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Così il direttore generale dell’Aou, il dott. Mario Minola, commenta la notizia dell’avvenuta firma da parte dalla Direzione della programmazione sanitaria del Ministero della Salute del decreto di finanziamento per la realizzazione della Città della salute e della scienza di Novara:

Come festeggiare meglio il mio compleanno? Penso però che sia un meritato regalo per i novaresi e tutto il Piemonte orientale perché si potrà avviare il percorso che porterà finalmente a Novara una struttura ospedaliera adeguata al ruolo dell’Aou, la cui mission è l’integrazione tra assistenza, didattica e ricerca.

Se ce ne fosse bisogno, un’altra dimostrazione della necessità di avere un nuovo ospedale è stata l’attuale crisi determinata dall’emergenza Covid19. Novara deve poter superare l’attuale situazione di disagio strutturale dal punto di vista sanitario: edifici sorti nel 1643 (dopo una famosa pestilenza), ampliati nell’Ottocento e modificati nel XX secolo non sono più in grado di fornire risposte adeguate a quelle che sono le esigenze della popolazione nel XXI secolo.

Bisogna però fare in fretta: la lezione l’abbiamo imparata sulla nostra pelle in queste ultime settimane, operatori sanitari e pazienti.

La Città della salute e della scienza di Novara è stata progettata proprio come un ospedale modulare per intensità di cure e con la peculiarità della prevalenza di camere singole, dotato di grande flessibilità spaziale proprio per poter adeguare continuamente e tempestivamente la struttura alle esigenze che possono presentarsi  anche secondo modelli sconosciuti e di grande impatto sulla salute della popolazione.

Devo ringraziare tutti quanti si sono adoperati per il raggiungimento di questo risultato, frutto di un grande lavoro di squadra: gli operatori dell’Aou con l’Università del Piemonte orientale, la Regione, il Comune di Novara e tutti quanti che con il loro impegno in questi anni hanno sostenuto il progetto della Città della salute e della scienza di Novara.