In tutto il territorio piemontese la presenza delle Gramineae è molto significativa, nonostante tempo perturbato e piovoso a tratti, toccando frequentemente concentrazioni elevate. Si affermano a livelli anche alti le Fagaceae (faggio e quercia), le Pinaceae (pino, larice)  e le Polygonaceae (romice) in particolare presso la stazione di Vercelli,  più bassi altrove. In regione si attestano  su valori medi o medio bassi le Plantaginaceae (lanciola, piantaggine),  le Oleaceae (frassino, olivo, ligustro), le UIrticaceae (parietaria) e le Betulaceae (betulla, ontano) limitatamente ad Omegna. Con andamento irregolare e a basse concentrazioni si osservano sul territorio le Compositae, le Cupressaceae/Taxaceae, le Chenopodiaceae/Amarantaceae e ormai in esaurimento le Corylaceae (carpino), le Platanaceae, le Ulmaceae e le Salicaceae (salice).

Informiamo che le stazioni di Bardonecchia e di Tortona non sono attive.

Le bizzarrie del clima hanno influenzato la concentrazione del polline nelle varie aree piemontesi. In ogni caso le graminacee sono diffuse a livelli sempre alti/medio alti; le plantaginacee e le  oleacee, sono a livelli medio bassi assieme alle urticacee e fagacee che variano in base alla provincia considerata. Betulle, nocciolo e ontano sono in fase di esaurimento.
Le piogge condizionano la presenza del polline ma fanno crescere bene le piante che o generano. Inoltre le variazioni climatiche inducono la produzione di molecole di difesa della pianta che sono allergeniche per l’uomo.
Curare subito i sintomi di dubbia origine e considerare seriamente la genesi allergica dei disturbi che si ripetono negli anni anche se con intensità diversa. Una diagnosi specialistica per differenziare le varie possibili cause è necessaria.
 

 

 

 

Bollettino dei pollini 22 maggio