Novara, 30 maggio 2017 - «L’acquisizione della nuova apparecchiatura FibroScan, conferma ancora una volta l’eccellenza tecnologica del “Maggiore” ed è stata resa possibile grazie al generoso sostegno economico della Fondazione Banca Popolare di Novara per il Territorio, presieduta dall’avvocato Franco Zanetta, nell’ambito del progetto “Nuove tecnologie ed attività d’eccellenza nell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara” che in oltre un decennio ha destinato all’ospedale risorse superiori ai 6 milioni – afferma il commissario dell’azienda ospedaliero-universitaria di Novara – Grazie alla generosità della Fondazione Banca Popolare di Novara, la Struttura complessa a direzione universitaria Medicina interna 1, diretta dal Prof. Mario Pirisi dispone da qualche giorno del nuovo modello di FibroScan®, uno strumento che permette la valutazione non invasiva della fibrosi epatica, attraverso la misura della rigidità (stiffness) del tessuto epatico».
«La Fondazione della Banca Popolare di Novara – afferma il suo presidente, avv. Franco Zanetta – è particolarmente lieta di aver contribuito, con l’acquisizione dello strumento Fibroscan, a elevare notevolmente le capacità diagnostiche delle strutture mediche e chirurgiche dell’azienda ospedaliero-universitaria di Novara nei confronti delle principali patologie epatiche, che colpiscono con seria incidenza le popolazioni del Piemonte Orientale, aventi quale riferimento l’Aou “Maggiore della Carità”. Impedire che i pazienti del nostro territorio siano costretti a rivolgersi per prestazioni specialistiche a centri sanitari al di fuori della regione è uno degli obiettivi fondamentali dell’impegno della Fondazione a fianco dell’azienda diretta dal dott. Mario Minola. A questo si aggiunge la valorizzazione delle competenze professionali del personale medico chiamato dalla direzione ad operare nella struttura novarese. Ciò conferma i positivi risultati di una collaborazione tra pubblico e finanziatori privati iniziata tanti anni fa, che prosegue con ottimi frutti oggi».
Il FibroScan è un’ apparecchiatura che sfrutta una tecnologia di recente introduzione (l’elastografia epatica) che consente di definire, con elevata precisione, le patologie epatiche e gli esiti degli eventuali interventi chirurgici relativi. In questo modo è possibile fornire, grazie al lavoro sinergico delle equipe medica e chirurgica, rispettivamente guidate dal professor Mario Pirisi e dal dottor Raffaele Romito, una risposta risolutiva appropriata e aggiornata alle più importanti patologie epatiche, di cui l’ospedale di Novara è l’unico riferimento per tutto il Piemonte orientale. L’elastometria epatica che si esegue mediante FibroScan® è una metodica semplice, oggettiva, rapida ed indolore (consiste nell’appoggiare la sonda in uno spazio tra le coste ed acquisire alcune misurazioni); inoltre, testa un volume di fegato superiore a quello ottenuto tramite la biopsia epatica. Ha dimostrata utilità nella diagnosi di cirrosi, così come nel predire l’insorgenza della sua principale complicanza (l’ipertensione portale, vale a dire un aumento nella pressione della vena che porta il sangue al fegato) e il conseguente scompenso della malattia epatica, manifestantesi – ad esempio – come eccessiva ritenzione di liquidi.
L’elastometria epatica è inserita nel percorso diagnostico del paziente affetto da epatite cronica C e B per la valutazione della severità di malattia ed è uno strumento utile nel percorso diagnostico e stadiativo anche di epatopatie croniche non virali, come la malattia da fegato grasso non alcolica.
Il nuovo FibroScan® in dotazione presso la Scdu Medicina interna 1 dispone di due sonde (sonda M per i pazienti normopeso o in lieve sovrappeso e sonda XL per i pazienti obesi); inoltre, è dotata della possibilità di fornire una misura quantitativa di attenuazione (CAP, parametro di attenuazione controllata) che correla con la presenza di grasso (steatosi) nel fegato, sullo stesso tessuto su cui misura contemporaneamente la stiffness. Questo aspetto è particolarmente importante per i pazienti affetti dalla comunissima malattia da fegato grasso non alcolica, nella quale la CAP consente di valutare nel tempo la risposta ad un programma di dieta ed esercizio fisico (e – in futuro – ai nuovi farmaci in arrivo per questa condizione).

 

 

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