Novara 10 novembre 2017: dall’esigenza di informare gli insegnanti e gli altri operatori sulle problematiche inerenti l’utilizzo professionale della voce e sulle patologie vocali di più comune riscontro, è nato il progetto “Uso consapevole della voce” tra la Scdu Otorinolaringoiatria dell’azienda ospedaliero-universitaria di Novara e l’istituto Ips Ravizza.
«E’ un progetto formativo in merito alla prevenzione delle patologie della voce e ai meccanismi fisiologici che possono portare a delle alterazioni della voce, in considerazione del riscontro dell’elevata incidenza, tra gli insegnanti, di sintomi di affaticamento fonatorio e di vere disfonie che talora possono essere causate dal sovraccarico funzionale e dal mancato rispetto delle norme di igiene vocale» spiega il prof. Paolo Aluffi, direttore della Struttura.
L’iniziativa (che vede coinvolti i medici specialisti in otorinolaringoiatria in collaborazione con una logopedista) si articola su una prima parte teorico-propedeutica e in più incontri di carattere pratico-formativo.
Il primo incontro teorico è in programma il 15 novembre: attraverso la presentazione di diapositive e filmati verranno trattati argomenti di fisiopatologia della voce, comune patologie vocali professionali, modalità di diagnostica, prevenzione e trattamento.
Negli incontri pratici, in cui i partecipanti saranno suddivisi in più gruppi, verranno presentate e verificate le buone norme di utilizzo della voce, secondo i protocolli terapeutici attualmente seguiti dalle logopediste.
Ma come è nata l’idea di questo progetto? Lo spiega la prof. Loreta Guacci, dirigente scolastico del Ravizza: «Già dall’anno scorso avevamo organizzato corsi di formazione e quest’anno abbiamo pensato al benessere della voce e attivato percorsi con una logopedista. Ora volevamo fare un passo successivo, proprio in considerazione del grande riscontro ottenuto tra i docenti, per poter mettere gli operatori nella condizione di poter lavorare al meglio e così abbiamo contattato l’Aou, trovando grande attenzione. Oltre agli insegnanti, nell’iniziativa è coinvolto anche il personale Ata, per iniziare un percorso di attenzione mirata: saranno un’ottantina gli operatori che hanno aderito».
Il progetto prevede anche un momento di screening: «Per chi lo vorrà, verranno effettuate vere e proprie visite specialistiche, in modo da poter avere un quadro effettivo della situazione» afferma il prof. Aluffi. Che aggiunge: «E’ un’iniziativa pilota, che potrebbe essere esteso anche ad altri istituti scolastici e abbiamo intenzione di applicarlo anche ad altri».