vinci Xi”. Prima dell’intervento il paziente era stato sottoposto ad un programma di chemioterapia neo-adiuvante che aveva permesso di ridurre il volume totale della neoplasia permettendo, così, un intervento più conservativo di quello originalmente pianificato.
Proprio grazie a questo lavoro di équipe, tra l’altro, il paziente ha potuto beneficiare anche della tecnica di chirurgica robotica, mini-invasiva.
Fino ad ora questo tipo di intervento veniva eseguito solo con tecnica tradizionale (chirurgia aperta) oppure in laparoscopia.
Lo sviluppo del programma di chirurgia robotica presso l’Aou di Novara e l’esperienza in Chirurgia epatica e laparoscopica del direttore della Struttura di chirurgia generale 2 ad indirizzo epato-bilio-pancreatico, dott. Raffaele Romito, e della sua équipe hanno permesso di raggiungere questo prestigioso traguardo.
«Sono particolarmente orgoglioso di quest’ultimo risultato raggiunto, che dimostra la serietà e la competenza del gruppo chirurgico (composto da chirurghi, anestesisti, infermieri) presente all’Aou di Novara – afferma il dott. Romito – Anche in questo momento di estrema difficoltà legata alla pandemia e alla carenza di risorse in sanità, l’azienda può contare su una équipe chirurgica proiettata al futuro e su un gruppo multidisciplinare di chirurgia robotica che è tra i più attivi ed organizzati in Italia»..
In effetti, come dichiarato dal prof. Alessandro Volpe, coordinatore del gruppo di progetto di chirurgia robotica dell’azienda e direttore della Struttura complessa di urologia, «grazie all’impegno e alla dedizione di tutte le figure professionali coinvolte anche in un anno estremamente complesso come il 2020, nel quale gran parte delle attenzioni in ambito sanitario sono state rivolte alla gestione dell’emergenza Covid, il gruppo multidisciplinare del “Maggiore” è riuscito ad eseguire circa 300 interventi di chirurgia robotica per il trattamento di patologie oncologiche, un numero significativamente superiore rispetto all’anno precedente. Interventi come quello appena eseguito confermano il continuo percorso di sviluppo e di innovazione chirurgica al servizio della popolazione che afferisce alla nostra Azienda».
15 Maggio 2012
Attivitá ambulatoriale
L'Azienda fornisce prestazioni specialistiche in forma ambulatoriale che sia per quanto attiene la continuita' di cura ai pazienti gia' seguiti presso le strutture complesse ospedaliere, sia con modalita' aperta al pubblico,…1
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