L'approccio alla cronicità
 
Gli obiettivi di cura dei pazienti ultrasessantacinquenni portatori di più patologie, curabili ma non completamente guaribili, devono essere finalizzati a migliorare il quadro clinico e dello stato funzionale, a ridurre i sintomi, a prevenire la disabilità e a migliorare la qualità di vita. 
E' necessaria una corretta gestione della persona e la definizione di nuovi percorsi assistenziali che siano in grado di prendere in carico il paziente nel lungo termine, prevenire e contenere la disabilità, garantire la continuità assistenziale e l'integrazione degli interventi socio-sanitari. 
Il paziente cui ci si riferisce è una persona, solitamente anziana, spesso affetta contemporaneamente da più patologie croniche, le cui esigenze assistenziali sono determinate non solo da fattori legati alle condizioni cliniche, ma anche da altre cause, ad esempio lo status socio-familiare, ambientale, l'accessibilità alle cure ecc.
L'approccio alla cronicità è necessariamente multidisciplinare e multiprofessionale quindi si fonda su un complesso di attività integrate e coordinate di diverse figure professionali. Occorre quindi superare la frammentazione delle azioni professionali, focalizzando l'intervento sulla gestione del malato nella sua interezza, evitando possibili duplicazioni diagnostiche e terapeutiche che riducono l'appropriatezza degli interventi prescrittivi e dei comportamenti clinico-assistenziali.
 
Documenti di riferimento

2.   Allegato B alla DGR 306-29185/2018 "Linee di indirizzo regionali 2018-2019 per il recepimento del Piano Nazionale Cronicità" presentate dall'Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta, alle direzioni delle Aziende sanitarie regionali il 12/03/2018.
Cronoprogramma
  
La Regione ha dato incarico alle Aziende sanitarie di recepire le linee di indirizzo regionali all'interno dei propri Piani aziendali per la cronicità.
Dal punto di vista operativo è stata richiesta a ogni Azienda sanitaria locale e ospedaliera la definizione di un "Nucleo per la cronicità" e una "Cabina di regia", organi operativi che, con il coinvolgimento dei professionisti operanti nelle Aziende, provvedano alla definizione del Piano sulla base di un'apposita formazione regionale.
 
Il "Nucleo per la cronicità" dell'Azienda ospedaliero-universitaria "Maggiore della Carità" di Novara è costituito da personale della Direzione medica dei presidi, da rappresentanti della Direzione delle professioni sanitarie e del Servizio sociale aziendale, che dovranno collaborare con l'omologo organismo dell'Azienda sanitaria locale Asl NO di Novara, per la stesura del piano aziendale secondo il cronoprogramma specifico. La "cabina di regia" dell'Aou di Novara comprende invece un gruppo più ampio di professionisti aziendali, con il compito di supportare il lavoro del "nucleo aziendale per la cronicità".