La sindrome OSAS

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) è caratterizzata da episodi di apnea ricorrenti e persistenti dovuti, nella maggior parte dei casi, al collasso dei tessuti molli orofaringei e/o da alterazioni scheletriche facciali.
L’incidenza di tale patologia è stimata attorno al 4% della popolazione, con una sempre maggiore rilevanza in ambito medico e lavorativo per le gravi ripercussioni che tale sindrome può avere: i sintomi principali, infatti, sono costituiti da astenia, sonnolenza diurna con rischio di addormentarsi durante la guida, notevole frammentazione del sonno con risvegli improvvisi. E’ inoltre dimostrato che l’OSAS determina un rischio notevolmente maggiore di incidenti cardio-vascolari (ictus, infarto) rispetto alla popolazione sana.

Metodiche terapeutiche

Da oltre dieci anni la struttura Otorinolaringoiatria dell’ospedale Maggiore della Carità di Novara, collabora strettamente con la struttura Maxillo-facciale, la struttura Pneumologia e la divisione di Pneumologia riabilitativa dell’IRCCS della Fondazione Maugeri di Veruno (è esistente una convenzione a carattere scientifico tra l’università degli studi del Piemonte orientale e l’IRCS Fondazione Maugeri), attuando un protocollo multidisciplinare di diagnosi e terapia che prevede incontri periodici collegiali e sedute operatorie integrate. Il protocollo operatorio prevede infatti, in pazienti attentamente selezionati e che non accettino la ventilazione notturna domiciliare non invasiva con cPAP (dispositivo a pressione positiva nelle vie aeree, che costituisce il trattamento standard dell’OSAS), interventi chirurgici integrati multidisciplinari di Otorinolaringoiatria – Chirurgia maxillo-facciale, finalizzati all’eliminazione dei siti ostruttivi delle vie aeree superiori.
Si tratta dei primi interventi in Italia eseguiti con questa metodologia.

I vantaggi della tecnologia Inspire Medical System

Tra le nuove metodiche terapeutiche proposte di recente in ambito internazionale, ma non ancora introdotte in Italia, emerge l’impiego della tecnologia Inspire Medical Systems che consiste nel posizionamento (chirurgico) di un dispositivo costituito da un elettrostimolatore selettivo del nervo ipoglosso, tipo pace-maker, con lo scopo di attivare automaticamente, durante gli episodi di apnea notturna, la contrazione dei muscoli linguali con conseguente antero-posizione della lingua e riduzione dell’ostruzione respiratoria retro-linguale. I vantaggi di tale metodica sono rappresentati essenzialmente dalla possibilità di risolvere l’ostruzione retro-linguale, di difficile e complessa risoluzione chirurgica, mediante un dispositivo impiantabile chirurgicamente in sede sottomandibolare attivabile dal paziente stesso durante la notte.
E’ importante sottolineare come tale opzione terapeutica possa essere proposta solo a pazienti scrupolosamente selezionati dopo un percorso diagnostico completo e multidisciplinare comprensivo di Sleep Endoscopy (endoscopia delle prime vie aeree eseguita in sala operatoria durante il sonno indotto farmacologicamente), pazienti che non accettino o tollerino la cPAP: si tratta quindi di un dispositivo, da impiantarsi chirurgicamente in anestesia generale (2 ore circa di intervento), proponibile solo a pochi pazienti affetti da OSAS di entità moderata-severa, motivati e adeguatamente informati, che presentino delle caratteristiche particolari di collasso notturno delle vie aeree.

“Studi multicentrici (Stati Uniti, Germania) di validazione della metodica, hanno fornito risultati preliminari molto positivi. – afferma il prof. Francesco Pia, direttore della struttura Otorinolaringoiatria – Sarebbe pertanto nostra intenzione proporre in pazienti selezionati tale dispositivo innovativo, attualmente in fase di commercializzazione anche in Italia, come centro pilota in questo ambito terapeutico.
Sono molto promettenti i risultati ottenuti nella prima paziente affetta da OSAS severa impiantata per la prima volta in Italia presso la nostra struttura (marzo c.a.) con buoni esiti funzionali, documentati da polisonnografia di controllo, e risposta soggettiva molto favorevole.
E’ nostra intenzione proseguire l’esperienza chirurgica iniziata impiantando altri pazienti apnoici, alcuni dei quali già pre-selezionati e disponibili all’intervento.”