La dispersione in regione dei granuli pollinici in atmosfera è stata conforme alle condizioni meteo climatiche: con giornate soleggiate i livelli pollinici sono elevati, mentre in presenza di giornate piovose con calo delle temperature e manifestazioni nevose, il carico delle concentrazioni viene quasi abbattuto. I livelli pollinici più significativi vengono raggiunti sostanzialmente da Betulaceae (ontano), Cupressaceae/Taxaceae (cipresso, tasso, tuja) e Corylaceae (nocciolo) e localmente anche da Salicaceae (pioppo, salice) e Ulmaceae (olmo).  Sono inoltre presenti sul territorio piemontese Oleaceae (frassino), Gramineae e Compositae a livelli bassi e talvolta saltuari, con un solo picco di media concentrazione a Vercelli per la prima famiglia. Le Chenopodiaceae/Amaranthaceae sono di carattere residuale. A causa delle temperature al di sopra della media registrate nei mesi autunnali/invernali, vengono registrate fioriture anticipate fra le Betulaceae di betulla ad Alessandria e fra le Pinaceae di pino ad Alessandria e Vercelli.
 
Informiamo che le stazioni di Bardonecchia e di Tortona non sono attive.

Persistono elevati livelli di polline di betullacee mentre stanno comparendo livelli ancora bassi ma per qualche allergico significativi di oleacee (frassino), e graminacee.
Per gli allergici sta iniziando la stagione peggiore per intensità della presenza del polline e per il prolungamento dei periodi di fioritura, non solo anticipata ma anche con una “coda” di maggiore durata rispetto ad anni precedenti.
Agli allergici vengono fornite informazioni sui comportamenti migliori per ridurre il contatto con i pollini e per come gestire al meglio i sintomi: vanno rilette tali informazioni da seguire con attenzione. Ricordo anche che il trascurare le terapie, e ritardare troppo l’inizio della immunoterapia, sono fattori che facilitano un aumento delle sensibilizzazioni e delle complicanze delle allergie al polline.  
 

 

 

 

Bollettino dei pollini